Che fine ha fatto il progetto di Pirelli39? E il ponte-serra ci sarà ancora? Ripercorriamo la vicenda sul progetto di riqualificazione che completerebbe la rinascita di Porta Nuova e tutti gli interventi previsti.
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Milano avrà Pirellino e Torre Botanica. Ma il ponte-serra ci sarà?
# Dall’assegnazione della riqualificazione a Diller Scofidio + Renfro (DS+R) e Stefano Boeri Architetti ai ricorsi di Coima a Tar e Consiglio di Stato
La vicenda ha inizio il 7 giugno 2019 quando Coima acquisisce l’immobile per 193 milioni di euro, il Pirellino e il ponte a scavalco oltre al diritto di superficie novantennale sull’autorimessa. Nel 2021 nell’ambito di un concorso internazionale di architettura, che ha visto la partecipazione 70 raggruppamenti formati da 359 studi di architettura provenienti da 15 Paesi, viene dichiarato vincitore il progetto Pirelli39 del raggruppamento di Diller Scofidio + Renfro (DS+R) e Stefano Boeri Architetti per la riqualificazione dell’edificio. Si prevede la rigenerazione con innalzamento del vecchio palazzo occupato in precedenza dagli uffici comunali, la costruzione del grattacielo “Torre Botanica” e la trasformazione del ponte a scavalco in hub e serra.
Dopo l’alienazione del bene il Comune di Milano ha però modificato il Pgt del 2012, inserendo l’obbligo del 40% di edilizia residenziale sociale per interventi superiori a 10.000 metri quadrati, rendendo quindi impossibile per Coima realizzare la parte pubblica dell’intervento, quella relativa al ponte sopra Via Melchiorre Gioia. Una prima conferma era arrivata dal Tar, con la bocciatura del ricorso proposto dalla società proprietaria del Pirellino. A mettere la parola fine il Ceo Catella che nel marzo 2023 dichiarava “come abbiamo già detto non si farà più“.
Il 18 dicembre 2023 la svolta con il Consiglio di Stato con il rovesciamento della decisione di primo grado, annullando di fatto la parte del Pgt del 2020 che escludeva il progetto di Coima dall’applicazione della norma. In questo modo il ponte-serra rientrerebbe in gioco. Al momento però non ci sono novità a riguardo e nemmeno una data di avvio dei lavori, nonostante il Ceo di Catella avesse ipotizzato la partenza di quelli per il Pirellino e Torre Botanica nella primavera 2024.
Rivediamo intanto il progetto nel dettaglio.
# Il “Pirellino” riqualificato ospiterà una terrazza panoramica e sarà alto circa 95 metri
Il fulcro del concorso internazionale di architettura è il “Pirellino”. Le operazioni di rimozione dell’amianto e di “svestizione” dell’edificio sono state completate. Sebbene la struttura originale verrà mantenuta, subirà una significativa riqualificazione per renderla moderna e conforme ai più elevati standard di efficienza. Sarà rivestito di vetrate e dotato di una terrazza panoramica all’ultimo piano, portando l’altezza complessiva dell’edificio a circa 95 metri.
# La “Torre botanica”, che cambia colore in ogni stagione è il nuovo grattacielo di Porta Nuova, alta 110 metri e con 1.700 mq di verde
La Torre Botanica rappresenterà un vero polmone verde, capace di produrre 9 tonnellate di ossigeno all’anno e assorbire 14 tonnellate di anidride carbonica grazie ai suoi 1.700 metri quadrati di vegetazione distribuiti su più livelli. Questa struttura, un “sandwich” di piante e alberi che combatte lo smog e genera ossigeno, è un’evoluzione del “Bosco Verticale”, anch’esso ideato da Stefano Boeri.
Alta 110 metri, la torre residenziale vedrà il colore della sua facciata mutare con il cambiare delle stagioni, grazie alla varietà di piante presenti. Inoltre, sarà parzialmente autosufficiente: con 2.770 metri quadrati di pannelli fotovoltaici, l’edificio potrà soddisfare il 65% del proprio fabbisogno energetico.
# Il ponte serra come hub a servizio della città
Il ponte a scavalco su via Melchiorre Gioia prevede una radicale trasformazione, creando una sorta di podio con la Torre Botanica, diventando “un nuovo hub a servizio della città, uno spazio aperto per eventi, mostre ed esposizioni, con aree incontri e wellness dedicato ad essere un laboratorio sull’impatto climatico e ambientale, ed estensione della Biblioteca degli Alberi”. Il vero gioiello della riqualificazione doveva essere la Green House: una serra dedicata alla biodiversità, pensata per offrire un’esperienza immersiva, educativa, interattiva e innovativa tra numerose specie vegetali.
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FABIO MARCOMIN
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