Milano depressa? Ci vorrebbero queste 7 cose per riportare il sorriso

Alcune proposte che potrebbero risollevare il morale di Milano

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Ph. @quitecontrarypress Ig
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Negli ultimi anni, Milano sembra aver perso un po’ del suo smalto. Avrebbe bisogno di una scossa per ritrovare energia e attrattività. Ecco alcune proposte che potrebbero riportare il sorriso in città. 

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Milano depressa? Ci vorrebbero queste 7 cose per riportare il sorriso 

#1 Una politica nuova

Consiglio Comunale

Probabilmente la cosa più importante. Milano ha bisogno di una visione chiara e coraggiosa. La città è una locomotiva economica, ma spesso le decisioni amministrative sembrano frenare il suo slancio, più orientate a porre limiti e divieti che a dare slancio ai cittadini. Servirebbe una politica capace di pensare in grande, con meno burocrazia e più coraggio nell’attuare politiche che rendano la città più vivibile, libera e attrattiva. Più ascolto ai cittadini, meno vincoli inutili e un piano di rilancio vero, che non sia solo un elenco di buone intenzioni. Le decine di inchieste piombate sul settore delle costruzioni, che hanno coinvolto il settore dell’urbanistica di Palazzo Marino, sono l’ultimo segnale per indicare che serve un radicale cambio di rotta. 

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#2 Pulizia

Urbanfile – Cantiere pulizia Darsena

Piazza Duomo, i Navigli, le zone centrali e periferiche: in troppi punti della città regna il degrado. Marciapiedi sporchi, cestini pieni, graffiti ovunque. Servirebbe un piano serio per la pulizia della città, con più operatori in strada, sanzioni per chi sporca e un’educazione civica che parta dalle scuole. Milano non può permettersi di sembrare trascurata. Anche perché come si fa a sentirsi felici quando ovunque si guardi si vede il degrado?

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Roberto Luigi Binaghi IG – Darsena imbrattata

Il decoro urbano è il primo biglietto da visita e la Darsena è l’esempio più lampante: i primi lavori di ripulitura della mura partiti solo partiti solo qualche settimana ma senza controlli rischiano di rivelarsi inutili. Nell’immagine in alto l’imbrattamento avvenuto in questi giorni dopo la notizia dell’istituzione di nuove zone rosse in città.

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#3 Sicurezza

Le zone rosse di Milano

Sempre più cittadini denunciano episodi di microcriminalità, furti, aggressioni e situazioni di degrado nelle zone più frequentate. Per far sentire milanesi e turisti al sicuro sono state istituite delle zone rosse, prorogate fino a settembre e salite da cinque a otto, dove le persone ritenute pericolose devono tenersi alla larga. Il problema andrebbe però affrontato alla radice, cercando di regolare l’immigrazione, migliorare le condizioni di vita delle persone in difficoltà economica, spesso dedita ad attività illegali, e rafforzare in generale le misure di prevenzione. Si deve insomma evitare di ghettizzare dei quartieri a scapito di altri, per poi non dovere finire a limitare le libertà di tutti i cittadini.

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#4 Togliere restrizioni e vincoli che deprimono la libertà dei cittadini

Pagina FB – No ZTL – Milano Libera

Negli ultimi anni, Milano si è riempita di divieti e restrizioni che hanno limitato la libertà di movimento e di iniziativa. Dalla mobilità con l’inasprimento delle regole di Area C e Area B alle licenze sospese per i locali che somministrano un drink o un gelato dopo le 22, tutto sembra più complicato e burocratizzato. Una città viva ha bisogno di regole chiare, ma anche di flessibilità e incentivi per chi vuole investire, creare, portare innovazione, o semplicemente avere diritto di circolare liberamente.

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#5 Cultura: più eventi e iniziative di livello mondiale

C’era un tempo in cui Milano era sinonimo nel mondo di creatività, mostre imperdibili, festival innovativi, come l’Elita Design Week Festival, un festival parallelo al Salone del Mobile che univa musica elettronica, arte e cultura underground con DJ e artisti di fama mondiale nei luoghi più insoliti della città. Oggi l’offerta culturale sembra essersi appiattita, senza quella spinta creativa che la rendeva unica. Servirebbe una programmazione più ambiziosa, eventi internazionali di richiamo e una gestione più dinamica degli spazi cittadini per trasformarli in veri hub culturali.

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#6 Ridare luce alla città di notte: il festival delle luci con animazioni notturne dal centro alla periferia

LED Milano 2009
LED Milano 2009

Tra i festival che non ci sono più si può ricordare il Light Exhibition Design. Durante le festività natalizie del 2009 e del 2010 trasformava la città in un vero e proprio museo a cielo aperto con installazioni luminose, giochi di luce e spettacoli visivi in punti strategici come Piazza Duomo, il Castello Sforzesco e i Navigli. Ripristinare un evento simile, sulla scia di quello che accade a Lione con la “Fête des Lumières”, potrebbe dare alla città una nuova dimensione estetica e turistica, rendendola ancora più affascinante e attrattiva. Milano di notte potrebbe essere uno spettacolo di luci, colori e atmosfere uniche, animazioni notturne luminose dal centro alla periferia. Invece, l’illuminazione pubblica è spesso triste e il panorama notturno non è all’altezza delle grandi metropoli internazionali. 

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#7 Un parco divertimenti allo Scalo Farini come il prater di Vienna

Credits: Urbanfile – Masterplan OMA Scalo Farini

Un tempo c’erano luoghi dove potersi sentire più spensierati. Uno su tutti: il luna park alle Varesine. Oggi ci sono solo iniziative temporanee. Serve anche in questo caso più coraggio e visione. Il progetto ufficiale per lo Scalo Farini prevede un grande parco lineare con un bosco in grado di raffreddare i venti caldi e depurare l’aria, oltre a una nuova griglia urbana con spazi pubblici strategici, uffici e case a basso costo. Una visione sostenibile e moderna, ma perché non pensare anche a un’area dedicata all’intrattenimento, assente a Milano? Uno spazio enorme, in una posizione strategica, che potrebbe diventare un polo di svago per tutte le età.

Ideogram AI – Parco divertimenti

Immaginiamo un parco divertimenti ispirato al Prater di Vienna o ai Giardini di Tivoli a Copenaghen, con attrazioni per grandi e piccoli: una grande ruota panoramica che offra una vista mozzafiato sulla città, montagne russe avveniristiche, un’area con giostre storiche e un’ampia sezione dedicata alla realtà virtuale. Non mancherebbero spettacoli tematici, un teatro all’aperto per concerti ed eventi, oltre a ristoranti e spazi immersivi dedicati alla cultura e al design, in perfetto stile milanese. Un’idea che potrebbe trasformare lo Scalo Farini in un luogo iconico, capace di attrarre turisti, generare posti di lavoro e dare a Milano quella ventata di freschezza che da troppo tempo le manca.

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