Milano d’inverno sarà sempre più al chiuso? I nuovi spazi indoor contro freddo e smog

E se nei mesi più freddi Milano venisse riprogettata per offrire soluzioni indoor per cittadini e turisti?

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Nei mesi più freddi i milanesi soffrono per smog e clima. Problemi che fanno la fortuna dei molti centri commerciali presenti in città. Ma se la città fosse ri-progettata per vivere, in parte, al chiuso (non solo per spendere e spandere)? 

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Milano d’inverno sarà sempre più al chiuso? I nuovi spazi indoor contro freddo e smog

L’inquinamento atmosferico a Milano è una realtà che impatta direttamente sulla qualità della vita. Attualmente, il livello di PM2.5 (particolato fine) nella città è di 31.4 µg/m³, ben 6,3 volte superiore al valore guida annuale raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’indice di qualità dell’aria si attesta su un valore moderato di 92 US AQI, con il PM2.5 come inquinante principale. Altri agenti inquinanti presenti, in misura minore, includono NO₂ (biossido di azoto, 33.8 µg/m³), O₃ (ozono, 2 µg/m³), SO₂ (biossido di zolfo, 4.6 µg/m³) e CO (monossido di carbonio, 600 µg/m³).

Questi dati, sommati al freddo invernale e alle giornate sempre più grigie, portano a chiedersi: come possiamo ripensare Milano per offrire spazi che favoriscano la socialità e il benessere, ma al riparo da smog e basse temperature? Altre metropoli offrono già molte attività. 

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New York ha i suoi giardini coperti, Singapore le serre futuristiche, Tokyo gli spazi multiuso ipertecnologici, e Milano? Possono bastare solo i centri commerciali o i luoghi più tradizionali, come cinema e teatri? Forse si potrebbe fare qualcosa in più…

# I giardini indoor: la natura in città tutto l’anno

Milano potrebbe avere un sistema di giardini sotterranei distribuiti nei quartieri di Milano, progettati per offrire spazi verdi protetti dalle intemperie e dall’inquinamento. Questi giardini potrebbero essere realizzati sotto terra, in ex fabbriche riqualificate o in aree industriali dismesse. L’uso di cupole trasparenti o aperture nel terreno permetterebbe l’ingresso di luce naturale, creando un ambiente ideale per ospitare piante tropicali, arbusti mediterranei e fiori delle stagioni calde, senza compromettere lo spazio urbano.

Milano, con la sua vocazione per la riqualificazione urbana e la sostenibilità, potrebbe adottare il modello di città giardino, ma con un’innovazione radicale: la creazione di giardini sotterranei. Un rifugio dal caos cittadino, dove i cittadini possano rilassarsi, leggere, lavorare o partecipare a eventi culturali. A Lambrate, un’ex fabbrica potrebbe ospitare un giardino tropicale sotterraneo, diventando un centro culturale per il quartiere. Questi giardini, presenti anche in zone meno centrali, rappresenterebbero un nuovo modo di concepire lo spazio pubblico, rendendo Milano una città più vivibile durante tutto l’anno.

Per realizzare questi giardini sotterranei, sarebbe necessario un mix di tecnologie avanzate per la ventilazione, l’illuminazione naturale e il riciclo delle acque. Fondi europei per la riqualificazione urbana potrebbero sostenere questo tipo di intervento, che farebbe di Milano un modello di innovazione verde e design urbano.

# Coprire e riscaldare piazze e… interi quartieri

Un po’ come avviene per l’esterno di certi locali. Con l’arrivo dell’inverno o delle brutte giornate, si coprono con delle strutture movibili. Ci sono anche stadi che adottano la stessa tecnologia. E se la si applicasse per le piazze di Milano? Le piazze sono il cuore della socialità urbana, ma d’inverno o durante le giornate di pioggia spesso si svuotano. Immaginiamo piazze coperte, con strutture trasparenti o semiaperte che mantengano l’atmosfera di incontro tipica della piazza all’aperto, ma protetta dagli agenti atmosferici. Questo tipo di progetto non solo aumenterebbe la vivibilità delle piazze, ma creerebbe anche spazi di socialità durante tutto l’anno, indipendentemente dalle condizioni climatiche.

San Babila potrebbe avere una copertura mobile, trasformandosi così in una grande piazza riscaldata, con sedute, bar e chioschi che servono cibi e bevande locali. Questo spazio potrebbe ospitare artisti di strada, eventi e mostre temporanee, ridefinendo la socialità milanese anche nelle giornate fredde. Il Duomo, cuore pulsante di Milano, potrebbe essere integrato in un sistema simile, diventando un punto di incontro multifunzionale dove cultura, arte e intrattenimento convivono.

Se l’esperimento funzionasse, il passo successivo potrebbe essere coprire interi quartieri. Brera, nota per la cultura e la vita notturna, potrebbe diventare un quartiere climatizzato, alimentato da pannelli solari e dotato di depuratori dell’aria per evitare l’effetto ristagno. Coprire piazze e interi quartieri non solo migliorerebbe la qualità della vita, ma contribuirebbe a rendere Milano una città più accogliente e innovativa. Facendola vivere a pieno regime 365 giorni all’anno. 

# E la periferia? Centri stagionali di intrattenimento

Per vivere anche la periferia senza preoccuparsi del meteo e dello smog, il Comune potrebbe pensare ad hub di intrattenimento stagionali. Questi luoghi multifunzionali, distribuiti nei quartieri periferici, combinerebbero comfort e innovazione, permettendo anche ai residenti di quartieri meno centrali di godere di spazi per il tempo libero senza allontanarsi troppo da casa.

Un esempio? L’ex scalo ferroviario di Porta Romana potrebbe diventare un centro indoor stagionale, con attività sportive al coperto, una pista di pattinaggio sul ghiaccio in inverno e mercati artigianali tutto l’anno. La vicinanza alle linee della metropolitana garantirebbe una buona accessibilità, rendendo l’hub un punto di riferimento anche per i milanesi che vivono lontano dal centro.

Anche GrecoBicocca, con la sua vocazione contemporanea, potrebbe accogliere strutture modulari pensate per adattarsi alle stagioni. Un hub che di giorno offra coworking e aree gioco per famiglie, mentre di sera si trasformi in una location per concerti e spettacoli teatrali. L’obiettivo sarebbe quello di creare spazi di socialità e intrattenimento dove diverse generazioni possano incontrarsi e condividere esperienze, contribuendo a migliorare la qualità della vita anche nelle zone più distanti dal centro.

# I mercati coperti: luoghi di socialità, cultura e gusto

Per rendere i mercati rionali di Milano più vivibili durante tutto l’anno e al riparo dalle intemperie, si potrebbero progettare strutture leggere e modulari. Questi mercati coperti potrebbero essere distribuiti lungo le principali arterie della città, come Corso Buenos Aires, Via della Moscova e nel distretto Isola-Garibaldi.

Le coperture potrebbero essere realizzate in materiali trasparenti, come vetro o policarbonato, per garantire una buona luminosità naturale, creando ambienti accoglienti anche nei mesi più freddi. Questi mercati coperti potrebbero diventare luoghi di incontro per i residenti, ma anche attrazioni turistiche, che offrano cibi locali, prodotti artigianali e eventi culturali.

A Milano, il Mercato Comunale di Viale Papiniano potrebbe essere trasformato in uno spazio all’avanguardia, dove le persone possano fare acquisti, partecipare a corsi di cucina e assistere a concerti o mostre. In particolare, nel distretto IsolaGaribaldi, un mercato gourmet potrebbe collaborare con realtà come Eataly ma mantenere un’identità popolare, offrendo piatti che spaziano dalle tradizioni locali a quelle internazionali.

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MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.

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