Milano: spesa culturale +33%! 5 idee per il futuro della capitale dell’editoria e della produzione culturale

Milano è ben sopra il 20% nazionale, bisogna cogliere lo slancio!

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L’osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (AIE) per BookCity rivela che nel 2023 la spesa per consumi culturali a Milano è cresciuta del 33%, mentre la media nazionale del 20%. Questo slancio può essere la base per intraprendere azioni innovative che pongano libri, lettura e produzione video al centro della vita cittadina. Ecco alcune idee.

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Milano: spesa culturale +33%! 5 idee per il futuro della capitale dell’editoria e della produzione culturale

# I monumenti-infopoint alla lettura milanese

Un primo passo per celebrare l’identità culturale della città potrebbe essere l’installazione di un monumento dedicato alla cultura e alla letteratura milanese. Immaginiamo una grande riproduzione in marmo bianco del vocabolario milanese di Francesco Cherubini o dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, magari posizionato in Piazza Duca D’Aosta, davanti alla Stazione Centrale, come “manifesto milanese” per i turisti che arrivano.

Per testimoniare che la cultura non è solo il passato, questo monumento potrebbe anche essere interattivo: un “computer-monumento”, dotato di schermi touch e connessione a una rete culturale, che funga da infopoint turistico avanzato. Così come i modelli più avanzati di IA sono in grado di interagire con i loro utenti a partire da una rete di informazioni, questo infopoint milanese potrebbe fornire storia e informazioni sulla città per soddisfare ogni richiesta dei turisti. Qualora si dimostrasse efficiente, questo modello potrebbe diffondersi in tutte le zone che accolgono turisti.

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# Micro-librerie (tematiche) in ogni zona e quartiere

Il bookcrossing non ben riuscito in zona Isola

Milano è una città di quartieri unici, ciascuno con una propria anima e storia. La creazione di micro-librerie tematiche in ogni quartiere potrebbe far riscoprire le radici locali e incoraggiare la lettura. L’idea è così praticabile che in zona Isola il sistema bibliotecario milanese ci ha già pensato, anche se la realizzazione ha lasciato un po’ a desiderare.

Ripartendo da Montenapoleone, per esempio, una micro-libreria dedicata al mondo della moda potrebbe offrire volumi su storia del costume, design, e stilisti celebri. Oppure in zona Tortona, cuore del design milanese, la micro-libreria potrebbe essere dedicata alla storia del design e dell’architettura contemporanea. O, ancora, Porta Romana, famosa per il teatro, la poesia e il legame con il futurismo, potrebbe ospitare una micro-libreria con raccolte di testi teatrali e libri di poesia italiana e internazionale.

Per ogni volume preso in prestito, i cittadini potrebbero optare per il formato fisico o per una versione digitale temporanea che si auto-elimina dopo un mese, mantenendo l’etica del sistema bibliotecario. Questo approccio integrerebbe la fruizione digitale con quella fisica, rendendo accessibili più libri e riducendo la necessità di spazi per contenere volumi. I lettori potrebbero accedere a un “sistema bibliotecario diffuso”, passeggiando per la città o per il proprio quartiere.

# I locali comunali “intelligenti”

Il Comune di Milano, poi, potrebbe contribuire ulteriormente alla trasformazione della città in un centro culturale, dando il via alla creazione di luoghi di ritrovo “intelligenti”: progettati come “normalissimi” locali serali, accoglienti e creativi, avrebbero una sezione dedicata alla lettura e allo studio, ma anche angoli riservati alla consultazione o all’acquisto di opere inedite, con scaffali dedicati anche ai frequentatori che desiderino posizionarvi le proprie opere.

Locali di questo tipo, che potrebbero essere realizzati in prossimità delle università, finirebbero anche per incentivare lo scambio generazionale, c’è da immaginarsi che, in tempo zero, i frequentatori abituali non sarebbero unicamente universitari.

Organizzare momenti di lettura condivisa o eventi di slam poetry e sessioni di discussione in questi spazi aggiungerebbe valore alla scena culturale milanese, rendendola più attiva. Anche i programmi di mentorship con scrittori affermati e incontri con case editrici locali potrebbero rafforzare il ruolo di Milano come città innovativa e promotrice della cultura.

# Cabine insonorizzate per la produzione video

Non solo libri. La produzione video è un mezzo di cultura e comunicazione potente e Milano ha il dovere di fornire ai giovani artisti e videomaker spazi dedicati per creare contenuti senza disturbare chi si trova nelle piazze o nelle zone centrali della città.

Immaginiamo cabine mobili insonorizzate, posizionate in luoghi chiave come Piazza del Duomo; grazie a pareti in vetro unidirezionali, queste cabine permetterebbero di osservare l’esterno senza essere visti, mentre un assistente AI all’avanguardia potrebbe gestire le necessità di produzione con semplici comandi vocali.

Per esempio, con comandi come “Ok, cabina, svuota la piazza” o “Aggiungi folla di passanti”, il sistema potrebbe generare scenari personalizzati in tempo reale grazie alla realtà aumentata, aggiungendo o rimuovendo elementi secondo le esigenze del creator.

Per avvantaggiare i giovani con pochi mezzi, l’AI della cabina potrebbe offrire anche strumenti avanzati quali microfoni, videocamere 4K, luci regolabili e un software di editing integrato. Una volta terminata la ripresa, il creator potrebbe modificare il contenuto direttamente in cabina e, se lo desidera, pubblicarlo in tempo zero sui suoi social media.

# Concorsi pubblici innovativi per la promozione di Milano

Il Comune di Milano potrebbe lanciare un concorso annuale per il miglior videoclip di due minuti che racconti, in modo genuino, la cultura milanese. Questo contest non solo incentiverebbe i giovani talenti, offrendo loro una piattaforma per farsi conoscere, ma arricchirebbe Milano di contenuti innovativi, portando alla città una serie di “spot” autentici e gratuiti sui social media. I creatori avrebbero l’opportunità di esplorare temi cittadini, dai simboli storici ai quartieri emergenti, con un occhio fresco e personale, dando vita a una narrazione inedita che metta in luce i volti e le storie della città.

In parallelo, Milano potrebbe rafforzare la sua identità culturale tramite un concorso di slam poetry e produzioni video, pensato per connettere la cultura “vecchia” a quella “nuova.” Questa iniziativa, promossa dal Comune, stimolerebbe l’incontro tra la letteratura classica e le forme di espressione più contemporanee. Eventi di slam poetry in locali pubblici sarebbero ripresi e diffusi in una campagna social che racconti i quartieri e i temi tipici della città, offrendo a Milano una campagna pubblicitaria basata sulla produzione culturale cittadina.

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MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.