Immaginate una Milano senza traffico caotico e incidenti. Con i Robotaxi di Elon Musk, questo sogno potrebbe diventare realtà.
Musk lancia i robotaxi, una soluzione per la mobilità milanese?
Il Cybercab, il nuovo taxi senza conducente firmato Tesla, potrebbe rivoluzionare il trasporto pubblico già dal 2025. Questo veicolo autonomo trasporterà i passeggeri in sicurezza e con efficienza. Ma quanto è realistico pensare a una Milano con questa tecnologia? E quali potrebbero essere i rischi e le opportunità?
# Cybercab: il futuro del trasporto urbano?
Presentato durante l’evento “We, Robot”, il Cybercab è una vettura senza volante né pedali, capace di trasportare i passeggeri autonomamente. Progettato per essere sicuro, economico e sostenibile, Musk promette che questa tecnologia potrebbe rendere le strade più sicure, riducendo drasticamente gli incidenti grazie a un’intelligenza artificiale che analizza dati raccolti da oltre un milione di veicoli Tesla. Inoltre, il costo di un singolo Cybercab, stimato intorno ai 25.000 dollari, potrebbe rendere questo sistema di trasporto accessibile anche a chi oggi non si può permettere un’auto privata.
I passeggeri potranno chiamare i Robotaxi tramite un’app, e per i possessori di veicoli Tesla ci sarà la possibilità di trasformare la propria auto in un taxi autonomo per generare entrate extra. Un’idea che sfrutta al massimo il potenziale inutilizzato delle automobili, utilizzate mediamente solo per il 5-10% del tempo settimanale.
# Quali vantaggi per Milano?
In una città come Milano, dove traffico e inquinamento sono sfide quotidiane, i Robotaxi potrebbero introdurre un cambiamento radicale. La guida autonoma promette di eliminare gli errori umani, principale causa di incidenti, rendendo le strade più sicure. Inoltre, grazie alla capacità di ottimizzare i flussi di traffico, questi veicoli potrebbero ridurre gli ingorghi, specialmente nelle ore di punta, e rendere gli spostamenti più fluidi ed efficienti.
La diminuzione delle auto private, incentivata dalla comodità e dall’accessibilità dei Robotaxi, libererebbe spazio prezioso nelle strade e nei parcheggi. Questi spazi potrebbero essere riqualificati per creare piste ciclabili, aree pedonali o nuovi spazi verdi, migliorando la vivibilità e il paesaggio urbano. Un tale cambiamento non riguarderebbe solo la mobilità, ma anche il modo in cui la città viene percepita e vissuta dai suoi abitanti.
Dal punto di vista ambientale, una flotta di Robotaxi elettrici ridurrebbe significativamente le emissioni di CO₂, migliorando la qualità dell’aria e la salute pubblica. Questa soluzione sarebbe in perfetta sintonia con gli obiettivi di sostenibilità di Milano, che ambisce a diventare una città più verde e a misura d’uomo, affrontando i problemi cronici che oggi ne limitano il potenziale.
# Le sfide da affrontare
Nonostante i vantaggi promessi, la transizione a una mobilità dominata dai Robotaxi presenta sfide significative. Prima fra tutte, l’impatto sul lavoro. A Milano, migliaia di persone dipendono dal settore dei taxi per il loro sostentamento. Come reagiranno i tassisti a questa rivoluzione? E quali politiche potrebbero essere messe in atto per gestire la transizione e garantire alternative occupazionali?
Inoltre, rimane il tema dell’auto privata. Per molte persone, possedere un’auto non è solo una necessità, ma un segno di libertà e indipendenza. È realistico pensare che i milanesi rinuncino alle proprie vetture per affidarsi completamente ai Robotaxi? O, comunque, a vetture sicure ed efficienti ma inguidabili?
Anche dal punto di vista tecnico e normativo, ci sono ostacoli significativi. La tecnologia di guida autonoma deve ancora dimostrare di essere completamente affidabile, specialmente in contesti urbani complessi come Milano.
# I tunnel urbani di Musk offrono una soluzione?
Un altro elemento che potrebbe rivoluzionare la mobilità milanese sono i tunnel sotterranei di The Boring Company, l’azienda di Musk specializzata in infrastrutture innovative. Questi tunnel, progettati per ospitare veicoli autonomi come i Cybercab, potrebbero affiancare il sistema di trasporto taxi tradizionale, offrendo una soluzione complementare per ridurre il traffico di superficie. I tassisti potrebbero trovare nuove opportunità operando in sinergia con questa rete, ad esempio gestendo tratte che integrano i percorsi sotterranei con il trasporto locale in superficie.
Immaginate un tunnel che collega il centro di Milano con zone come San Siro, Porta Romana o i Navigli, alleggerendo la pressione del traffico su arterie stradali già congestionate. Oppure una rete che permette di raggiungere rapidamente Monza, Bergamo o Pavia, riducendo le code sulle autostrade. In uno scenario del genere, i taxi tradizionali potrebbero riorganizzarsi per offrire servizi più personalizzati e capillari, adattandosi alla nuova mobilità che integra tecnologia e tradizione.
La realizzazione di questi tunnel non escluderebbe quindi i taxi tradizionali, ma potrebbe ridefinirne il ruolo, trasformandoli in partner fondamentali per garantire una mobilità davvero efficiente e su misura per ogni esigenza dei cittadini.
# E i taxi volanti?
L’idea dei droni-taxi porterebbe questa innovazione un passo avanti. In una città come Milano, caratterizzata da strade strette e zone difficilmente raggiungibili, i droni-taxi potrebbero diventare una soluzione preziosa, offrendo un servizio rapido ed efficiente, soprattutto per persone con difficoltà motorie o esigenze particolari. Immaginate un drone che collega i Navigli a Porta Romana in pochi minuti, bypassando il traffico.
Forse non vedremo mai i taxi volanti nel cielo di Milano, ma i droni potrebbero comunque trasformare radicalmente la mobilità urbana, soprattutto nel trasporto di merci leggere. Modelli avanzati come quelli di DJI, capaci di sollevare fino a 30 kg, stanno già rivoluzionando le consegne rapide, portando libri, medicine o pacchi urgenti direttamente a domicilio in tempi record. Questa tecnologia potrebbe alleviare il traffico su strada, creando una rete parallela per la logistica cittadina e riducendo la congestione nelle ore di punta.
Una conferma di questo potenziale arriva dal Veneto, dove, già nel 2025, verrà avviato il trasporto merci via drone a idrogeno, con un accordo che prevede l’utilizzo di droni per consegne rapide, comprese quelle di medicinali, tra aeroporti e strutture sanitarie. Questo progetto pilota dimostra come i droni possano non solo migliorare la logistica urbana, ma anche supportare le emergenze sanitarie, con impatti positivi sulla sostenibilità e sull’intermodalità dei trasporti.
A Milano, la tecnologia dei droni di trasporto potrebbe integrarsi perfettamente con i Robotaxi, creando un sistema multimodale che ridisegnerebbe completamente la mobilità urbana. Mentre i Robotaxi dominano le strade, i droni potrebbero garantire connessioni verticali, rendendo Milano una città più fluida e accessibile.
Continua la lettura con: I robot di Musk a Milano? Le 5 attività che potrebbero svolgere
MATTEO RESPINTI
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