Anche uno dei progetti di rigenerazione più grandi d’Europa rischia di finire nelle sabbie mobili. I proprietari dell’area vogliono rivedere nuovamente il masterplan: sarebbe la quinta volta.
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«Più volumetrie e meno verde»: anche il maxi progetto a Milano Nord rischia di affogare nel cemento
# La società proprietaria delle aree vuole rivedere di nuovo il masterplan
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Il travagliato percorso per poter condurre in porto uno dei progetti di rigenerazione più grandi d’Europa rischia di fermarsi di nuovo. Nello scenario peggiore si tratterebbe di uno stop di altri due anni, facendo slittare i cantieri previsti dal 2027 al 2030, che si aggiungono agli altri due persi per il riassetto societario di MilanoSesto e il «nulla avvenuto dal novembre 2023» quando sono entrati Coima e Redo nella proprietà «fino a oggi» come ha dichiarato l’Assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda. A far compiere l’ennesima giravolta al progetto è proprio Milanosesto, la società proprietaria delle aree dismesse, che, come riportato da Il Giorno, il 4 febbraio ha scritto all’amministrazione di Sesto San Giovanni per rivedere il pii (programma integrato di intervento) e di fatto tutto il Pgt.
# Le richieste di MilanoSesto: aumento delle volumetrie e meno verde. Il sindaco dice no
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Il Sindaco Roberto Di Stefano ha già avvertito che se la richiesta è dovuta a un riassetto del prodotto finanziario non c’è alcune possibilità di modifica del piano su cui si lavora da sette anni. Nello specifico viene richiesto:
- un innalzamento dell’indice territoriale di 0,2 metri quadri per ogni mq rispetto alle regole attuali;
- a rimodulazione delle funzioni con un significativo incremento di quella residenziale e la riduzione di quella commerciale;
- la dotazione di aree per servizi di interesse pubblico e generale (il parco);
- la ridefinizione e l’aumento dell’edificabilità.
In sintesi: più volumetrie e meno verde. Il parco deve rimanere nella sua interezza dei 30 ettari di cui 13,5 nel lotto Unione Zero, spiega sempre l’Assessore Lamiranda, in caso contrario il comune è pronto all’escussione delle fideiussioni. L’unica possibilità è lo spostamento di una parte dei volumi, senza variare il saldo tra edificato e verde, ad esempio al posto delle collinette verdi lungo viale Italia. Si potrebbe pensare, conclude Lamiranda, a una sorta di «semicerchio vista parco, come Central Park a New York».
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La nuova configurazione significherebbe un ritorno all’origine, al vecchio pii firmato da Renzo Piano per Luigi Zunino. Nel frattempo qualcosa si è comunque mosso.
# Cosa è stato fatto e si sta facendo
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Non tutto però è rimasto fermo. Il 15 ottobre 2024 è stata ufficialmente posata la “prima pietra” del futuro studentato, degli uffici di Banca Intesa San Paolo e degli edifici residenziali del lotto Unione Zero, lato via Acciaierie – piazza Diaz.
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Nell’area sono previsti:
- un hotel a cura dello studio di architettura e interior design ACPV ARCHITECTS Antonio Citterio Patricia Viel
- residenze in edilizia convenzionata di Barreca & La Varra e realizzata da Redo Sgr;
- residenze libere di Scandurra Studio Architettura;
- una prima porzione del parco, pari a 13 ettari su 45 ettari complessivi, sviluppato da LAND.
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Ancora prima era stati avviati i cantieri per l’ospedale pubblico IRCSS Città della Ricerca e della Salute, le nuove sedi dell’Istituto neurologico Besta e dell’Istituto nazionale dei tumori. A buon punto, nonostante diversi mesi di ritardo a causa del ritrovamento dell’amianto nel vecchio stabile passeggeri, la nuova stazione ferroviaria “a ponte” firmata da Renzo Piano pensata anche per fare da cerniera tra le due parti del territorio comunale separate dai binari.
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La struttura si caratterizzata per una passerella in vetro di 90 metri larga 18 metri, al suo interno bar e alcuni negozi, con una vista panoramica sul nuovo Parco urbano Unione. Il mese scorso sono state completate le fondamenta del nuovo fabbricato viaggiatori. Nei prossimi mesi si prevede la riapertura del sottopassaggio per consentire anche di interscambiare con la stazione metropolitana senza uscire in superficie. L’ultimazione del comparto ferroviario è programmata per il mese di agosto 2025, l’operatività della nuova stazione a partire da dicembre 2025.
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FABIO MARCOMIN
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