Nel 1961 il Comune di Milano firmò il primo accordo di gemellaggio con la città di San Paolo: da allora ne sono stati sottoscritti ben altri quattordici, facendo diventare la nostra città sempre più internazionale.
Così come succede altrove, perché non pensare a gemellaggi tra quartieri? Ecco le nostre 10 proposte di associazione tra i rioni milanesi e quelli di altre metropoli.
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I quartieri del mondo che si dovrebbero gemellare con quelli di Milano
#1 Bicocca – Studentsky Grand (Sofia)
Entrambi i quartieri sono caratterizzati da una forte presenza di giovani dovuta ad una grande area dedicata a campus studentesco. Nella città bulgara, lo Studentsky Grand risulta una zona affollata e chiassosa, ma molto attraente per il divertimento giovanile.
#2 Bovisa – Uzupis (Vilnius)
Così come la Bovisa, anche il quartiere di Uzupis, a Vilnius, in Lituania, è la zona più bohemienne della città. Opere di street art decorano angoli e vie creando atmosfere uniche nel loro genere. Piccola curiosità: nel 1997 Uzupis proclamò la propria indipendenza dal resto della capitale. Sulla spinta di un gruppo di artisti nacque la Repubblica di Uzupis, che vanta ancora oggi una propria bandiera, un governo basato su un’originale Costituzione affissa sulla pubblica via, una moneta (l’Eurouz) e un esercito composto da dodici soldati che si esibiscono in strada come musicisti.
#3 Lambrate – Quartiere Praga (Varsavia)
Definito “vivace ed emergente”, il Quartiere Praga della città polacca ha diversi punti in comune con Lambrate. Dai resti di fabbriche dismesse, tracce di una storia gloriosa nel boom economico degli anni ’50, ad una significativa operazione di riqualificazione urbana: a Lambrate è il caso del Design District, nel quartiere Praga ne è esempio il Koneser Centrum Praskie, un’ex fabbrica di vodka al centro di un’operazione immobiliare da centinaia di nuovi appartamenti. Ma anche numerose gallerie di design, studi di architettura, musei (imperdibili i due musei molto particolari del Quartiere Praga: il Neon Museum e il Czar PRL) popolano i due quartieri accomunati da una simile linea di sviluppo.
#4 Via Sammartini/viale Tunisia – Schoneberg (Berlino)
Entrambi sono “quartieri dalle mille facce”: trasgressivi e sperimentali da un lato, vivaci, piacevoli per un aperitivo o un caffè dall’altro. Numerosi bar, bistrot, ristoranti etnici e locali per feste alla moda animano le vie di due rioni frequentati e molto apprezzati dalla comunità gay.
#5 Corso Sempione/Arco della Pace – Kolonaki (Atene)
Il gemellaggio è tra due quartieri molto “chic”: Corso Sempione e Kolonaki, la zona più elegante di Atene. I due quartieri sono accomunati anche da una posizione strategica, molto vicina ai punti più importanti della città.
#6 Brera – Schwabing (Monaco di Baviera)
Schwabing divenne famoso a fine 1800 come quartiere di artisti, scrittori e musicisti e soprattutto rivoluzionari. Ricco di locali e mansarde, poi adibite ad atelier, ospita inoltre un’università e un’Accademia di Belle Arti. Risulta inevitabile il gemellaggio con Brera.
#7 Forlanini – Aviatorilor (Bucarest)
Entrambi circondati da un’ampia area verde, i due quartieri sono anche sede di importanti scali ferroviari. L’atmosfera è il risultato di un costante connubio tra dimensione rurale e urbana.
#8 Montenapoleone/via della Spiga – Ginza (Tokyo)
A Tokyo è il quartiere dell’eleganza e dello shopping più sfrenato. Ristoranti e caffè costosissimi aprono di fianco a negozi di marchi prestigiosi e catene di alto lusso. Un esempio di “Montenapo” del Giappone.
#9 Garibaldi/Repubblica – Abdun (Amman)
È un quartiere prevalentemente residenziale, considerato da molti il più ricco della città. Alcuni dei palazzi più costosi di tutta la Giordania sono infatti collocati in questa zona. È animato da numerosi ristoranti, caffè ed è molto popolare tra i giovani della città. Tante caratteristiche insomma che lo accomunano alla modernissima zona milanese di Garibaldi e Repubblica.
#10 Paolo Sarpi – Chinatown internazionali
È inevitabile infine la proposta di gemellaggio tra la nostra Paolo Sarpi e le varie Chinatown di tutto il mondo. Zone in cui ci si ritrova magicamente nel Paese del dragone, con la possibilità di testarne usi e costumi… Un fenomeno che diventerebbe ancora più interessante se coinvolgesse anche altre culture e Paesi: perché non creare a Milano un quartiere arabo o indiano?
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LETIZIA DEHÒ
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