Rinascono le palazzine abbandonate dell’ultimo Lazzaretto di Milano?

Su Viale Jenner spiccano delle palazzine abbandonate, un ex glorioso ospedale della città, che potrebbero essere recuperate a breve

0
favotti73 IG - Ex Ospedale Bassi

Archeologia urbana e degrado lungo la circonvallazione. Un progetto potrebbe però recuperare a breve una parte degli edifici. Questa è la storia di quello che era un glorioso ospedale e che cosa potrebbe diventare.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Rinascono le palazzine abbandonate dell’ultimo Lazzaretto di Milano?

# L’epidemia di vaiolo di fine Ottocento 

Urbanfile – Lazzaretto

Tra le diverse emergenze nelle città, quella sanitaria è sempre stata probabilmente la più critica. Nel 1893, durante un periodo di crescita urbana e sviluppo industriale, una grave epidemia di vaiolo richiese la costruzione di un nuovo ospedale: il Bassi. L’edificio, realizzato in stile liberty, fu inaugurato nel 1896 nel quartiere di Dergano, che allora si trovava ai margini della città, circondato da campi, vigne e cascine, e caratterizzato da una posizione ben ventilata, un elemento molto rilevante.

# Un complesso in decadenza

Credits-abcmilano-Ex-Ospedale-Bassi

I resti di quel sanatorio sono ancora visibili lungo viale Jenner. Gli abitanti del quartiere ricordano ancora gli infermieri e il personale ospedaliero intenti a prendersi cura dei pazienti confusi. Si possono ancora vedere l’edificio per la disinfezione e le ciminiere dei forni di incenerimento. Una piccola ferrovia a scartamento ridotto collegava i vari reparti. È difficile immaginare, osservando quei muri deteriorati e decadenti, all’interno di edifici abbandonati popolati da ratti e senzatetto, quanta sofferenza sia passata di lì e quanti pazienti siano stati ospitati.

# Chi ha accolto l’ospedale

Questa è una storia intrigante a modo suo. Nel 1908, l’ospedale accolse i sopravvissuti al terremoto di Messina-Reggio Calabria e successivamente i reduci della Prima Guerra Mondiale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, fu utilizzato per la disinfezione degli indumenti degli studenti affetti da varie malattie. Nel 1949, vennero impiegati la penicillina e un polmone d’acciaio lasciato dalle truppe americane. Negli anni ’50, l’ospedale registrò il tutto esaurito a causa dell’epidemia di influenza.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

Si stima che più di 150.000 pazienti siano stati ricoverati, affetti da malattie angoscianti come vaiolo, colera, tifo e meningite. L’ultimo paziente, un malato di vaiolo, fu ospitato addirittura nel 1979.

# Un grande patrimonio da rivalorizzare

Urbanfile – Ex Ospedale Bassi

Parte del complesso è attualmente utilizzata per un presidio dedicato alle malattie a trasmissione sessuale, la polizia locale, il consiglio di zona e una Onlus. È davvero un peccato vedere abbandonata una struttura rimasta miracolosamente intatta, un importante esempio di “archeologia ospedaliera” e una preziosa testimonianza storica del quartiere e della città. All’interno del perimetro dell’ospedale, annessa un secolo fa, è presente anche un’antica villa di una famiglia di industriali caratterizzata da un ottima qualità architettonica. 

Ci sono molte storie che potrebbero essere raccontate. È ora che il Comune valorizzi il grande patrimonio di Bovisa Dergano, una eredità che include, oltre all’ospedale Bassi, la Distilleria Fernet Branca, i resti degli stabilimenti cinematografici dell’Arnia Film, ora che la Goccia dovrebbe essere riqualificata. Questo distretto potrebbe ancora esprimere grandi potenzialità.

Fonte: https://storiedimenticate.it/derganino-milano/

# Presto un Hub Culturale che recupera parte degli edifici?

Regione Lombardia – Palazzine da recuperare

Una piccola speranza di rinascita arriva dal progetto di valorizzazione culturale denominato “Jenner hub”. Il 29 gennaio 2024 la Giunta Regionale ha approvato lo schema di protocollo d’intesa con l’Ats Città Metropolitana di Milano con l’obiettivo di creare – spiega l’Assessore alla Cultura, Francesca Caruso – “un polo a vocazione culturale che possa avere un impatto positivo in termini di aumento dell’offerta culturale come anche di inclusione sociale”. Gli edifici interessati sono quelli all’angolo tra Viale Jenner e Via Guerzoni e tre all’interno del parco. Si attende l’esito della manifestazione d’interesse rivolta a potenziali interlocutori interessati.

 

Articolo di ANDREA URBANO aggiornato dalla redazione

Continua la lettura con: ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA…

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 


Articolo precedenteMilano – Istanbul in treno: le ultime novità su percorso, durata e prezzi dei biglietti di un viaggio da sogno
Articolo successivoIl pergolato più popolare di Milano: la trattoria dove si mangia con meno di 15 euro