Si sta sciando nel cuore di Milano, in Gae Aulenti grazie alla piccola pista artificiale realizzata dalla Svizzera. Il sogno della neve si accompagna da sempre a quello del mare. La stessa montagnetta ha ospitato nel lontano Natale del 1984 delle gare di sci, mentre al parco Sempione è stata organizzata una decina di anni fa una prova del campionato del mondo di sci di fondo. A questo punto manca solo osare dove volano le aquile: costruire una pista da sci indoor per sciare tutto l’anno. In realtà esiste un progetto e anche il luogo dove si potrebbe realizzare. Manca solo una condizione perché possa nascere.
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Sciare a Milano: che fine ha fatto il progetto della prima pista indoor d’Italia?
# La pista da sci coperta: lunga 350 metri, larga 60, con un dislivello di 65 metri
credits: 4actionsport.it
Il progetto c’è. Un impianto da sci coperto, con tre piste da sci, insieme a un ristorante con vetrate con affaccio sulla zona dell’arrivo, un’area commerciale con negozi legati agli sport invernali e un albergo a quattro stelle.
La pista principale dovrebbe essere lunga 350 metri, larga 60 metri e con un dislivello di 65 metri. Ai suoi lati le altre due piste, entrambe lunghe 100 metri. Un impianto simile a quello esistente a Dubai che consentirebbe di sciare tutto l’anno. Il costo si aggira attorno ai 50 milioni di euro.
La pista da sci indoor sarebbe costruita di fianco al centro commerciale Il Centro di Arese, progettato dall’architetto Michele De Lucchi, uno dei centri commerciali più grandi d’Europa.
È il 2016 quando nella provincia milanese si parla per la prima volta di sci indoor, ma dopo tre anni, nel 2019, l’idea viene accantonata.
Fine della storia? Forse no. Con le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 si è tornato a parlare di questo progetto che è tra le ipotesi che riguardano la riqualificazione dell’ex area industriale.
# La nuova bocciatura annunciata dal sindaco di Arese
L’11 marzo 2021 la Giunta Regionale ha approvato l’aggiornamento dell’atto integrativo all’Accordo di Programma mirato alla riqualificazione complessiva dell’intera area. Questo significava far rientrare lo Ski Dome di entrare a far parte del progetto di riqualificazione.
Si è avviato così l’iter burocratico che coinvolge tutti gli enti, pubblici e privati, interessati alla riconversione dell’area, con la valutazione del Collegio di Vigilanza che ha approfondito la possibilità dell’installazione di strutture funzionali allo svolgimento delle Olimpiadi 2026, analizzare le tematiche relative all’accessibilità dell’area in riferimento ai mezzi di trasporto pubblico locale e, infine, individuare le risorse finanziarie per coprire i costi di intervento e gestione.
Dopo alcuni mesi però la fiammella dello Ski Dome sembra essere stata spenta. Forse definitivamente. La sindaca di Arese Michela Palestra ha gelato ogni speranza annunciando che la pista non sarà realizzata. A meno che non arrivi un colpo a sorpresa.
Decisiva una riunione che ha avuto luogo in Regione Lombardia il 18 ottobre 2022, alla presenza della proprietà, dei rappresentanti regionali e dei sindaci coinvolti nell’atto integrativo, che da tempo chiedevano aggiornamenti sulla riqualificazione di quell’area.
Il problema? Il progetto dello SkiDome non ha trovato un investitore, così è stato tolto dall’ordine del giorno per ciò che concerne la riqualificazione della zona. Quindi tra le righe non si è chiusa ogni possibilità: basterebbe trovare un investitore. E pensare che di vantaggi per l’opera ce ne sarebbero parecchi.
# I benefici che potrebbe portare lo Ski Dome
Il sottosegretario della Regione Lombardia con delega allo Sport, alle Olimpiadi 2026 e ai Grandi Eventi, Antonio Rossi, aveva in passato affermato che lo Ski Dome potrebbe aprire importanti prospettive sportive e turistiche per Milano. Aggiungendo che “potrebbe assumere un’interessante valenza in chiave olimpica” in quanto potrebbe essere utilizzata per allenamenti mirati e per i test delle squadre olimpiche e paraolimpiche.
Sarebbe un importante polo di attrazione per gli amanti dello sci, specialmente nel periodo più caldo quando è possibile sciare solo su pochi ghiacciai alpini. Inoltre, potrebbe diventare un punto di formazione per i tecnici dello sci alpino.
Insomma, la strada sembra essere ancora lunga, ma resta il sogno che compaia all’orizzonte un investitore che porti alla luce la la pista da sci coperta di Milano.
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ANDREA ZOPPOLATO (Da articolo originario di CHIARA BARONE)
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