Si chiama «Bastioni aperti», ma è il progetto per chiuderli al traffico

Un primo passo verso una città senza auto? Scopriamo cosa prevede il progetto

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Bastioni aperti
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Aprire per chiudere. Sembra un paradosso, ma è esattamente ciò che prevede il progetto “Bastioni Aperti”. Un’idea che potrebbe trasformare il volto di Milano, ma non senza conseguenze.

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Si chiama «Bastioni aperti», ma è il progetto per chiuderli al traffico

# Storia e funzione urbana dell’antica cinta muraria spagnola

Quinzi Terna Architecture – Anelli bastioni

I Bastioni di Milano sono ciò che rimane dell’antica cinta muraria spagnola, costruita nel XVI secolo per difendere la città. Con il tempo, queste fortificazioni hanno perso la loro funzione militare e sono state inglobate nel tessuto urbano, trasformandosi in importanti arterie di scorrimento. Oggi, i Bastioni si estendono per circa 12 km e attraversano alcuni dei quartieri più storici e vivaci della città, come Porta Venezia, Porta Romana e Porta Garibaldi. La loro importanza nella viabilità è indiscutibile e proprio su questa rete si innesta il progetto “Bastioni Aperti”, con l’obiettivo di rivoluzionare la mobilità in città.

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# “Bastioni aperti” per bici e pedoni, chiusi per i veicoli a motore

Credits Andrea Cherchi – Porta Venezia

È questa la contraddizione del progetto, almeno nel nome, che promette di restituire ai cittadini un pezzo di Milano, ma a una condizione: niente auto. Il piano, ideato dallo studio Quinzii Terna Architecture e attualmente in discussione presso la commissione Mobilità attiva del Comune, prevede la chiusura al traffico dell’anello dei Bastioni per alcune ore la domenica mattina. Un’idea affascinante per chi sogna una città più vivibile, ma che solleva anche interrogativi su viabilità e impatto sui residenti. Come verranno gestiti i flussi di traffico nelle aree limitrofe? E soprattutto, basteranno poche ore di chiusura per cambiare davvero il modo in cui Milano viene vissuta dai suoi abitanti?

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# Un giardino botanico lineare attorno al cuore della città

Bastioni aperti

L’idea è di trasformare il tracciato dei Bastioni in uno spazio perfetto per passeggiate, biciclettate, eventi culturali e attività all’aperto. Un’iniziativa per migliorare la qualità della vita, ridurre l’inquinamento e rendere Milano più simile alle grandi capitali europee che hanno già adottato strategie simili. Un percorso che connette 10 tra parchi e giardini della città, una sorta di giardino botanico lineare dove si possono incontrare numerose specie arboree: olmi, platani, tigli, bagolari, ciliegi, aceri, cedri, magnolie.

# Il primo assaggio di come sarebbe il centro senza le auto?

Credits cheautocompro.it IG – Area C

La città ha già dimostrato di poter cambiare pelle con iniziative simili, come le domeniche ecologiche o la pedonalizzazione di Piazza Duomo. Tuttavia, il rischio di alienare una parte della popolazione è reale, e senza alternative efficienti di trasporto pubblico, la chiusura delle strade potrebbe creare più problemi che benefici. Lungo il tracciato si trovano diverse fermate del trasporto pubblico, tra cui metro, tram e autobus, ma nemmeno una linea metropolitana lo percorre. La direzione intrapresa è chiara: meno auto, più spazio per le persone. Dopo le restrizioni di Area B e Area C, con il progetto “Bastioni Aperti” si potrà assistere ad un’anteprima di un centro città senza veicoli a motore?

Fonte: Airtribune

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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