Smog e inquinamento: a Milano (e Lombardia) scattano le solite misure. Cosa si potrebbe fare in futuro?

Riqualificazione, green ed elettrico salveranno Milano o gireremo con maschere e tute antismog?

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Milano e la Lombardia si trovano ad affrontare una delle sfide ambientali più urgenti e dannose per la salute pubblica: l’inquinamento atmosferico. Queste le soluzioni adottate finora e quelle che si potrebbero mettere in atto per migliorare la qualità della vita dei milanesi.
 
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Smog e inquinamento: a Milano (e Lombardia) scattano le solite misure. Cosa si potrebbe fare in futuro?

# L’inquinamento a Milano e in Lombardia

Da anni, le città lombarde, in particolare Milano, sono tra le più inquinate d’Europa. Secondo i dati dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) Lombardia, i livelli di PM10 (particolato fine) a Milano superano abbondantemente i limiti raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questo tipo di particolato fine è uno degli inquinanti più pericolosi, poiché può penetrare nei polmoni e causare danni a lungo termine. Nel 2024, i livelli di PM10 hanno superato più volte la soglia di sicurezza, raggiungendo picchi di 50 µg/m³, ben oltre i 20 µg/m³ raccomandati.

Oltre al PM10, altri inquinanti, come il biossido di azoto (NO₂), l’ozono (O₃) e il monossido di carbonio (CO), peggiorano ulteriormente la qualità dell’aria, creando difficoltà respiratorie per milioni di cittadini. L’inquinamento non solo danneggia l’ambiente, ma ha anche gravi ripercussioni sulla salute, provocando malattie respiratorie e cardiovascolari. Di fronte a questa emergenza, sono state recentemente adottate misure temporanee per contrastare lo smog.

# Le misure messe in campo per combattere l’inquinamento: blocco del traffico e riduzione del riscaldamento 

Per far fronte all’emergenza smog, sono state adottate diverse misure temporanee, come il blocco del traffico per i veicoli più inquinanti e il divieto di utilizzare impianti di riscaldamento a biomassa legnosa di bassa classe emissiva.

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Nello specifico, per i comuni con più di 30mila abitanti delle province coinvolte, è prevista la limitazione alla circolazione tutti i giorni nella fascia 7.30-19.30 per tutti i veicoli Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione e per i veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio. Nel caso in cui vi sia una emergenza inquinamento si applicano delle limitazioni temporanee che prevedono l’estensione del blocco anche nelle giornate di sabato e di domenica. Gli autoveicoli che hanno aderito a MoVe-In, e si sono dotati di misuratore delle emissioni, saranno anch’essi oggetto delle limitazioni.

Inoltre, è stato imposto un limite massimo di temperatura nelle abitazioni e nei locali commerciali, fissato a 19°C, per ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO2. Sebbene queste misure possano rivelarsi utili per arginare temporaneamente l’inquinamento, è evidente che per una soluzione duratura occorre un impegno su più fronti.

#1 Trasformare la città in un “polmone verde”

Milano potrebbe puntare a una trasformazione urbana radicale, con un’estensione del modello Bosco verticale e la creazione di spazi verdi che assorbano il carbonio e purifichino l’aria. Giardini pensili, tetti verdi e la piantumazione massiva di alberi potrebbero diventare la norma, contribuendo a ridurre il particolato e migliorare la qualità dell’aria. Questi spazi verdi non sarebbero solo aree di svago, ma “polmoni verdi” urbani, progettati con una funzione ambientale specifica.

#2 “Milano Verticale”: la “vita” sopra, l’inquinamento sotto

Milano verticale

Una proposta ancora più radicale sarebbe lo sviluppo della “Milano verticale“, dove il traffico delle automobili verrebbe relegato sotto terra, liberando i piani superiori per pedoni, veicoli elettrici e zone verdi. In questo scenario, l’inquinamento sarebbe ridotto drasticamente, ma è legittimo chiedersi se la politica cittadina avrà la lungimiranza necessaria per realizzare una visione così innovativa.

#3 La pulizia dell’aria attraverso la tecnologia: filtri sospesi

Nonostante gli sforzi per ridurre le emissioni, l’aumento della popolazione e della mobilità urbana continueranno a contribuire all’inquinamento atmosferico, con le previsioni che suggeriscono che Milano e la Lombardia potrebbero dover convivere con alti livelli di smog ancora per molti anni. In un futuro non troppo lontano, una “soluzione” potrebbe essere la pulizia dell’aria attraverso la tecnologia piuttosto che la riduzione delle emissioni. 

Immaginate una città dove, pur non eliminando del tutto l’inquinamento atmosferico, si può comunque vivere in relativa sicurezza grazie a tecnologie avanzate. Un’idea futuristica (e allo stesso tempo spaventosa) potrebbe essere l’utilizzo di realizzare filtri sospesi su strade e quartieri che proteggano i milanesi dall’inquinamento atmosferico.

Questi dispositivi, simili a quelli utilizzati in ambienti industriali o durante emergenze sanitarie, potrebbero purificare l’aria che respiriamo, creando una barriera tra l’inquinamento e la nostra salute. In alternativa o in aggiunta si potrebbero adottare sistemi di areazione che possano aumentare la circolazione dell’aria creando un effetto simile a quello del vento. 

#4 Il futuro dei marciapiedi e l’architettura che respira

Dubai, strada/quartiere con aria condizionata all’aperto.

Una visione futuristica della città di Milano potrebbe includere l’introduzione di un sistema innovativo per combattere l’inquinamento atmosferico direttamente nelle strade. Immaginate marciapiedi dotati di ventole e filtri, in grado di aspirare gli inquinanti presenti nell’aria e purificarli in tempo reale.

Un sistema simile a quello adottato a Dubai per il raffreddamento dell’aria all’aperto potrebbe essere implementato, dove le ventole, alimentate da energia solare, vengono montate su pali della luce, pensiline degli autobus o altri arredi urbani. Queste “isole di respiro” permetterebbero ai cittadini di camminare lungo le strade senza doversi preoccupare dei livelli di smog. Un’idea che potrebbe non solo migliorare la qualità dell’aria, ma anche contribuire a creare un ambiente urbano più salubre e vivibile, in linea con i principi di sostenibilità.

Ma la lotta contro lo smog potrebbe andare oltre le soluzioni temporanee e focalizzarsi su un’architettura che respira. L’adozione di materiali e tecnologie avanzate come il cemento fotocatalitico, capace di trasformare gli inquinanti atmosferici in composti innocui, potrebbe rendere gli edifici veri e propri purificatori d’aria.

Le “facciate viventi”, realizzate con materiali naturali come alghe o funghi, che purificano l’aria grazie alla fotosintesi, potrebbero diventare una delle soluzioni innovative per combattere lo smog in modo efficace. In questo scenario, Milano potrebbe trasformarsi in un modello di città sostenibile, dove l’architettura contribuisce attivamente alla lotta contro l’inquinamento atmosferico, migliorando la vivibilità urbana.

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MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.