Sorgerà il primo «quartiere per gli anziani»: cosa dovrebbe avere Milano per essere la città ideale per i senior?

Gli over 65 rappresentano il 22,9% della popolazione: come si rende la città a misura di senior?

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Cassa Depositi e Prestiti (CDP) punta su Milano per realizzare un «quartiere per anziani». Nell’area dell’ex Trotto (quartiere San Siro) sono in progetto 700 nuove unità abitative, a canone convenzionato e autosufficienti, dedicate al senior housing. Questo progetto rappresenta un passo significativo nello sviluppo di una città che si prenda cura dei suoi anziani, anche perchè la previsione del futuro è che Milano sarà sempre più una città di persone anziane e sole. Questo un punto di partenza: ma cosa serve a Milano per diventare da serie A per i senior?

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Sorgerà il «quartiere per gli anziani»: cosa dovrebbe avere Milano per essere la città ideale per i senior?

# Il progetto: senior housing all’Ex Trotto

Rendering del progetto di senior housing

CDP punta forte su Milano per realizzare un «quartiere per anziani». Sorgerà nell’area dell’ex ippodromo del trotto di San Siro, dismesso nel 2012. L’intero progetto consiste in un nuovo polo abitativo urbano che potrà ospitare circa 3.000 persone. Al suo interno ci saranno 700 appartamenti come senior housing che saranno accompagnati da una serie di servizi dedicati a promuovere la socializzazione e lo scambio intergenerazionale, creando un ambiente vivace e dinamico.

# I servizi per gli anziani

Kohn Pedersen Fox Associates – Parco ex trotto

Fondamentale per le persone anziane la possibilità di camminare in aree verdi. Una parte cruciale della riqualificazione prevede la creazione di spazi pubblici e verdi, con un investimento di circa 50.000 metri quadrati. Tra le novità, ci saranno un parco a forma di anello in continuità con la pista del Trotto, un parco centrale e una rete di collegamenti tra le aree verdi. In aggiunta alla possibilità di disporre di ampi spazi per le passeggiate, ci saranno anche strutture commerciali, come il mercato urbano, spazi educativi e spazi sportivi. Il quartiere non sarà però un ghetto per la terza età: sarà infatti un luogo accogliente e vivace non solo per gli anziani, ma per tutti i cittadini.

I lavori dovrebbero iniziare entro la fine del 2025, con la consegna dei primi spazi prevista per il 2027. Giancarlo Scotti, AD di Cassa Depositi e Prestiti Real Asset SGR, ha affermato: «Con questo programma di investimento dedicato agli over 65 autosufficienti, diamo un ulteriore impulso ad un asset class ancora non consolidata in Italia». Questa iniziativa non è solo una risposta a una crescente domanda abitativa, ma anche un’opportunità per rigenerare un’area urbana e promuovere la socialità con un’attenzione ai cittadini senior

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Ma in vista di una Milano in cui gli anziani saranno una quota sempre più rilevante della popolazione, che cosa si potrebbe fare nell’intera città per migliorare la qualità della loro vita?

# Cosa si potrebbe fare di più per una Milano di serie A per la terza età?

Credits: ferrarasalute.it

Secondo le indagini della Città Metropolitana, al 2023 gli over 65 rappresentano il 22,9% della popolazione di Milano. Il progetto dell’ex Trotto rappresenta un primo passo, ma Milano può e deve fare di più per garantire una qualità della vita ottimale per i suoi cittadini anziani.

Ecco alcune idee per trasformare la città in un ambiente sempre più inclusivo e accogliente per i senior, tenendo in considerazione i punti raccomandati dall’OMS.

#1 Spazi comunali di incontro e scambio intergenerazionale

Credits: Ideogram.AI

Il Comune potrebbe provvedere alla creazione di centri di socializzazione municipali in ogni zona di Milano, pensati per favorire l’interazione tra generazioni e promuovere un ambiente inclusivo e operoso per gli anziani.

  • Attività e tematiche specifiche: questi centri potrebbero essere distribuiti in quartieri densamente abitati e frequentati come Porta Venezia, Lambrate, Brera e Niguarda, offrendo attività di intrattenimento, corsi di formazione e eventi culturali dedicati ai senior. Ogni centro potrebbe avere tematiche specifiche, per esempio: laboratori di artigianato, corsi di cucina tradizionale, eventi di lettura, attività di giardinaggio urbano, corsi di pittura e arte, seminari sulla salute e il benessere.
  • Coinvolgimento delle scuole: il progetto potrebbe prevedere anche il coinvolgimento delle scuole elementari, con iniziative che metterebbero in contatto bambini e anziani. Le scuole potrebbero organizzare giornate tematiche settimanali durante le quali visitare i “nonni di zona“. Questi momenti di interazione potrebbero aiutare i senior a combattere la solitudine, creando legami significativi.

#2 Migliorare l’accessibilità, i trasporti e l’interazione con la tecnologia

Sottopasso di Via Giovanni Antonio Amadeo

L’accessibilità per le persone anziane è cruciale. Attualmente, marciapiedi sconnessi e mal mantenuti rappresentano un pericolo costante. Ecco alcune proposte per migliorare la situazione:

  • Sicurezza dei marciapiedi: le irregolarità nel pavimento possono causare cadute, che sono gravi per tutti ma in maniera particolare per i più anziani. Un programma di manutenzione regolare dovrebbe essere implementato per garantire marciapiedi sicuri e ben curati.
  • Presenza di vigili del traffico: aumentare la presenza di vigili del traffico nei pressi degli attraversamenti pedonali potrebbe garantire il rispetto delle norme di circolazione, che molto spesso, giocando sulla paura, vengono infrante in presenza di pedoni anziani.
  • Accesso alla metropolitana: un altro aspetto critico è l’accesso alla metropolitana, dove le scale ripide possono risultare difficili da affrontare per i più anziani. Potrebbe essere utile garantire che gli ascensori siano sempre funzionanti, sicuri e puliti. Sarebbe sicuramente utile predisporre un’assistenza dedicata per aiutare gli anziani a orientarsi nei sistemi di acquisto ATM.
  • Trasporti notturni: per garantire maggiore sicurezza agli anziani durante le ore notturne, si potrebbe valutare l’implementazione di un servizio navetta o tariffe taxi ridotte per gli anziani, invogliandoli a non chiudersi in casa la sera.

#3 Servizi di assistenza domiciliare e supporto organizzato

Credits: Ideogram.AI

Per garantire un’adeguata qualità della vita agli anziani, potrebbe essere fondamentale sviluppare servizi di assistenza domiciliare pubblici. Milano potrebbe implementare un programma completo che offre supporto alle persone anziane che vivono da sole o in difficoltà. Si potrebbero prevedere:

  • Assistenza alle faccende domestiche: creare un servizio pubblico, composto principalmente da volontari, che aiuti gli anziani con le pulizie e la spesa. Questo non solo allevierebbe il peso delle mansioni quotidiane, ma consentirebbe anche di creare una rete di fiducia, e quindi contatto umano, tra gli anziani e i lavoratori incaricati.
  • Supporto psicologico: fornire consulenze psicologiche gratuite per affrontare la solitudine e migliorare il benessere mentale degli anziani. Soprattutto nei casi in cui la solitudine è più acuta, gli incontri di gruppo potrebbero fornire l’aiuto necessario per affrontare i momenti difficili.
  • Visite a domicilio: implementare un piano regolare di visite a domicilio da parte di volontari o professionisti della salute per controlli regolari potrebbe essere una soluzione ai problemi fisici e alla solitudine. Queste visite potrebbero prevedere sia monitoraggi della salute che semplici momenti di compagnia.
  • Gite e escursioni organizzate: introdurre un programma di gite miste anziani-studenti, magari settorializzato per municipio o quartiere, potrebbe combattere la “ghettizzazione degli anziani“. Organizzare una visita in un museo o un’escursione con ragazzi e giovani adulti potrebbe momentaneamente far dimenticare le difficoltà e restituire un pizzico di socialità.

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MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.

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