Stato italiano e Regione Lombardia: i due carrozzoni che schiacciano Milano

Ha senso che Milano che da sola versa allo Stato il 10% delle imposte nazionali, sia schiacciata da un doppio gigantesco apparato, centralista e inefficiente?

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10 milioni di abitanti. La Lombardia è la regione italiana con la popolazione più grande, quasi il doppio rispetto alla seconda. Il Veneto ha poco meno di 5 milioni. La metà delle regioni italiane hanno meno di due milioni di abitanti. 

La domanda è: per godere dei benefici dell’autonomia, dati dalla maggiore vicinanza al territorio degli organi decisionali, ha senso avere una regione con 10 milioni di abitanti che, di fatto, rappresenta un doppione dello Stato? E, soprattutto, ha senso che una città come Milano che da sola versa allo Stato il 10% delle imposte nazionali, sia schiacciata da un doppio gigantesco apparato, centralista e inefficiente?

Stato italiano e Regione Lombardia: i due carrozzoni che schiacciano Milano

# Lombardia e Svizzera: stessi abitanti, modelli opposti 

pixabay-GDJ – Svizzera

La Lombardia con 10 milioni di persone, con quasi il doppio di abitanti delle altre due regioni più popolate, Lazio e Campaniaè di fatto uno stato centralista in uno stato centralista. Milano che, come Comune non può decidere quasi nulla di strutturale sul suo territorio, si trova con una doppia sovrastruttura sopra la testa: Regione Lombardia e lo Stato. Due apparati burocratici che non lasciano alcuna forma di autonomia alla base e che raddoppiano i motivi di inefficienza. 

I principi dell’autonomia sono chiari: tanto più vicino è il governo ai cittadini tanto più è capace nel rispondere alle loro specifiche esigenze, con tempestività e trasparenza. Questo tipo di efficienza trova la sua massima espressione nella Svizzera: stato confinante con la Lombardia, che con meno di nove milioni di abitanti assomiglia molto alla Lombardia tranne che in una cosa fondamentale. Mentre la Lombardia accentra tutti i poteri al governo regionale, la Svizzera è federata in 26 cantoni dotati di forte autonomia. 

10 milioni di abitanti gestiti in modo uniforme, senza autonomia ai singoli territori, significa centralismo, quella modalità di amministrazione che lo stesso governo lombardo denuncia come inefficiente. E pensare che lo stesso articolo 5 della Costituzione prescrive che la Repubblica “attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo”.

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Regione Lombardia pretende più autonomia dallo Stato: ma che cosa può cambiare tra avere un potere gestito su 60 milioni di persone o su 10 milioni? La sostanza non cambia. 

# La soluzione più efficiente? Regione Lombardia con 6 milioni e Milano Città Regione con 4 milioni di abitanti 

affariregionali.it – Suddivisione in ring della Città metropolitana di Milano

Per poter godere dei vantaggi per i cittadini dati dall’autonomia, la soluzione è semplice: si deve dividere la Lombardia in due. Una sarebbe la Regione di Milano, che comprenderebbe i 4 milioni di abitanti dell’area urbana della Città Metropolitana e di Monza Brianza. La restante sarebbe la Lombardia con gli altri 6 milioni di abitanti di aree non metropolitane.

Non sarebbe solo una questione di numeri, ma anche di omogeneità territoriale: mentre l’area milanese è un conglomerato metropolitano in continuità fisica ad alta densità abitativa, le altre zone della Regione Lombardia sono più isolate e ridotte e necessitano di attenzioni differenziate, dalla sanità ai trasporti, dalle politiche abitative alla lotta contro l’inquinamento, problemi che hanno caratteristiche diverse dentro e fuori l’area di Milano. 

Vediamo un esempio di città amministrata in autonomia dalla regione a cui geograficamente appartiene.

# Berlino e Brandeburgo: città stato circondata da uno stato regione

Si tratta di replicare un modello già esistente ad esempio in Germania dove lo stato federale del Brandeburgo circonda fisicamente la capitale Berlino, ma non la comprende, perché come città-stato ha piena autonomia, alla pari di tutti gli altri Laender tedeschi. La popolazione di Berlino è di circa 5 milioni di persone su una superficie di 2.852 kmq, l’area milanese compresa Monza Brianza assomma 4,2 milioni di abitanti su 2.000 kmq quindi la situazione è perfettamente paragonabile.

 

Credits: wikipedia.org – Brandeburgo

La regione metropolitana di Berlino-Brandeburgo comprende la città stato, Berlino, e la cintura metropolitana, appartenente al Land del Brandeburgo: la città extracircondariale di Potsdam, e le parti suburbane dei circondari Barnim, Dahme-Spreewald, Havelland, Märkisch-Oderland, Oberhavel, Oder-Spree, Potsdam-Mittelmark e Teltow-Fläming. Questo potrebbe essere utile nel coordinamento tra i due nuovi enti regionali: Milano e la Lombardia.

Credits: wikipedia.org – Regione Metropolitana Berlino-Brandeburgo

# I principali vantaggi se Milano diventasse una Città Regione

Trovata la giusta suddivisione territoriale e di popolazione tra Milano e la Lombardia, quali sarebbe i vantaggi per la nostra città? Se Milano dovesse trasformarsi in Regione, come previsto dall’art. 132 della Costituzione italiana, i vantaggi sarebbero molteplici: ne abbiamo selezionato i 10 più votati in uno dei nostri sondaggi:

#1 Milano avrà poteri simili a tutte le principali città del mondo

#2 Milano diventerà un magnete di attrazione per imprese, lavoratori e investitori internazionali

#3 Milano potrà avere fino a 11 miliardi di risorse in più all’anno che ora vengono gestite dalla Lombardia

#4 Si potrà governare un territorio uniforme di 3,5 milioni di abitanti che produce oltre il 10% della ricchezza nazionale

#5 Milano potrà accedere ai fondi europei e avrà più possibilità di vincere bandi europei

#6 Milano avrà gli stessi poteri delle altre regioni italiane

#7 Milano potrà diventare un laboratorio di riforme da sperimentare

#8 Milano potrà adottare politiche fiscali ad hoc per nuove imprese e investitori

#9 Decisioni di interesse territoriale, come riaprire i navigli, dipenderanno unicamente dall’amministrazione milanese

#10 Si potranno avere più risorse da investire sulla ricerca scientifica

Continua la lettura con: L’autonomia differenziata è legge

ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.

4 COMMENTI

  1. E’ stato scritto prima secondo poi seguente Lazio e Campania: Il veneto è giustamente quarto dopo Lazio (5,7 m.) e Campania (5,4 m.)

  2. Dopo appena 20 anni che si sono conquistati l’autonomia da Milano, i cittadini di Monza e Brianza sarebbero d’accordo a tornare sotto Milano?

    • Da normativa dovrebbero decidere con un referendum se far parte della Lombardia priva di Milano, o se entrare a far parte della regione di Milano

  3. MENTRE UN TEMPO “LONGOBARDIA” INDICAVA UN TERRITORIO CORRISPONDENTE A BUONA PARTE DELL’ITALIA SETTENTRIONALE ORA “LOMBARDIA” INDICA UN’ENTITA’ AMMINISTRATIVA SPURIA, ARTIFICIOSA, TANTO CHE MENTRE COMUNEMENTE SI DICE VADO IN TOSCANA O VADO IN PUGLIA NESSUNO DICE VADO IN LOMBARDIA! PERCHE’ LE VICENDE STORICHE D LUINO NON SONO QUELLE DI OSTIGLIA NE’ QUELLE DI VARZI SIMILI AL PASSATO DI EDOLO!
    IL PESO SPECIFICO DI MILANO POI E’ TALE DA CONDIZIONARE TUTTO.
    SONO QUESTIONI MOLTO GROSSE CHE PER STARE MEGLIO TUTTI ANDREBBERO COMUNQUE AFFRONTATE E SE POSSIBILE RISOLTE.
    SUL PALAZZO DEL GOVERNO DI BELLINZONA C’E’ SCRITTO “REPUBBLICA DEL CANTON TICINO”. PERO’ C’E’ LA BANDIERA FEDERALE CHE NESSUNO CONTESTA.
    PER NOI CITTASTATALISTI E’ UN’UTOPIA MA ALMENO SI POTREBBE COMINCIARE A PARLARNE SISTEMATICAMENTE.

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