La stazione Bovisa odierna è brutta e poco funzionale. In un quartiere in grande slancio, perché non si costruisce un terminal migliore? Purtroppo anche il nuovo progetto, con il bando assegnato all’inizio del 2024, non prevede una trasformazione radicale della stazione.
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Stazione Bovisa da smantellare? Serve un terminal all’altezza della vivacità del quartiere
# Quando la stazione Bovisa aveva un fascino retrò
Costruita nel 1879 all’incrocio delle linee per Erba e Saronno, la stazione serviva le crescenti industrie della zona. I treni, accompagnati dal fumo delle industrie chimiche, sbuffavano passando tra gasometri e ciminiere. Nonostante la sua semplicità, la stazione conservava un fascino retrò con panche di legno, orologi e muri scrostati, divisi in sala di attesa di prima e seconda classe.
Le vecchie fabbriche, le case di ringhiera e le botteghe circostanti erano animate da una umanità ormai scomparsa. Il viavai quotidiano di operai e studenti era spesso avvolto dalla nebbia e dai fumi industriali, poi sostituiti dallo smog automobilistico dopo la chiusura delle fabbriche. L’atmosfera della stazione richiamava l’antico fascino di Timisoara o Stettino.
# Ma c’era un problema: la stazione doveva essere abbattuta
La stazione, menzionata dal Tessa nei suoi racconti, ha attraversato due guerre mondiali, bombardamenti e cambiamenti sociali significativi. Con il tempo è diventata un importante nodo nel traffico ferroviario lombardo, tra i più grandi in Europa secondo i ferrovieri. L’antico edificio non poteva più gestire i nuovi volumi di traffico con le nuove linee del passante, così, nonostante qualche protesta negli anni ’80, fu demolito.
La nuova Bovisa, all’epoca una vasta area post-industriale, non era ancora il polo tecnologico o il distretto del design che è oggi durante il Salone del Mobile.
# La vecchia stazione è stata sostituita da una nuova, più brutta, meno efficiente e incoerente con il dinamismo del quartiere
In piena epoca di tangenti e cantieri interminabili, in una Milano senza architettura significativa, sorge questo obbrobrio con una scalinata di accesso assurda, progettata solo da un mentecatto. È così scomoda che chi la percorre sotto la pioggia o la neve non può fare a meno di imprecare. La stazione, brutta e anonima, domina il parcheggio squallido di fronte, luogo di un mercatino domenicale anacronistico. Durante i “monsoni”, ci sono regolari infiltrazioni d’acqua all’interno.
Un vero peccato dato che si trova in uno dei quartieri più dinamici della città, dove le vecchie fabbriche sono state rimpiazzate dal Politecnico, dall’incubatore di start-up e dalla sede europea della Tsinghua University di Pechino. Le case di ringhiera ristrutturate e vendute a prezzi elevati ora ospitano designer e studenti internazionali. A Bovisa, molti poli di attrazione rendono il quartiere estremamente vivace, inclusi il celebre Spirit di Milan alla livellara e la Scighera, insieme ad altri locali.
# Servirebbe un terminal ferroviario moderno e funzionale
La regione e Trenord sono intenzionate ad intervenire per finanziare importanti lavori di ammodernamento ed ampliamento. Non ci aspettiamo la ricostruzione della vecchia stazione, figuriamoci, Milano non è Varsavia. Ci attendiamo però, anche in previsione delle trasformazioni che interesseranno il quartiere nei prossimi anni, (ricordiamo il recupero dello Scalo Farini e della Goccia) che si demolisca quella porcheria e si pensi a qualcosa di più ambizioso, bello e magari futuristico. Un terminal dove si possa arrivare direttamente al suo interno con il tram o con la filovia senza dover percorre duecento metri in balia delle intemperie, trascinando magari pesanti e ingombranti valigie se diretti all’aeroporto. Un terminal ferroviario prestigioso e accogliente.
La Milano che si sta sempre più rapidamente delineando moderna e accattivante, non deve più lasciare spazio a cagate tirate su in fretta e furia con materiali scadenti e concezioni superate. Il bando assegnato da poco non sembra però andare in quella direzione.
# Approvato il bando per la riqualificazione del nodo Milano Bovisa
Qualcosa si muove. A maggio 2023 è stato pubblicato il bando per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di ammodernamento e potenziamento strutturale del nodo ferroviario di Milano Bovisa, a seguito alla procedura di Conferenza dei Servizi sul progetto definitivo, assegnato a gennaio 2024. L’azienda incaricata è la CEC – Consorzio Stabile Europeo Costruttori Soc. Cons. a r.l, che ha vinto con un ribasso ribasso unico percentuale pari al 7,00% dai 111.661.946,16 euro stimati a 103.931.492,02. La durata contrattuale dalla sottoscrizione è di 4 anni.
# Tutti gli interventi previsti, ma niente terminal avveniristico
L’obiettivo del riammodernamento della stazione è quello di ridurre le attuali limitazioni dell’impianto, per garantire ulteriori sviluppi dell’esercizio ferroviario. Questi gli interventi previsti nei 2,5 km di linea interessati:
- quattro binari aggiuntivi a ovest dell’attuale fascio ferroviario e di due nuovi binari di attestamento posti a nord-ovest della stazione;
- un nuovo sottopasso che consente il collegamento del nuovo binario “-1” al “passantino” esistente e lo scavalco dei nuovi binari “-2” e “-3” verso Cadorna;
- un nuovo ponte sulla rete RFI in affiancamento all’esistente e un nuovo sottopasso a spinta in corrispondenza del cavalcaferrovia esistente ad archi della linea RFI;
- una nuova passerella ciclopedonale di Via Lopez di scavalco della linea FerrovieNord e adeguamento e riqualificazione della viabilità locale sia sul lato Milano sia sul lato Saronno;
- ampliamento del fabbricato viaggiatori della stazione verso ovest (lato Politecnico), per circa 39 metri in larghezza e 228 metri in lunghezza, con contestuale adeguamento di tutti gli impianti;
- un impianto fotovoltaico sulla copertura del fabbricato viaggiatori;
- adeguamento degli impianti ferroviari di trazione elettrica, inclusa una nuova sottostazione elettrica in sostituzione dell’esistente, e di segnalamento.
Continua la lettura con: La nuova fermata ferroviaria di Milano: sarà la stazione più futurista della città (Immagini)
Articolo di Andrea Urbano aggiornato dalla redazione
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La passerella trasparente sarà un ORRORE…!!!!
RIPArare le buche di cui Milano e, piena…non se ne parla…….
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