Ancora non si è deciso quale sarà il destino della strada sopraelevata che dal Portello porta alla Ghisolfa, tra ipotesi di abbattimento e riqualificazione. Nel frattempo continua ad essere un problema per via dell’inquinamento atmosferico e dei rumori molesti provocati dalle auto. Tre ipotesi sul suo futuro: l’ultima è di infilarlo in un tubo.
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Il cavalcavia Serra-Monteceneri finirà in un tubo?
Il cavalcavia Serra-Monteceneri è senz’altro figlio di un’altra epoca quando negli anni ’50 ci fu l’obiettivo di snellire la viabilità che gravitava attorno alla fiera. La strada sopraelevata infatti parte dal Portello zona ex-Fiera per terminare di fatto poco prima di Piazzale Lugano.
È indubbio che oggi ha perso la funzione di un tempo, visto lo spostamento dei padiglioni fieristici a Rho, con un impatto estetico sgradevole oltre a produrre inquinamento sonoro e ambientale. Cosa farne quindi del cavalcavia?
#1 high line verde
Alcune ipotesi prevedevano l’abbattimento, come per altri cavalcavia in città, altri invece la riqualificazione in una sorta di High Line verde stile newyorkese, ovvero trasformare il ponte in una passeggiata pedonale con panchine e vegetazione rigogliosa.
#2: La ferrovia per le biciclette
Un’altra opzione, come da progetto ipotizzato qualche anno fa dall’architetto americano Richard Moreta Castillo, potrebbe essere di trasformarlo in una “ferrovia per le biciclette”, lasciando transitare le auto solo nel viale sottostante. Un’idea per risolvere l’impossibilità di muoversi con la bicicletta nelle grandi città trafficate e consisterebbe in un tubo sopraelevato, con doppio binario per le due direzioni di marcia, caratterizzato da pareti trasparenti: all’interno ci si sposterebbe con la propria bicicletta in tutta sicurezza e fuori da smog e traffico. Un’infrastruttura green dove ogni meccanismo che necessita di energia, come le passerelle e l’illuminazione, sfrutta le energie rinnovabili di turbine a vento e pannelli fotovoltaici.
#3 un tubo sopraelevato per “incapsulare” le auto o le biciclette
L’ultima ipotesi è quella più visionaria proposta qualche tempo fa da Gianclaudio Andreoli. Realizzare un tubo che inglobi il cavalcavia o meglio “mezzo-tubo” sulla parte superiore che svolga una triplice funzione: coprirlo alla vista degli abitanti, insonorizzarlo in modo da non far sentire il rumore delle auto in transito all’esterno, bloccare l’emissione di gas di scarico e del particolato prodotto dagli pneumatici e dai freni riducendo quindi l’inquinamento atmosferico.
Nel progetto di Andreoli ci sarebbero in esterno giardini, un passaggio pedonale e ciclabile e delle piccole fontane. Diverrebbe un’attrazione di design, utile e sostenibile anche perchè fatta di materiale leggero ed ecologico.
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