Non è un mistero che su Malpensa penda la spada di Damocle di chi non lo vuole come hub. Che siano governi romanocentrici o compagnie straniere il fatto è cosa nota. Uno dei segnali è il deficit nei collegamenti extra-aerei dello scalo che dovrebbe servire tutto il Nord Italia. La stazione dei treni, in particolare, sembra quella di un paesino sperduto nella Pianura, dove fermano appena 3 linee. E dire che di modelli da imitare nel mondo ce ne sono parecchi. Ad esempio, possiamo guardare a quello che succede in Germania, con Francoforte o il nuovo aeroporto di Berlino.
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Una “vera” stazione dei treni a Malpensa? Come nei grandi aeroporti del mondo
# Il Frecciarossa è stato attivo dal 2010 al 2012, poi lo stop
E dire che c’è stato un tempo in cui a Malpensa arrivava il Frecciarossa. Il 13 settembre 2010 il primo viaggio del Frecciarossa con fermata Aeroporto di Malpensa. Quattro servizi giornalieri, con un prezzo di 12 euro per la seconda classe e una durata di 42 minuti partendo dalla Stazione Centrale, per collegare lo scalo a Roma in circa 4 ore e 24 minuti e a tutte le principali città italiane dell’asse AV Nord/Sud. Il 18 maggio 2012 lo stop al servizio. Ufficialmente per lo scarso utilizzo, combinato al contingente momento di crisi di Malpensa.
# Il ritorno annunciato nei prossimi anni? Si continua a rimandare
Nel piano presentato a Roma nel 2019 il gruppo Ferrovie dello Stato ha annunciato il suo ritorno entro il 2023, a gennaio di quello stesso anno è stato effettuato un test tra la stazione di Milano Centrale e il Terminal 2, ma la pandemia ha rallentato tutto. Un altro test è stato effettuato nel febbraio del 2023, tra Milano Centrale e Malpensa Aeroporto T1, con le prove concentrate nella tratta Bovisa-Malpensa. L’obiettivo dichiarato è quello di istituire collegamenti giornalieri con Venezia Santa Lucia servendo anche le città intermedie di Padova, Vicenza, Verona, lago di Garda, Brescia e Milano, al momento non c’è però una data.
# Il nuovo collegamento ferroviario Malpensa-Sempione
Tra le fine del 2025 e l’inizio del 2026 dovrebbe arrivare una novità. Per la fine del 2025, ci sarà il nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa e la linea ferroviaria del Sempione. La nuova infrastruttura garantirà un collegamento tra l’aeroporto di Malpensa e la Svizzera, chiudendo l’anello ferroviario attorno allo scalo e migliorando i trasporti con Milano grazie a una riorganizzazione dei servizi nel quadrante Nord-Ovest della regione.
L’inaugurazione della nuova infrastruttura, come dichiarato da Trenord, dovrebbe far diventare Malpensa un nodo di interscambio per treni su breve e medio raggio, ad alta velocità e transfrontalieri dalla Svizzera. Sarebbe qualcosa, anche se il confronto con le altre grandi città, ad esempio Francoforte o Berlino, però è poco edificante: la svolta sarebbe dotare lo scalo milanese di una vera è propria stazione di interscambio dove far arrivare treni diretti da e per tutti i principali centri del nord Italia.
# Perchè non creare un hub ferroviario come a Berlino?
Al momento i collegamenti verso l’Aeroporto di Malpensa via treno sono garantiti dal Malpensa Express: dalla Stazione Centrale e da quelle di Cadorna e Porta Garibaldi, con fermate in tutti i paesi attraversati dai binari. Non esiste un vero servizio espresso che metta in collegamento Malpensa e Milano senza fermate intermedie. Anche quando dovessero tornare i treni dell’Alta Velocità dovranno comunque viaggiare a velocità ridotta nel transito per Milano. E chi volesse arrivare a Malpensa, ad esempio da Como, Pavia, Bergamo, Brescia, dovrà fare tappa nella nostra città e prendere un altro treno. Per quanto riguarda lo scalo ci sono due stazioni, il Terminal 1 con funzione passante e il capolinea Terminal 2, per un totale di 4 binari serviti da Malpensa Express, S40 e Tilo 50.
Se prendiamo invece una città che ha creato un vero e proprio hub, come Berlino, dal 2020, ci sono collegamenti a lunga percorrenza, regionali e e linee suburbane S-Bahn di Berlino. Ci sono 6 binari, a servizio dei Terminal 1 e 2, di cui 2 utilizzati delle S-Bahn. Esiste anche un Terminal 5, ma non è altro che il vecchio Aeroporto Berlino Schoenefeld, inglobato da quello nuovo e al momento senza stazione.
La stazione è servita da ben 7 linee ferroviarie:
- Servizio Intercity IC17: Dresda – BER Aeroporto – Berlino – Rostock – Warnemünde (ogni 2 ore);
- Servizio regionale FEX: Berlino Hauptbahnhof – Berlino Gesundbrunnen – Berlino Ostkreuz – BER Aeroporto;
- Servizio regionale RE8: Wismar – Schwerin – Ludwigslust – Wittenberge – Nauen – Berlino-Spandau – Berlin Hbf – Berlin Ostbf – Berlin Ostkreuz – BER Aeroporto;
- Servizio locale RB22: Königs Wusterhausen – BER Aeroporto – Ludwigsfelde-Struveshof – Golm – Potsdam;
- Servizio locale RB23: (Potsdam Golm – Potsdam –) Berlin-Charlottenburg – Berlino Hbf – Berlino Friedrichstraße – Berlino Alexanderplatz – Berlino Ostbf – Berlino Ostkreuz – BER Aeroporto;
- S-Bahn BER Aeroporto – Schöneweide – Neukölln – Südkreuz;
- S-Bahn BER Aeroporto – Schöneweide – Ostbahnhof – Alexanderplatz – Hauptbahnhof – Westkreuz – Spandau
Realizzando un hub anche a Malpensa si potrebbero far arrivare i Malpensa Express, da Cadorna e da Centrale, con servizi veloci, magari alternando viaggi con sosta in tutte le fermate a viaggi no stop, altre linee regionali provenienti da altre città oltre a Frecciarossa e Italo senza farli passare dal centro di Milano. Per fare tutto questo bisognerebbe progettare e realizzare nuovi tracciati ferroviari, magari con una tratta passante sotto la Stazione Centrale che salti il traffico in superficie.
# Il treno è anche più economico: a Torino protestano che costa… troppo poco
A suffragare la necessità di un investimento di questo tipo, oltre alla possibilità di collegare direttamente altre città a Milano, c’è il risvolto economico. Emblematico il caso di Torino. Lo scalo di Caselle è collegato da 7 mesi anche dal servizio ferroviario suburbano esercito da Trenitalia e con un costo del biglietto sensibilmente inferiore a quello del bus da essere dichiarato fuori mercato. A dirlo è Angelo Costa, amministratore delegato di Arriva Italia, che intervistato dal Corriere della Sera spiega come per viaggiare con i loro bus si spende il doppio. A questo va poi aggiunto anche l’aspetto ambientale dato che i treni producono un inquinamento minore rispetto a un mezzo a motore su ruote.
Continua la lettura con: L’alternativa alla Centrale: il progetto di City Hub rivoluzionario per Milano
FABIO MARCOMIN
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