Girando intorno al Duomo o in visita ufficiale, c’è un simpatico gioco che si può fare quando si è in compagnia: trovare la statua più bizzarra tra le oltre 3.400 che incorniciano la Cattedrale. “Una specie di Indovina chi?” in movimento, col privilegio di aggirarsi intorno o sulla cattedrale gotica più grande d’Europa. Lo avete mai fatto?
Le 5 sculture più strane sul Duomo: trova l’intruso
# La Fabbrica del Duomo
Veneranda e pressoché perpetua la Fabbrica del Duomo, affettuosamente el Dom in lingua milanese, i lavori intorno a questa Cattedrale non finiscono mai. Ogni secolo che ha accompagnato la costruzione o la rifinitura del Duomo di Milano ha portato la cultura e i segni del tempo, proprio sulla facciata di marmo di Candoglia più famosa del mondo.
Spesso noi milanesi lo snobbiamo un po’, ammettiamolo, quindi non tutti sanno che tra questi segni del tempo, ci sono stranissime statue che ne decorano le pareti esterne. Scopriamo insieme le più originali?
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# Primo… Carnera
La statua di un pugile in chiesa? L’unione tra sacro e profano è la forza del Duomo. Fino al 2019 l’uomo italiano più vanitoso e ambizioso sembra essere stato Mussolini che ha, pur senza la minima competenza e talento, mandato a Milano gente meno capace di lui per “sistemare” una città il cui unico difetto era quello di essere mitteleuropea.
Per provincializzarla un po’ si è quindi deciso di mettere mano anche sul Duomo.
Compare così una curiosa scultura che ritrae 4 coppie di pugili, la cui inaugurazione risale proprio ai restauri di 100 anni fa. Sono riconoscibili Primo Carnera, ed Erminio Spalla.
Proprio Carnera, davanti ad un pubblico di 40.000 tifosi a New York, è stato il primo italiano a vincere il titolo mondiale dei pesi massimi.
Scolpire questo traguardo è il giusto riconoscimento, certo. Magari non proprio sul Duomo di Milano. O forse si?
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# Tributi allo sport
Forse ai gargoyle che fanno la guardia al Duomo, piace tenersi in forma facendo un po’ di sport.
Scherzi a parte i tributi sportivi scolpiti intorno alla Cattedrale non si fermano con l’omaggio a Primo Carnera. È infatti possibile trovare ancora un paio di guantoni da pugile, una racchetta da tennis, corda e piccozza per il climbing e una palla da basket.
Tutti attrezzi sportivi che i milanesi delle varie epoche hanno usato, per mantenersi in forma o nelle gite fuori porta con la famiglia.
Seppure sembra un po’ esagerato metterle in Piazza Duomo, anche queste decorazioni rispecchiano le abitudini dei milanesi. Presenza azzeccata o abuso sulle facciate del Duomo?
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# Il drago Tarantasio
Secondo la leggenda, il drago Tarantasio è stato a lungo il più leggendario abitante dell’altrettanto mitologico Lago Gerundio, il bacino prosciugato dal Visconti e che occupava metà provincia di Milano.
Creatura feroce e dall’alito asfissiante, Tarantasio ha terrorizzato anche i milanesi nutrendosi dei suoi figli piccoli, tanto che in tributo alla sua sconfitta lo hanno immortalato in diversi modi. I Visconti ne hanno tratto il biscione per lo stemma di famiglia prima e di Milano poi.
Infine è ritratto sulla facciata del Duomo, a peritura memoria: Milano sconfigge sempre i draghi.
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# Un mix tra lo Yeti e l’abominevole uomo delle nevi
Anche la Lombardia ha i suoi begli avvistamenti di creature leggendarie che vagano per le innevate montagne. Soprattutto in Valtellina vi sono testimonianze di avvistamenti che riguardano una creatura ricoperta di peli, che cammina tra la natura aiutandosi con un bastone, denominato l’Homo Salvadego, sintesi tra uno Yeti e l’abominevole uomo delle nevi.
L’origine della leggenda è senza dubbio celtica, una metafora della natura che nasce e muore come e stagioni. Pure Milano ha origine celtica e in questa affinità elettiva, o identitaria, dedica all’Homo Salvadego un poker di statue ritratte sotto le guglie del Duomo.
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# La Statua della Libertà
Non ci stancheremo mai di reclamare la maternità (o paternità?) sulla Statua della Libertà di Parigi prima e di New York poi.
Ci vantiamo spesso che la reale ispirazione di Lady Liberty sia la Statua della Legge Nuova che campeggia sulla facciata frontale di Santa Maria Nascente a Milano, proprio sopra l’ingresso dal sagrato. Con la sua corona e la sua torcia nella mano destra, lo sguardo benevolo ma giusto, la Statua della Legge Nuova saluta l’ingresso di fedeli e visitatori in Duomo.
Ne siamo orgogliosi e lo raccontiamo agli amici che portiamo al Duomo per il classico giro turistico in cui ci improvvisiamo ciceroni.
Dai: non ditemi che non l’avete mai fatto?
Non solo religione quindi. Gli scalpellini chiamati per decorare il Duomo si sono sbizzarriti e noi non siamo nessuno per giudicare (ad alta voce) le loro opere. Ci fanno sorridere, riflettere, cercare le stranezze e, come nel caso della Legge Nuova, anche gonfiare il petto di orgoglio, in quello stravagante mix tra sacro, profano e celtico che Santa maria Nascente interpreta così bene.
Quali sono le vostre preferite o quelle che abbiamo dimenticato?
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LAURA LIONTI
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