Merlata Bloom: il centro commerciale da record stenta a decollare

A un anno dall'inaugurazione fatica a mantenere le promesse. Cosa non funziona e come potrebbe migliorare la situazione

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Ezio Cairoli - Merlata Boom Winter Garden

Inaugurato esattamente un anno fa, il 15 novembre 2023 con tre giorni di festa con musica e spettacoli, al momento pare faticare a mantenere le promesse e le previsioni iniziali. Turnover di negozi, clienti inferiori alle aspettative e fatturati che non decollano. Cosa non funziona e come potrebbe migliorare la situazione?

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Merlata Bloom: il centro commerciale da record stenta a decollare

# Un anno fa tre giorni di festa per l’inaugurazione 

Ezio Cairoli – Merlata Bloom, Milano

È trascorso un anno dall’inaugurazione del Merlata Bloom, il nuovo Mega Centro Commerciale di 70mila metri quadrati del quartiere nascente di Milano. Una tre giorni di festa con musica e spettacoli dal 15 al 17 Novembre 2023 per il supermall nei pressi dell’Autostrada dei Laghi e di MIND con numeri da record: 210 negozi, 43 ristoranti, oltre a un superstore Esselunga, il primo in un mall.

Ezio Cairoli – Merlata Boom Winter Garden

Un’architettura iconica e “green”, con un suggestivo “winter garden” in legno e vetro con aiuole verdi, alberi e ampi affacci sul parco, che funge da cerniera spaziale e funzionale tra il quartiere residenziale UpTown di Cascina Merlata e il distretto dell’innovazione MIND

C’è spazio poi per il multisala Notorius, tra le realtà emergenti del settore, che con un QR code consente di ordinare bibite e popcorn direttamente in sala, LOG – Lot Of Games, la sala giochi più innovativa d’Europa, una piccola galleria d’arte moderna e un Decahtlon a due livelli. Tutto questo però non è bastato far decollare il lifestyle center di Cascina Merlata.

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# Turnover di negozi, meno clienti delle aspettative e giorni con scontri a zero euro

narcisodautore IG – Merlata Bloom

Come riportato da un’inchiesta di Milano Today, dopo le 600.000 persone nei primi 12 giorni di apertura, l’afflusso è calato sensibilmente e, di conseguenza, anche il fatturato ne ha risentito. Tra i responsabili dei negozi intervistati c’è chi ha detto che dei giorni chiudono con appena 50 euro in cassa, chi per due giorni alla settimana non batte scontrini. Anche i ristoranti non se la passano meglio: un cameriere racconta come nei giorni feriali a pranzo non si superano i 10 coperti. Il confronto di Panino Giusto con il punto di Porta Venezia, nella splendida Casa Galimberti, è impietoso: al Merlata non più di 1.000 euro al giorno da lunedì, nel punto in centro a Milano 3.000 euro di fatturato solo a pranzo. Alcune insegne hanno deciso in anticipo sui tempi, preferendo pagare la penale, probabilmente per le perdite troppo alte e troppo lunghe in prospettiva le tempistiche per andare in attivo.

# Cosa non ha funzionato

dalpo76 IG – Cascina Merlata

Non tutti i tasselli del quartiere sono completati e questo può avere inciso sull’avvio stentato del Merlata Bloom:

  • la parte residenziale non è ancora completata e non tutte le case sono abitate;
  • la scuola comunale deve essere ancora realizzata;
  • manca il ponte ciclopedonale tra l’area MIND e il mall, per chi lavora al Galeazzi, nello Human Technopole e nelle aziende ci impiegano un’ora a mezza a piedi;
  • lo stesso distretto MIND si completerà fra circa 10 anni e gli studenti della Statale non arriveranno prima di tre nel nuovo campus scientifico;
  • i collegamenti con il resto di Milano non sono ottimali, è connesso dalle principali arterie stradali come tangenziali e A4, ma come trasporto pubblico ci sono solo bus di superficie, la stazione di Rho Fiera M1 troppo distante e la fermata MIND-Merlata è ancora lontana.

Nell’attesa della realizzazione di questi interventi per alcuni locali si sta rivedendo il costo degli affitti. Al netto di questo si sta assistendo a un ritorno della ricerca dei negozi di prossimità e, salvo il caso del Centro di Arese, continua ad essere premiati i centri commerciali insediati da tempo a Milano e nel primo hinterland. Anche quello di Citylife ha stentato, ma le attrazioni del quartiere hanno contribuito a renderlo una delle mete più battute.

# L’attesa per la nuova stazione della Circle Line di Merlata-MIND

Nuove stazioni circle line Milano MIND-Merlata e Milano Stephenson

Veniamo quindi a uno dei tasselli della mobilità che dovrebbe aiutare a dare una spinta al successo del Merlata Bloom: la nuova stazione del Passante Ferroviario MIND-Merlata, dedicata al servizio delle linee suburbane e della futura Circle Line.

Circle line Milano
Credits: Comune di Milano – Tracciato Circle line Milano prima dell’aggiunta delle nuove stazioni

A fine settembre 2023 il Collegio di Vigilanza dell’Accordo di Programma Cascina Merlata (di cui fanno parte Regione Lombardia, Comune di Milano, Città Metropolitana di Milano, Comune di Pero, EuroMilano SpA) ha destinato 14 milioni di euro di oneri di urbanizzazione al potenziamento del sistema di trasporto pubblico del quadrante nord ovest di Milano. Un finanziamento necessario per la progettazione e la realizzazione della nuova stazione MIND-Merlata. 

Incaricato del progetto, come riportato dal blog Urbanfile, è lo studio 3TI Progetti. La stazione, da inserire tra le stazioni di Milano-Certosa e Rho Fiera Milano, sorgerà sotto il cavalcavia pedonale “MIC” – Passerella MIND-Cascina Merlata e sarà inserita nel percorso della futura Circle Line. Come si vede dai rendering, che si riferiscono però solo alla porzione di manufatto che si collega alla passerella, è stata pensata in metallo bianco, per integrarsi con la vicina passerella ciclopedonale e dovrebbe venire ricoperta di rampicanti e circondata da alberi.

# La festa per l’anniversario un primo passo per il rilancio?

Anniversario Merlata

Nonostante la situazione meno rosea delle aspettative dal 15 al 22 novembre 2024 si festeggia il primo anno di apertura con una settimana a tema anni “80. Previsti uno speciale aperitivo salentino, dj set, una pista di pattinaggio a rotelle per ballare con la roller disco e un contest con in ballerini più bravi. Un primo passo per il centro commerciale dei record?

Continua la lettura con: La desertificazione commerciale di Milano: al posto dei negozi case per affitti brevi

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

7 COMMENTI

  1. I problemi sono tanti e non di facile risoluzione:
    1° i parcheggi mal segnalati, disposti e raggiungibili.
    2° mancanza di negozi o ristoranti veramente “nuovi”, e non le solite catene che si trovano in tutti gli altri centri commerciali. Mancano brand di lusso.
    3° quella distesa di cemento non attira se non chi ha acquistato, vive o lavora li. Grattacieli attaccati uno all’altro, una sola strada ultra trafficata per raggiungere il centro commerciale.
    Anche se si riprende, difficilmente diventerà un centro di attrazione per chi viene da fuori.

  2. Cascina Merlata si trova in una posizione in cui le strade sono incasinate non per il traffico, ma per la loro costruzione non lineare. Inoltre i cartelli informativi sono del tutto assenti, come pure per l’ospedare Galeazzi. Per chi non bazzica quei territori, è estremamente difficile destreggiarsi, e soprattutto, arrivarci. Ed è utopia che le stazioni previste migliorino il problema

  3. Quello che le amministrazioni comunali non capiscono è che la gente oggi più di ieri ha bisogno di stimoli per uscire di casa, altrimenti si fa arrivare tutto a domicilio. E perché mai uno dovrebbe uscire per andare in un centro commerciale? Non siamo americani, c’è un bel paesaggio da guardare. Preferisco farmi una passeggiata, specialmente se ho a disposizione un bel quartiere come Cascina Merlata. Peccato che per giustificare questo mostro commerciale, non siano state previste attività commerciali lungo le strade, tavolini esterni ai quali sarebbe stato un piacere sedersi. Invece no, per fare contenti i soliti monarchi del mercato, si è dovuta perdere l’ennesima occasione e fare l’ennesimo quartiere dormitorio.
    Francamento spero nel fallimento di Merlata Bloom e anche nella sua demolizione.

    • ci hanno investito 400 milioni di €,
      dubito che lo demoliranno.
      Guarda cos’è successo a Cinisello, sul Fulvio testi al confine con Monza: lo hanno smembrato, ci vogliono fare un altro mega centro comerciale con la fermata della metro, ma sarà pronto nel duemila e trentamai.
      Però almeno a Cinisello il Centro Commerciale lo vedi, sai dov’è, per arrivarci.
      Il Merlata Bloom invece è ul labirinto per arrivarci, è molto più incasinato, gli svincoli sono tentacolari e poco intuitivi.

    • ci hanno investito 400 milioni di €,
      dubito che lo demoliranno.
      Guarda cos’è successo a Cinisello, sul Fulvio testi al confine con Monza: lo hanno smembrato, ci vogliono fare un altro mega centro comerciale con la fermata della metro, ma sarà pronto nel duemila e trentamai.
      Però almeno a Cinisello il Centro Commerciale lo vedi, sai dov’è, per arrivarci.
      Il Merlata Bloom invece è un labirinto per arrivarci, è molto più incasinato, gli svincoli sono tentacolari e poco intuitivi.

  4. 14 milioni di soldi pubblici per collegare l’ennesimo quartiere dormitorio e soprattutto l’ennesimo centro commerciale inutile e privato! Nel frattempo la regione ha tolto ben (!!) 1 milione di contributi al trasporto della città di Brescia! Per sostenere questo scempio architettonico… Vergogna!

  5. Quando l’ho visto la prima volta ho notato che assomigliava molto al fallito (2 volte: il il centro e l’insegna) Auchan di Cinisello.
    Parcheggi labirintici, cemento intorno e senso di oppressione che non ti invoglia a tornarci. Solo che nella trappola stavolta ci è finita Esselunga. Caprotti non ha mai voluto un suo negozio in un centro commerciale (è stato uno dei motivi della fortuna di Esselunga), ora se fosse ancora vivo a quelli che l’hanno permesso chissà che cosa gli farebbe….

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