🛑 Milano in Giallo. Ma sarà una vera RIAPERTURA? il CONFRONTO con il MAGGIO 2020

Una riapertura che ad alcuni sembra il passo del gambero, specie se confrontata con l'anno scorso

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Credits: Andrea Cherchi - Retro Scheggia

La campagna vaccinale è partita da mesi, decessi e terapie intensive sono in calo, tasso di positività e contagi sono ai minimi. Soprattutto ci si avvicina all’estate e con il caldo si sa che ci sarà una frenata del virus, come avvenuto con la stagione calda praticamente in tutto il mondo. Alla luce di tutto questo, il governo ha annunciato una riapertura a partire da fine aprile. Ma si tratta di una vera riapertura? Per capirlo abbiamo confrontato quello che succederà con quello che si poteva fare un anno fa, in occasione della riapertura di maggio. Ecco le differenze sostanziali.

🛑 Milano in Giallo. Ma sarà una vera RIAPERTURA? il CONFRONTO con il MAGGIO 2020

# Dal 26 aprile riaprono i locali solo all’aperto, cinema e teatri. Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 e il divieto di spostamenti tra regioni con colori diversi senza il pass verde

Dal 26 aprile Milano e la Lombardia dovrebbero tornare in zona gialla, anche se rafforzata, ma quello che si prefigura è una riapertura azzoppata che ad alcuni sembra il passo del gambero, specie se confrontata con l’anno scorso.

Nel settore della ristorazione i locali potranno rimanere aperti sia a pranzo sia a cena ma solo all’aperto, sono esclusi quindi quelli senza dehors. Dal 1 giugno si potrà pranzare al chiuso solo a pranzo. Allo stesso modo potranno ripartire, già da lunedì 26 aprile, lo sport e lo spettacolo all’aperto, le piscine rimangono chiuse anche all’aperto.

Non potranno riaprire palestre, parchi acquatici, stabilimenti termali, negozi nei centri commerciali nei weekend, fiere e congressi. Riaprono cinema e teatri con limiti di capienza. Rimane il coprifuoco tra le 22 e le 5 e saranno consentiti solo tra le regioni gialle, mentre servirà il pass verde per spostarsi verso le altre regioni. Permane l’obbligo di mascherina anche all’aperto, a meno di poter garantire una distanza tra le persone.

Questo da maggio 2021. Ma cosa accadeva nel maggio 2020?

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# A maggio 2020 nessun coprifuoco, tutti i locali aperti anche al chiuso fino a sera, e obbligo mascherina all’aperto solo in Lombardia (in via provvisoria). Da giugno nessun limite di circolazione tra regioni

Facendo un raffronto con lo stesso periodo del 2020 si può notare come le regole per ripartenza del Paese fossero molto meno stringenti. Tutti i locali potevano riaprire anche al chiuso fino a tarda sera. Tutti i negozi potevano aprire anche nei weekend, compresi quelli nei entri commerciali, così come palestre, piscine, spiagge, alberghi. L’obbligo della mascherina era previsto solo al chiuso, ad eccezione della Lombardia, e non c’era nessun coprifuoco. A partire da giugno erano anche consentiti gli spostamenti tra tutte le regioni.

Nonostante il totale ritorno in libertà e nonostante l’assenza di vaccini, nei 5 mesi successivi alla riapertura la curva dei contagi ha proseguito la discesa o si è stabilizzata. Solo con l’arrivo della stagione fredda, a ottobre 2020, si è assistito a una nuova crescita dei contagi, a conferma dei numerosi scienziati che hanno dimostrato come il Covid-19, così come tutti i virus delle vie respiratorie, nel periodo estivo riduca drasticamente la sua capacità di diffusione a prescindere dalle strategie adottate per contenerlo.

Continua la lettura con:  Uno studio rivela: “Le attività all’aperto NON contribuiscono all’aumento dei CONTAGI”

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.