11 febbraio 1929: la firma del trattato che ha dato il nome a questa celebre piazza di Milano

Una delle piazze più note e frequentate di Milano: ma cosa concilia?

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Una delle piazze più note e frequentate di Milano: crocevia tra Cadorna e Pagano da una parte e tra via Venti Settembre e piazzale Baracca dall’altra. Ospita anche una fermata della M1. Ma cosa concilia? Per scoprirlo facciamo qualche passo indietro.

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11 febbraio 1929: la firma del trattato che ha dato il nome a questa celebre piazza di Milano

# Era il confine tra Milano e i Corpi Santi

porta magenta e caselli
porta magenta e caselli

Nella zona compresa tra piazzale Baracca e piazza Conciliazione un tempo insisteva la cinta dei bastioni spagnoli di porta Vercellina, poi Magenta (in onore della storica battaglia).

La presenza dei caselli daziari e della porta segnava il confine tra Milano e il Comune dei Corpi Santi: dalla città (lungo il borgo delle Grazie, oggi corso Magenta) si usciva imboccando lo stradone postale per Novara (oggi corso Vercelli). E facendo il percorso inverso, le merci qui pagavano il dazio d’entrata.

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# Anni Trenta: nasce piazza Conciliazione

Gli ampi spazi che si aprirono con la trasformazione urbanistica di Milano divennero presto il palcoscenico di una nuova élite borghese. Sorse qui la raffinata via XX settembre, omaggio alla storica “breccia” di Porta Pia del 1870, cuore pulsante di un quartiere che il Piano Regolatore Beruto – definitivamente approvato nel 1889 – aveva immaginato per una Milano moderna e ambiziosa. Lotti studiati per ospitare le ville di industriali e commercianti, simbolo di un’alta borghesia in ascesa, pronta a ridisegnare il volto della città.

Nel fermento urbanistico del periodo, lo slargo di Porta Magenta si trasformò negli anni Trenta in piazzale Francesco Baracca, tributo all’aviatore eroe della Grande Guerra. Poco distante, il nodo viario da cui si diparte via XX Settembre trovò anch’esso una nuova identità e un nuovo nome: piazza Conciliazione.

# Perché si chiama Conciliazione? 

Il toponimo della piazza è un tributo all’accordo tra lo Stato italiano e la Santa Sede, siglato l’11 febbraio 1929 con i Patti Lateranensi. Un’intesa che poneva fine alla lunga “questione romana”, aperta con la breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870 e il conseguente attrito tra il neonato Regno d’Italia e il Papato.

In tempi più recenti, il cuore della piazza – di fatto una grande rotatoria stradale – ha accolto un’opera simbolica di forte impatto: il Gesto per la libertà di Carlo Ramous (1926-2003). Inizialmente esposta nel 1974 in piazzetta Reale, la scultura è stata poi collocata qui, come segno tangibile di un’idea di libertà che attraversa epoche e mutamenti urbani.

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