Molti sono portati a pensare che la prima linea metropolitana italiana sia stata realizzata a Milano. Vero è che sia la metropolitana dei record, la più estesa d’Italia e tra le più grandi d’Europa. In realtà quella di Milano è la prima ma non è stata la prima.
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9 febbraio 1955: inaugura la prima metropolitana d’Italia. Ma non dove pensate
# La metro B di Roma è stata inaugurata nel 1955: 9 anni prima della M1 di Milano
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Non solo la B per una volta è venuta prima della A. Ma addirittura la Metro B è venuta prima della numero 1 e detiene il record di prima linea metropolitana d’Italia. E’ stata inaugurata nel 1955, nove anni prima della M1 di Milano il cui primo viaggio è del 1964. Il primo progetto della B risale agli anni trenta durante il regime fascista, con l’obiettivo di offrire un collegamento rapido tra la stazione Termini in centro città e il nuovo quartiere denominato E42, oggi EUR, dove avrebbe dovuto tenersi l’Esposizione Universale del 1942.
La linea venne inizialmente chiamata Ferrovia dell’E42. Ma i lavori si interruppero durante il secondo conflitto mondiale quando alcune stazioni delle tratta Termini-Laurentina furono utilizzati come rifugi antiaerei.
Dopo la Guerra ripresero finché il 9 febbraio 1955 l’allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi inaugurò la linea alla stazione Termini e il giorno successivo venne aperto l’esercizio al pubblico. Solo dopo l’inaugurazione della metro A nel 1980, la prima linea metropolitana avente fino a quel tempo il nome Ferrovia dell’E42, fu rinominata metro B.
# Il sistema della rete metropolitana di Roma oggi è seconda per estensione a Milano
Il sistema di metropolitane della capitale è comunque dietro a Milano per estensione: con 60,8 km e 73 stazioni, composta da tre linee, la terza ancora non completata per la sua interezza. Tra la realizzazione di ogni linea sono passati circa 25 anni. Nel 2018 nella nuova fermata della Metro C San Giovanni è stata realizzata la prima archeo-stazione sul modello di quella Louvre-Rivoli a Parigi.
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# La stazione museo di San Giovanni sulla metro C
In seguito al rinvenimento del più grande bacino idrico di età imperiale e di reperti archeologici di particolare importanza durante i lavori di scavo della fermata della metro C San Giovanni, che interseca la metro A, il direttore della Soprintendenza, Francesco Prosperetti, richiese una variante di progetto per includere un allestimento espositivo all’interno dei locali della stazione.
I passeggeri sono accolti tra vetrofanie che riportano la stratificazione di Roma durante i secoli di storia passando tra i diversi piani della stazione, è la seconda per profondità in Italia, e raccolte di oggetti quali anfore, vasi, vanghe, tubazioni per l’irrigazione dei campi e noccioli di pesche che all’epoca erano una novità introdotta recentemente nel Mediterraneo.
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FABIO MARCOMIN
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Nel 1925 a Napoli fu inaugurato il primo passante ferroviario urbano d’Italia, gestito dalle Ferrovie dello Stato, e noto come “metropolitana FS”.
E’ un peccato che come servizio metropolitano sia limitato, come linea 2, a collegare Pozzuoli alla zona Est di Napoli, di fatto con delle navette.
Invece, essendo un tratto della Ferrovie Italiane che, tra l’atro, (se non lo fa ancora) è stato utilizzato da corse nazionali tra Nord ed estremo Sud Italia , potrebbe funzionare come servizio suburbano al pari di quello di Milano; potrebbero esservi convogliate corse dalla provincia di Napoli, se non dalla regione.
E per l’area metropolitana di Napoli, ho una personalissima e discutibilissima idea: l’unificazione della rete delle Circumvesuviana con la Circumflegrea e la Cumana (queste hanno in comune il capolinea di Napoli nella stazione di Montesanto, dove passa la linea 2). Occorrerebbe:
– una nuova tratta sotterranea, di non più di 3 km attraverso il centro di Napoli, tra le attuali stazioni di testa rispettivamente a Porta Nolana e a Montesanto, le quali avrebbero quindi binari anche ad un livello inferiore (al apari di Napoli Centrale con la linea 2).
-la conversione dei binari di Circumflegrea e Cumana allo scartamento ridotto della Vesuviana ( non sarebbe possibile il contrario).
Si verrebbe a creare una vera e propria rete metropolitana omogenea, estesa da Ovest a Est non solo di Napoli città ma di tutta la provincia.