Forse non sapevi che uscendo da Milano in direzione Nord Est, passato il cavalcavia della Ferrovia di Piazza Sire Raul, sulla destra di Via Palmanova sorgeva un secolo fa il Borgo degli Spazzini.
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Quando i brianzoli popolavano il «Villaggio degli spazzini» di Milano
Questa zona in cui c’era il Borgo delle Rottole fu annessa al Comune di Milano nel 1873. Si nota tuttora la Chiesa di San Carlo alle Rottole, un edificio bianco in mezzo a palazzoni degli anni 50.
Nei primi del 1900 il servizio di pulizia urbana venne assunto direttamente dal Comune, con il sistema detto in economia: personale ed attrezzi erano messi a disposizione e pagati dal Comune, mentre i cavalli e conducenti erano forniti da appaltatori. Allo stesso tempo il Comune adibì a deposito dell’immondizia una zona adiacente al Borgo delle Rottole.
Questi spazzini (ruee in dialetto milanese) erano per lo più brianzoli perché in Brianza non c’erano grandi quantità di “materiale organico” per la concimazione dei terreni. Era quindi tradizione secolare che molti agricoltori brianzoli venissero a Milano per procurarsi gli scarti alimentari. I ruee percorrevano al mattino presto tutta la città con carretti a mano o tirati da un asino e con la gerla in spalla entrando in tutti i cortili.
Naturalmente avevano bisogno di un luogo in cui abitare, per cui la zona si riempì di baracche, che presero il nome di «Villaggio degli spazzini». Si calcola che ci fossero fino a 700 spazzini con le rispettive famiglie, dunque in totale qualche migliaio di persone.
Il villaggio di baracche è esistito fino al 1929, quando nello stesso luogo venne costruito un grande impianto comunale dedicato alla cernita, sia manuale che meccanica, dei rifiuti domestici che funzionò sino al 1964.
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LUCA SVALUTO
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