Com’era l’estate anni ’90

Frammenti e ricordi di un'epoca felice che non tornerà mai più

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mediasetplaycult IG - Festivalbar

La generazione dei Millennials a cui appartengo ha avuto la fortuna di vivere diverse epoche della storia contemporanea, partendo dalle ultime tv in bianco e nero, passando attraverso il cambio epocale seguente all’undici settembre e vivendo poi come in una centrifuga il progresso social e tecnologico che invade le nostre vite ormai ogni anno sempre di più. L’ultimo baluardo di questo correre dei tempi è l’ombra (o l’opportunità) dell’intelligenza artificiale, che a detta di molti automatizzerà ancor di più il genere umano mentre per altri aprirà altre chances di interazione nel mondo digital. Eppure, ora che l’autunno ha bussato alle nostre porte, molti di noi ricordano che c’è stato un periodo che sembra così remoto in cui per essere sereni bastava davvero pochissimo. Bentornati nell’estate anni’90.

Com’era l’estate anni ’90

# La fine della scuola e il primo game sul telefonino

bronagh_leen IG – Nokia 5110

Come per tutti i teenagers di ogni epoca moderna l’estate a scuola iniziava già a fine maggio, diciamo quando ci eravamo tolti dalle scatole le ultime sudatissime interrogazioni. Che assieme alle dediche alle ragazze che ci piacevano o a mille sticker multicolore, segnavamo sulla mitica Smemoranda. I più fortunati poi potevano già contare sul mitologico Nokia 5110, ovvero un telefonino talmente resistente che quando cadeva sul pavimento anziché rompersi ammaccava il pavimento stesso. Durante le pause lezione e fuori dalla scuola, il primo vero telefonino moderno uscito sul mercato nel 1998 ci teneva compagnia grazie al videogioco più semplice della telefonia mobile: lo snake.

# Cornetto e patatine

80nostalgiadei90 IG – Cornetto Algida

Finita la scuola, lo zaino Invicta con cui avevamo portato in classe libri e quaderni andava tutt’altro che in cantina, perché veniva in ferie con noi. E se fuori ci attaccavamo i simpatici Truciolones, dentro ci mettevamo la rivista Cioè, gli ultimi modelli di walkman o i primi lettori CD-rom grazie ai quali ascoltavamo la compilation Festivalbar, nonché la crema solare Bilboa che, a detta di una famosa pubblicità, si faceva vanto di essere una delle prime a resistere all’acqua. Per non parlare delle macchine fotografiche usa e getta anche subacquee, con cui facevamo foto oscene da far vedere agli amici una volta rientrati a scuola a settembre. Se poi avevamo bisogno di uno snack potevamo comprarci quelle patatine dentro le quali c’era la gommina elastico, utilissime per sculacciare delicatamente persone con cui volevamo attaccare bottone. Lo snack vero invece ci aspettava al bar, perché nessun gelato ha rappresentato meglio gli anni ’90 del cornetto Algida.

# Il SuperSantos e Beverly Hills 90210

ferdicasale IG – SuperSantos

Per quanto riguarda le attività sportivo/ricreative, come dimenticare il pallone che ha cresciuto generazioni di bimbi su tutte le spiagge d’Italia: il SuperSantos, a cui il cantautore romano Mannarino ha dedicato addirittura un album. Se volevamo chiamare la persona che ci piaceva, invece, potevamo utilizzare le carte telefoniche griffate e colorate nei modi più disparati. Sempre, ovviamente, che la ragazza che volevamo contattare avesse un telefono fisso dove poter essere raggiunta. Se invece eravamo tipi da mare al mattino e pennica al pomeriggio, prima che arrivasse la sera uscendo con gli amici per una notte in discoteca o un falò in spiaggia potevamo rilassarci guardando mille cartoni animati o Beverly Hills 90210.

Continua la lettura con: Il New Magazine di Viale Piceno: il social network degli anni ’90

CARLO CHIODO

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Carlo Chiodo
Nasco a marzo del 1981. Milanese moderno, ostinato e sognatore, alla costante ricerca di una direzione eclettica di vita. Laurea in Lingue e Comunicazione, sono appassionato di storia contemporanea, amante del cinema e del surf da onda. Dopo il romanzo d'esordio (Testa Vado Croce Rimango, 2016) ho pubblicato con Giovane Holden edizioni una silloge di racconti (Diario di Bordo, 2020).