I 7 piatti scomparsi della cucina lombarda

La cucina tradizionale lombarda ha radici antiche, alcuni piatti sono citati originariamente nei Promessi Sposi

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La cucina tradizionale della Lombardia ha radici antiche e, come tutte le cucine tradizionali, è povera, almeno all’inizio. Voglia di sorprendere con ricette ormai scomparse?

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I 7 piatti scomparsi della cucina lombarda

#1 Pan Dorà, simile per ispirazione al Welsh Rarebit

Credits: https://piattibrescianiraccolta.altervista.org/

Lo dimostra, per esempio, il Pan Dorà, letteralmente “Pane Dorato”, ossia un piatto composto di fette di pane raffermo in cotoletta con su una fetta sottile di lardo, simile per ispirazione al Welsh Rarebit.

#2 Capù, da piatto povero a cibo per siuri

Altrettanto povero, e altrettanto gustoso, appare un piatto, citato anche nei Promessi Sposi e creato unendo le foglie di verza, il pane ed il formaggio, spesso avanzati, l’uovo e la salsiccia. Con felice ed ironica intuizione, questo piatto è passato alla storia come capù, ossia “Cappone”, assumendo, da piatto povero, la denominazione di cibo per siuri. Le varianti moderne di questo piatto sono diverse dalla ricetta antica appena citata.

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#3 Missultìtt, famosi sin dal Medio Evo

Missultìtt in versione moderna con polenta

Un piatto di mare interessante, noto in Lombardia sin dal Medio Evo, è quello dei missultìtt o missultén. Si tratta di agoni, pesci di lago, che vengono pescati nel periodo fra giugno e luglio e poi vengono seccati su apposite griglie di legno. Salati, con l’aggiunta di alloro, venivano poi messi sott’olio, avendo cura che quest’ultimo non “inondasse” i pesci, cosa che ne avrebbe compromesso il sapore ed impedito la conservazione.

#4 La parmigiana di baccalà

Credits: gustoblog.it

Interessante appare anche la riscoperta di un altro piatto, la parmigiana di baccalà, operata da un ristoratore bergamasco, che mette insieme terra e mare.

#5 Lo stufato “dei Promessi Sposi”

Anche lo stufato citato nei Promessi Sposi, ma già detto “dei promessi sposi” in quanto veniva servito ai pranzi di fidanzamento e si diceva che la tenuta dello stufato avrebbe previsto il destino della coppia, è figlio delle eccellenze regionali. La coppa di vitello stufata nel vino rosso, meglio se ad alta gradazione, con cipolla, alloro, salvia rosmarino, pepe e ginepro, crea un piatto deciso e delicato.

#6 Risotto delle Monache del Sacro Monte

Risotto delle Monache del Sacro Monte

Anche se i risotti più noti in Lombardia sono certamente altri, merita anche la riscoperta del cosiddetto Risotto delle Monache del Sacro Monte, tipico del varesotto, che è un tripudio di carciofi, prosciutto e noci.

#7 Barbajada, una bevanda tipica della Belle Epoque

Credits: nonnapaperina.it – Barbajada

Le ricette “sparite” della nostra regione permettono di arrivare praticamente dall’antipasto al dolce, come testimonia la presenza della Barbajada, una bevanda tipica della Belle Epoque, composta di cioccolata, latte, caffè e zucchero, che veniva poi montata e servita fresca in estate e calda in inverno. Prende il nome da Domenico Barbaja, un intraprendente garzone, del quale fece la fortuna.

Buon appetito!

Continua la lettura con: Le sette cucine regionali preferite dai milanesi 

ANTONIO ENRICO BUONOCORE

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Antonio Enrico Buonocore
Traduttore di lingua inglese ed esperto di fondi europei, crede fermamente che la cultura salverà il mondo. Una parola alla volta, se necessario.

2 COMMENTI

  1. Domenico Barbaya, era il proprietario del Caffè dei Virtuosi – a fianco della Scala – e noto impresario di Rossini e Bellini. Altro che garzone!

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