I ragazzi di oggi a Milano sono completamenti diversi da quelli di qualche anno fa

Le quattro principali differenze che noto tra un milanese degli anni '90 e un milanese di oggi

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Qualche giorno fa mi trovavo in Duomo. Era una vita che non ci andavo ed è stato quasi come un tuffo nostalgico nel mio passato di adolescente prima e ragazzo dopo. All’improvviso, sotto le guglie, mi sono tornati in mente ricordi dei pomeriggi trascorsi nei diversi negozi di musica (Ricordi, Messaggerie Musicali, Virgin…), le ore in coda per andare al cinema Odeon, le pazienti attese davanti a Luini, le risate fatte durante lo spettacolo di Mustafà (chi se lo ricorda?) e infine le interminabili “vasche” per il corso Vittorio Emanuele. I ragazzi di oggi, almeno per quello che ho visto, sono completamente diversi. Non dico peggiori o migliori, sono figli del loro tempo, ma andiamo a vedere quali sono le grandi differenze.

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I ragazzi di oggi a Milano sono completamenti diversi da quelli di qualche anno fa

# Una generazione connessa

pexels – Foto con smartphone

Negli anni ’90, la tecnologia non era così avanzata come oggi. I telefoni cellulari erano rari e costosi, mentre internet era ancora agli albori. Oggi, invece, la tecnologia è onnipresente nella vita di un milanese. Smartphone, internet ad alta velocità e dispositivi intelligenti sono diventati parte integrante della quotidianità.

# La parola d’ordine: fashion

Credits Andrea Cherchi – Donna tacchi alti Duomo

La moda negli anni ’90 era caratterizzata da uno stile più casual e informale. Jeans larghi, felpe oversize e sneakers erano molto popolari. Oggi, invece, la moda milanese è diventata più sofisticata e influenzata dalle passerelle internazionali. L’attenzione per il dettaglio e il gusto per il lusso sono diventati elementi distintivi dello stile milanese contemporaneo.

# Il lifestyle

Erik_Lucatero -Social

Negli anni ’90, il ritmo di vita era più lento e le abitudini quotidiane erano diverse. Le persone si incontravano più spesso di persona, facevano shopping nei negozi fisici e trascorrevano più tempo all’aperto. Oggi, invece, la vita è più frenetica e le interazioni sociali si svolgono spesso attraverso i social media e le piattaforme digitali. Inoltre, l’urbanizzazione ha portato a un aumento del tempo trascorso in ambienti urbani e ad una maggiore attenzione alla sostenibilità e al benessere.

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# Passione cucina

Credits ristorantewarsa IG – Ristorante Warsà

La scena culinaria milanese è cambiata notevolmente negli ultimi decenni. Negli anni ’90, i ristoranti tradizionali e le trattorie erano i luoghi principali per gustare la cucina italiana. Oggi, invece, Milano è diventata una capitale gastronomica con una vasta scelta di ristoranti etnici, fusion e gourmet. L’attenzione per gli ingredienti di qualità e la ricerca di nuove esperienze culinarie sono diventati elementi importanti nella cultura alimentare milanese.

Queste sono solo alcune delle principali differenze tra un milanese degli anni ’90 e un milanese di oggi. È interessante osservare come la società, la tecnologia e la cultura abbiano influenzato la vita quotidiana nel corso degli anni, rendendo Milano una città sempre in evoluzione.

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MICHELE LAROTONDA

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Michele Larotonda
MICHELE LAROTONDA (Potenza 1977) è un blogger e podcaster. Ha scritto tre romanzi, Il Sognoscuro(Link Edizioni, 2018), Da un’altra parte (PAV Edizioni, 2020) e Tutto quello che non ti ho detto (PAV Edizioni, 2023) e il saggio L’imitazione della vita(PAV Edizioni, 2025) che affronta il tema sull’intelligenza artificiale. Dopo aver diretto il blog IL BARNABÓ, è approdato al mondo del podcast con FUTURO PRESENTE e CRONACHE TERRESTRI su Spotify, Apple Podcast e Spreaker. www.michelelarotonda.net

1 COMMENTO

  1. C’è qualche lettore che (qualche anno prima), telefonava dalle cabine coi gettoni che si usavano anche come monete da 200 lire, andava a comprare i vinili al New Kary in Piazza San Giorgio, e invidiava i compagni di classe (pochi) che avevano il vespino e quelli che avevano il Benelli o il Malanca bicilindrico 125 (di solito figli di qualche borghese)?
    Beh quella era la Milano con ancora più di 1,7 milioni di abitanti, il Duomo era ancora tutto nero di smog, le auto gli circolavano ancora a fianco, la linea 3 non esisteva, l’aperitivo non si faceva, Corso V. Emanuele e Via Dante non erano pedonali, e qualcuno faceva spesa da Fiorucci per darsi un tono.
    Milano era più milanese ma davvero meno bella

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