Le vicende di Marianna de Leyva hanno ispirato la Monaca di Monza del Manzoni. Fu protagonista di un processo di grande impatto nel Seicento, per la sua relazione con Gian Paolo Osio.
La MONACA di MONZA è nata a PALAZZO MARINO: la sua storia tragica
# La Sventurata rispose
Era nata a Palazzo Marino il 4 dicembre 1575. Figlia di un nobile spagnolo, il conte di Monza, Marianna de Leyva a sedici anni fu costretta dal padre a prendere i voti e diventò suor Virginia Maria. Dal 1598 al 1608 ebbe una relazione con il conte Gian Paolo Osio, dalla quale nacquero almeno due figli.
# Murata viva per espiare la sua colpa
Per nascondere la tresca Osio uccise tre persone, ma fu scoperto e condannato a morte.
L’arcivescovo Federico Borromeo ordinò un processo canonico nei confronti della monaca di Monza: suor Virginia fu condannata a essere “murata viva” nel Ritiro di Santa Valeria, dove trascorse ventuno anni chiusa in una stanzetta, priva di comunicazione con l’esterno, salvo una feritoia che permetteva il ricambio di aria e la consegna dei viveri. Fu Manzoni a trasformare la sua tragedia in una gloria immortale.
# Il ritratto della Monaca di Monza
La storia di Marianna non ispirò solo il grande romanziere. Il pittore romantico Giuseppe Molteni l’ha ritratta nel suo dipinto del 1847 intitolato La Signora di Monza, conservato nei Musei Civici di Pavia.
Nell’opera di Molteni la suora è ritratta nella sua cella, decorata con oggetti preziosi per sottolinearne la nobile origine. In primo piano si trova un crocifisso in avorio, conservato presso il Museo Poldi Pezzoli. Nel suo volto si legge tutto il suo tormento, un riccio di capelli le sfugge dalla cuffia. Come un atto di ribellione.
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