Uno dei luoghi abbandonati più strani che ci sia a Milano, nascosta nel cortile di Palazzo Isimbardi. Nasconde una storia drammatica con i contorni del mistero.
La TORRE DELLE SIRENE, l’ultimo misterioso nascondiglio di Mussolini a Milano
# Non c’entrano nulla le affascinanti figure mitologiche
La Torre delle sirene è un edificio alto una ventina di metri, in cemento armato e dalla forma cilindrica con il tetto a punta, costruito nel 1939. Si trova nel giardino di Palazzo Isimbardi, tra il palazzo della Provincia e quello della Prefettura, ed è in una posizione poco visibile. La torre non si vede dalla strada, ma si nota solo se si entra nel cortile interno.
Il nome della costruzione non ha nulla a che fare con le affascinanti e misteriose figure mitologiche, bensì con le sirene che suonavano nel momento in cui venivano avvistati aerei nemici durante la Seconda Guerra Mondiale. Nella torre, infatti, era stata installata una centralina con funzioni di vero e proprio allarme per avvisare i cittadini dei possibili bombardamenti.
# Una bicicletta per far funzionare le luci in caso di blackout
La struttura, alta e stretta, era difficile da colpire in caso di attacco aereo per cui risultava un luogo sicuro. Dentro c’era un bunker, dotato di meccanismi per filtrare l’aria e lampade a tenuta stagna. In caso di blackout era presente una bicicletta per far funzionare le luci presenti. Qui durante la guerra si rifugiarono in molti, compreso il prefetto e la sua famiglia.
# Fu l’ultimo rifugio di Mussolini a Milano
Al crollo della «linea gotica», Benito Mussolini si trasferì a Milano il 17 aprile del 1945, tentando di contrattare la propria incolumità con il Comitato di Liberazione Nazionale. Quei giorni si narra che fosse nascosto nella torre delle sirene per evitare l’arresto. Svanite le possibilità di una trattativa, Mussolini fuggì sul lago di Como, in divisa di soldato tedesco, per mettersi in salvo in Svizzera. All’altezza di Dongo fu riconosciuto e arrestato dai partigiani che lo giustiziarono per ordine del Comitato di Liberazione Nazionale il 28 aprile 1945. Il suo corpo martoriato fu appeso a testa in giù a Piazzale Loreto.
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ANDRA STEFANIA GATU
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