Mombello era il manicomio più grande d’Italia: uno dei luoghi più spaventosi del mondo

Era una villa sfavillante, è diventato uno dei luoghi più spettrali d'Italia. Questa è la storia del "manicomio di Milano", costellata di personaggi come Ferdinando IV e Napoleone fino ad arrivare al figlio di Mussolini e Johnny Depp

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Corridoio

L’ex Manicomio Mombello si trova a Limbiate all’interno di Villa Pusterla-Crivelli, un enorme complesso di oltre un milione di metri quadri. Era la dimora estiva dei Carcano, una ricca famiglia milanese, una villa lussureggiante e lussuosa che gli abitanti chiamarono “Montebello”, da cui Mombello. In seguito è diventato un luogo spettrale degno dei migliori film horror. Ripercorriamo la sua storia. Foto Cover e Gallery: Alex Torinesi

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Mombello era il manicomio più grande d’Italia: uno dei luoghi più spaventosi del mondo

# Napoleone vi proclamò la Repubblica Cisalpina

Come un luogo lussuoso e affascinante è diventato simbolo del terrore per tutti i milanesi? Villa Montebello ospitò nella sua storia anche alcuni grandi dell’epoca come Ferdinando IV in visita a Milano e fu la tenuta scelta da Napoleone per proclamare la Repubblica Cisalpina. Ma con l’arrivo degli austriaci e, soprattutto, con l’unità d’Italia le cose cambiarono radicalmente.

# 1872: nasce il più grande manicomio d’Italia

Credtits: madtrip.co – Manicomio di Mombello esterno

1872. Nella tenuta della settecentesca Villa Crivelli-Pusteria ormai caduta in disgrazia, nasce il più grande manicomio d’Italia. Con 40 mila metri quadrati di stanze, celle e corridoi della struttura sanitaria parte di un lotto di circa un milione di metri quadrati fra campi, capannoni e padiglioni a Nord di Limbiate.

Credits: turismo.it – Manicomio di Mombello

# Tra i luoghi più spaventosi del mondo, ospitò anche il figlio illegittimo di Mussolini

Il Villaggio Mombello venne considerato come uno dei più spaventosi al mondo, secondo le dicerie dell’epoca. Il Comune di Milano vi trasferì tutti i pazienti dal manicomio cittadino di Senavra e, nonostante avesse una capienza di 600 posti, arrivò a ospitare oltre 3 mila pazienti, fra i quali anche il figlio illegittimo di Mussolini, Benito Albino, morto internato nel 1942.

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A separare il manicomio dal resto del mondo ci pensava un muro di cinta alto due metri e lungo tre chilometri entrato a far parte dell’immaginario locale. “Se non fai il bravo, ti porto de la del mur” dicevano i nonni ai nipotini irrequieti.

# Set del film con partecipazione di Jonnhy Deep nel 2017

Disposta la cessazione nel 1978 dalla Legge Basaglia, come per gli altri manicomi italiani, fu riconvertito per un breve periodo in un ospedale psichiatrico per poi essere definitivamente chiuso nel 1999. Dopo l’abbandono per chiusura è diventato preda di writer, vandali e tossici, oltre che di semplici curiosi, fotografi e persino registi in cerca di set cinematografici suggestivi, visto il suo aspetto spaventoso ed immerso in un silenzio irreale, quasi spettrale.

Infatti il regista genovese Luciani Silighini lo scelse per girare nel 2017 le riprese di “7 days, 7 girls”  fra le mura devastate dei vecchi padiglioni, con Johnny Deep apparso in un cameo.

 

Foto Cover e Gallery: Alex Torinesi

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

1 COMMENTO

  1. Non è affatto vero che Mombello fu abbandonato nel 1978, io ci ho lavorato come Psichiatra dal 1983 al1990, contribuendo ad applicare la legge Basaglia. È stato un lavoro scientifico e politico sindacale enorme che ha consentito di aprire strutture di cura e riabilitazione nel territorio nazionale e in particolare nella Provincia di Milano

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