Quali erano le linee in servizio, da quando sono passate da lettere a numeri e cosa è rimasto di questo sistema nell’uso quotidiano dei mezzi pubblici da parte dei milanesi.
Per la CENTRALE prendiamo la I o la N? QUANDO gli AUTOBUS di MILANO erano indicati con una LETTERA
# Il maschile per i tram, il femminile per gli autobus
Risale ai primi del ‘900 l’introduzione delle prime linee di trasporto pubblico in città, gestite direttamente dal Comune di Milano fino agli inizi degli anni ’30 tramite l’Ufficio Tranviario Municipale. Negli anni successivi la gestione passa ad ATM, fondata nel 1931, e che dal 1933 avviò il servizio della rete filoviaria e nel 1939 assunse l’esercizio delle autolinee interurbane. Arrivando ai giorni nostri la rete ha registrato un cambio radicale con l’aggiunta di cinque linee metropolitane, ma c’è una cosa che è rimasta immutata nel tempo: per indicare la linea di un tram viene usato il maschile, ad esempio il “9”, mentre per indicare quella degli autobus o dei filobus si utilizza il femminile, la “60”. Ma perché cambia il genere nella denominazione di tram e autobus? C’è una ragione storica.
# I tram hanno sempre avuto i numeri, gli autobus fino al 1969 erano denominati con una lettera
Tutto risale al metodo utilizzato per individuare le diverse tipologie di servizio, in vigore fino al 1969. Le linee dei tram sono sempre state identificate da numeri, mentre quelle di autobus e filobus da lettere. Con la decisione di ATM di omologare tutti i mezzi con i numeri anche ai mezzi su ruota ne è stato assegnato uno, ma l’utilizzo del femminile per indicarli è rimasto ancora oggi.
Leggi anche: 7 ASSURDITÀ e STRANEZZE dei mezzi pubblici di Milano
# Dalla linea “A” alla “V” passando per la interurbana “MS”
Come si può vedere da queste immagini della guida di Otello Busetti del 1964, da stagniweb, erano oltre 20 le linee su gomma indicate da una lettera. Questi alcuni esempi:
- La “A” andava da Inganni a Via San Martino e corrisponde circa all’attuale 50
- la “C” da Comasina ai Bastioni di Porta Volta
- la “I” da Stazione Centrale a Porta Garibaldi
- la “N” da Stazione Centrale a Piazza Napoli, di fatto l’odierna 61.
- Si arriva fino alla lettera “V”, con la “MS” a fare servizio interurbano da Porta Venezia a Sesto San Giovanni.
Continua la lettura con: Perché IL TRAM è maschile e L’AUTOBUS è femminile
FABIO MARCOMIN
copyright milanocittastato.it
Clicca qui per il libro di Milano Città Stato
Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Quando fu introdotta la tariffa a tempo c’era ancora il personale in vettura che timbrava i biglietti con data ora e numero di linea. Per le linee automobilistiche atm stabilì una numerazione convenzionale che serviva per evitare che nell’ora di validità si riprendesse la prima linea utilizzata. La gente però non capiva e quindi resero la numerazione ufficiale. Ancora oggi molte linee di bus rispecchiano questa scelta. Così la A divenne 50 la B 51 la C 52 eccetera. Le linee 81 82 83 e 84 erano filoviarie e quindi per loro valeva già la dizione al femminile ed era così ovviamente per 90-91 92 e 93. Il bus 95 nacque filovia.
La sezione commenti è chiusa.