Le STRADE di MILANO: da modello imitato in tutta EUROPA al “declassamento” con l’unità d’ITALIA

La rivoluzione di Maria Teresa, la ridenominazione napoleonica, il declassamento con l'unità d'Italia

0

Le percorriamo ogni giorno: sono le strade provinciali, statali e comunali. Ma in quanti sanno che questa classificazione nasce a Milano? E che è stata poi adottata in Gran Bretagna e Francia? Scopriamo come e perché Milano ha fatto scuola.

Le STRADE di MILANO: da modello imitato in tutta EUROPA al “declassamento” con l’unità d’ITALIA

# Le strade del Ducato sono così malmesse “da pregiudicare anche la purezza dell’aria dei circondari”

Corso Sempione – milano_scomparsa_o_quasi

La classificazione delle strade urbane ed extraurbane, in vigore ancora oggi, nasce a Milano nel 1777. Tutto si origina da uno stato di grande confusione. 

Gli avvicendamenti delle dominazioni straniere e la frammentazione del territorio lombardo, avevano trasformato il ricco cuore della Pianura Padana in un caos, incapace di esportare manifatture e prodotti agricoli per via del cattivo stato delle strade.

Nel 1706 la Lombardia diventa austriaca: l’impero eredita un Ducato in cui i mezzi a 4 ruote non riescono a circolare.
La nuova Giunta Governativa per Confini, Acque e Strade definisce l’urgenza di un intervento: le strade del Ducato sono così malmesse “da pregiudicare anche la purezza dell’aria dei circondari”.

Leggi anche: MOZART voleva venire a vivere a Milano. Ma Maria Teresa glielo impedì

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

# La nuova classificazione delle strade: regie, comunali e private, a seconda di chi deve curarne la manutenzione

Maria Teresa d’Austria – ilsussidiario.net

Fino a buona parte del 18° secolo si era privilegiata la comunicazione via acqua, trascurando le vie terrestri. La sorveglianza e la manutenzione delle strade è in mano ad autorità burocratiche note per la scarsa severità nei controlli: la conseguenza è che le strade sono in pessimo stato, inadeguate ai bisogni, impraticabili per vetture a quattro ruote e, talvolta, anche per i pedoni, se non addirittura indistinguibili dai torrenti.

Maria Teresa avvia la riforma del catasto e, contemporaneamente, ordina di ripristinare le vie di comunicazione dello Stato di Milano. Il progetto è di Francesco D’Adda e porta il nome di “Piano per lo sviluppo e la regolamentazione della viabilità“.
Appare chiaro che, prima di costruire nuove strade, è necessario ripristinare quelle già esistenti. Tutti i servizi vengono istituzionalizzati e gli interventi si trasformano da sporadici a sistematici. Le strade vengono perciò classificate in regie (o provinciali), sotto la tutela dello Stato e sono quelle che da Milano portano ai confini, comunali, della cui manutenzione sono responsabili i vari comuni. Infine le strade private, curate dai relativi proprietari.

Leggi anche: Le 7 LEGGENDE METROPOLITANE più famose di Milano

# L’esplosione del commercio e le “imitazioni” europee fino alla nuova denominazione napoleonica

Milano 1800 – milanofree.it

Maria Teresa abbatte prima le cattive leggi che ostacolano la crescita delle vie di comunicazione. Elimina poi i dazi interni che intralciano la libera circolazione delle merci. Il risultato della nuova organizzazione delle strade è l’esplosione delle esportazioni di prodotti agricoli e manifatturieri, che da Milano e dintorni riescono a viaggiare più velocemente e sempre più lontano.

Nel 1790 la Francia e nel 1811 la Gran Bretagna copiano il Piano Viabilità di Milano, introducendo il concetto asburgico di strade urbane ed extra urbane: la nuova classificazione diventa sempre più modello di funzionalità ed efficienza in tutti i paesi europei.
Anche quando la Francia di Napoleone conquista Milano nel 1804 mantiene la classificazione teresiana delle strade, cambiando solo la denominazione in strade Nazionali, Compartimentali e Comunali.

Leggi anche: Da Milano parte una delle due AUTOSTRADE più CARE d’Europa

# Il “declassamento” di Corso Sempione con l’unità d’Italia

Corso Sempione – milano_scomparsa_o_quasi

Con l’arrivo di Napoleone dopo il 1804 l’unica strada Nazionale di Milano è Corso Sempione, che collega la capitale del neonato Regno d’Italia a Parigi.
Contemporaneamente viene mantenuta la rigorosità asburgica, che impone agli Enti responsabili della manutenzione stradale di procedere con appalti pubblici, insieme al divieto di usare per altri scopi le somme stanziate per gli interventi sulla viabilità.

Con l’unità d’Italia risorgimentale, la viabilità viene riformata con 4 categorie: strade nazionali, provinciali, comunali e vicinali. Corso Sempione viene “declassato” da nazionale a comunale, per un tratto extraurbano diviene provinciale (oggi statale 33 del Sempione).
L’unica strada nazionale sul territorio dell’ex Ducato di Milano è, nel 1868, un tratto della Monza – Lecco, facente parte della SS 36 dello Spluga, ai tempi arteria di fondamentale importanza.

Continua la lettura con: 10 COSE in cui MILANO è rimasta AUSTRIACA

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


Articolo precedenteLa Basilica di SAN MARCO: il mistero del sogno dei TRE NUMERI MAGICI
Articolo successivoI PALAZZI più BELLI in VIA MELZO e dintorni
Laura Lionti
Tecnico del suono milanese, nata da milanesi importati dalla Sicilia. Il mio quartier generale è sempre stato il Gallaratese con i suoi giardini e il verde, difeso a volte a spada tratta. Sogno che Milano si candidi a luogo ideale per creare un laboratorio a cielo aperto che ricerchi e trovi la soluzione per le Smart Cities, Città e comunità sostenibili: obiettivo 11 degli SDGs