La scabrosa villa del «Frankenstein milanese»

Il Frankenstein milanese nato dagli undici amanti di Clelia

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La villa che è stata al centro di una storia alquanto macabra: il Frankenstein milanese nato dagli undici amanti di Clelia Simonetta. Ripercorriamo la sua storia.

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La scabrosa villa del «Frankenstein milanese»

# Il fantasma di Clelia e dei suoi amanti

Villa Simonetta, dimora rinascimentale di via Stilicone 36, venne acquistata nel 1555 dalla famiglia Simonetta a seguito di numerosi cambi di proprietà. Si dice che nella villa si può ancora oggi vedere il fantasma della figlia Clelia e dei suoi amanti. La famiglia dell’epoca decise di acquistare questa villa al di fuori della città per allontanare la figlia Clelia dagli scandali che la coinvolgevano.

# La lussuriosa villa che diventò il centro di frequentazione per i nobili

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La giovane donna, da poco rimasta vedova, faceva parlare di sé per le sue avventure sentimentali e i suoi numerosi amanti. Con l’esilio nella villa di campagna si voleva evitare di infangare ulteriormente il nome della nota famiglia Simonetta e allo stesso tempo per calmare i bollenti spiriti della donna. Ma il tentativo andò fallito perchè Clelia, lontano dagli occhi della gente, iniziò ad organizzare feste e balli in maschera al punto di far diventare la Villa Simonetta un centro di frequentazione per la nobiltà. La lussuria era senza alcun dubbio la padrona di casa.

# Dai piaceri della villa alla scomparsa degli 11 giovani

Credits: vanillamagazine.it

Nel giro di poco tempo Clelia fu nuovamente al centro degli scandali della città per le feste da lei organizzate. Caratteristico era il bagno turco per lavarsi e purificarsi prima di sperimentare i piaceri che la villa poteva offrire. Ma ben presto nuove accuse caddero sulla testa della donna.

Undici giovani scomparvero nel nulla a seguito di una delle feste di Villa Simonetta.  Secondo alcuni la donna era una sorta di mantide religiosa al punto da togliergli la vita dopo essersi accoppiata. Per alcuni invece la donna praticava giochi sessuali un po’ troppo spinti, che a volte portavano alla morte dei poveri partecipanti.

# Sulle orme di Frankenstein. Il golem fatto con le parti umane

Credits: vesuviolive.it

Secondo altre voci ancora Clelia era una maga e nei sotterranei della villa aveva scoperto un grande segreto, che le avrebbe permesso di animare una sorta di golem fatto con le parti dei cadaveri degli undici sventurati. Trama che riecheggia la celebre storia della scrittrice inglese Mary Shalley che prende il nome di “Frankenstein”. Oggi Villa Simonetta esiste ancora e ospita una scuola di musica dove vengono organizzati numerosi eventi.

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MARCO ABATE

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Marco Abate
Laureando in Scienze dell’Organizzazione presso l’Università Bicocca di Milano. Nato a Monza e da sempre amante della tecnologia e degli animali. Affascinato dai social network e dalla creazione di contenuti multimediali.