Sempre più difficile mantenersi a Milano con i livelli retributivi attuali, dal 1990 al 2020 sono calati di quasi del 3% in Italia, e il costante aumento del costo della vita. Una che negli ultimi tempi sembra essere peggiorata ulteriormente, con dei risvolti preoccupanti e drammatici. Milano è infatti al primo posto per aumento di persone in difficoltà economica.
Per vivere a MILANO uno STIPENDIO non BASTA
# Atm non trova autisti e taglia le corse
A Milano la vita è cara, più che in qualsiasi altra città d’Italia. Una situazione che negli ultimi tempi sembra essere peggiorata ulteriormente, con dei risvolti preoccupanti e drammatici. Un esempio balzato al centro delle cronache è la difficoltà di ATM nel trovare autisti: ne mancano 300 a cui si aggiunge la ricerca di altri 300 dipendenti con profili amministrativi e gestionali. Gli stipendi non garantiscono una vita dignitosa e per questo c’è anche chi sceglie, una volta assunto, di trasferirsi altrove. L’Azienda Trasporti Milanesi si è vista costretta a ridurre la frequenza di linee bus e tram, tagliando ben 31 corse di superficie.
Leggi anche: Mancano 300 AUTISTI: le 31 LINEE di Milano che TAGLIANO le CORSE
# La replica di un tranviere: stipendi bassi e costo della vita insostenibile
La lettera di un conducente per descrivere le motivazioni alla base della fatica di ATM nel trovare lavoratori:
«Gentile redazione, sono un autista Atm/net da quasi vent’anni, e nel corso di questo periodo ho visto cambiare tante cose in Atm in primis, e nel contratto nazionale che, già quando sono stato assunto io nel 2000, era abbastanza basso.
# In base a un studio della CGIL il milanese guadagna in media 123 euro lordi al giorno: dai 562 euro dei dirigenti ai 47 degli intermittenti
In un’indagine del dipartimento politiche del lavoro della CGIL su 1.687.183 buste paga milanesi, tratte dal database di INPS su dati del 2020 escluso il comparto agricolo, è emerso che la paga media giornaliera dei milanesi è pari a 123 euro lordi al giorno. La cifra è il risultato della media tra gli stipendi più alti e quelli più bassi.
Tra quelli più alti troviamo i dirigenti con 562 euro ei quadri con 232 euro. Tra quelli più bassi impiegati, operai e interinali rispettivamente con 109, 74 e 72 Euro. Fanalino di coda i lavoratori interinali intermittenti, 83.000 tra le buste paga prese in considerazione, che guadagnano 47 euro lordi al giorno.
Leggi anche: “NORD-SUD, bisogna fare come in Germania”: STIPENDI più alti dove si produce di più
# Stipendi ancora più bassi per le donne
Il divario salariale si conferma anche tra uomini e donne a Milano, come nel resto d’Italia. Dai dati elaborati da CGIL risulta che un operaio guadagna 80 euro al giorno contro i 54 di un’operaia mentre tra gli impiegati il rapporto è 125 a 96 euro. Nelle fasce più alte i quadri uomini hanno una retribuzione media giornaliera di 232 euro, contro i 214 delle colleghe donne, rispettivamente 585 e 478 euro se si tratta di figure dirigenziali.
Leggi anche:A Milano 11 ANNI di STIPENDIO per comprare CASA. Il doppio della media nazionale
# Le retribuzione degli italiani sono le uniche ad essersi abbassate in Europa in 30 anni
A completare un quadro poco edificante arrivano i dati OCSE che certificano come l’Italia sia l’unico paese in Europa in cui le retribuzioni dei lavoratori dipendenti sono calate nel trentennio 1990-2020. Uno sconsolante -2,9%.
Mentre gli italiani continuano ad impoverirsi, i cittadini delle altre Nazioni europee hanno visto aumentare i loro stipendi con una crescita in doppia cifra, eccetto per la Spagna che ha registrato un +6,2%. Dal Portogallo con +13,70%, passando per l’Austria con +24,90%, sopra il 30 Grecia, Francia, Finlandia e Germania. Oltre il 60% ci sono Svezia e Slovenia, tra il 70 e i l 100% troviamo Ungheria, Irlanda, Polonia. Sopra il 100% Repubblica Ceca e Slovacchia. Il podio è occupato da tre Stati dell’est: Lettonia +200,50%, Estonia +237,20% e Lituania con +276,3%.
# In Italia il 12% della popolazione vive in una condizione di povertà, Milano prima per aumento di persone in difficoltà economica
A questi numeri si aggiungono quelli del quarto rapporto sulla povertà alimentare realizzato dalla Ong ActionAid utilizzando l’elaborazione di dati Istat. La fotografia dell’anno successivo allo scoppio della pandemia, il 2021, mostra come almeno 6 milioni di persone al di sopra dei 15 anni, corrispondenti al 12% della popolazione, vivano in condizione di povertà alimentare. Tra questi ci sono, oltre a disoccupati e persone inabili al lavoro, anche giovani adulti tra i 19 e i 35 anni e coloro che pagano un affitto.
Leggi anche: MILANO PRIMA in Italia per AUMENTO di PERSONE in DIFFICOLTÀ ECONOMICA
Continua la lettura con: I SINDACI del SUD in rivolta contro l’AUTONOMIA votata dai CITTADINI del NORD
Articolo di LAURA LIONTI aggiornato dalla redazione
copyright milanocittastato.it
Clicca qui per il libro di Milano Città Stato
Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/