Quando i milanesi salvarono il parco Sempione dalla distruzione

Il motivo? Il solito: l'avidità dei costruttori (con la compiacenza dei politici). Ma a quei tempi i milanesi avevano la schiena dritta

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Il Central Park di Milano. Tra il Castello e l’Arco della Pace. Pochi sanno che è stato a rischio distruzione. Il motivo? Il solito: l’avidità dei costruttori (con la compiacenza dei politici). Ma a quei tempi i milanesi avevano la schiena dritta. 

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Quando i milanesi salvarono il parco Sempione dalla distruzione

# Dopo Expo 1890: «Parco Sempione? Va smantellato per lasciare spazio ai costruttori»

Quando il parco era una riserva di caccia

Progettato dall’architetto Emilio Alemagna il parco Sempione viene inaugurato nel 1890, in occasione dell’Esposizione Universale di Milano. Negli anni successivi, il parco non ha vita facile: per alcuni si tratta di qualcosa di temporaneo come un padiglione di Expo. Va smantellato per lasciare spazio ai costruttori su un’area che fa gola a molti. Questo chiedevano e vennero presentate diverse proposte di sviluppo urbanistico che prevedevano la sua riduzione o addirittura la sua completa demolizione per far spazio a nuove costruzioni. Tuttavia, grazie all’intervento dei milanesi e di associazioni, il parco Sempione è sopravvissuto non solo dopo l’Esposizione ma anche ai successivi attacchi. 

# Anni ’20: il Comune vuole costruirci case

Parco Sempione 1896

Un nuovo attacco risale agli anni ’20, quando il Comune di Milano propone di trasformare il parco in un’area edificabile per far fronte alla crescente domanda di case e uffici. Il progetto non ha seguito soprattutto per le numerose proteste, tra le più rilevanti durante il Ventennio fascista. Un nuovo attacco al parco, forse il più importante, viene sferrato qualche decennio dopo. 

# Anni ’60: Il “Palazzo Triennale” al posto del Parco e del Castello

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Il momento più critico ha luogo alla fine degli anni ’60, quando il parco viene minacciato dalla costruzione di un grande complesso residenziale, il “Palazzo della Triennale”, che avrebbe occupato gran parte della sua estensione. La Triennale di Milano aveva bisogno di una sede adeguata per ospitare le mostre internazionali d’arte e design, e il parco Sempione sembrava il luogo ideale per la sua realizzazione. Il progetto del Palazzo della Triennale prevedeva la demolizione di alcuni edifici storici del parco, come il Castello Sforzesco, e la riduzione dell’area verde.

La proposta incontrò la forte opposizione dei cittadini milanesi, che organizzarono numerose manifestazioni e raccolte di firme per difendere il parco. La mobilitazione popolare, sostenuta da alcune personalità di spicco come l’architetto e urbanista Giancarlo De Carlo, portò alla creazione di un comitato di difesa del parco e alla presentazione di un’alternativa progettuale che prevedeva la riqualificazione del parco senza comprometterne l’integrità.

Grazie alla mobilitazione dei milanesi l’amministrazione cambia direzione e il progetto del Palazzo della Triennale viene abbandonato salvando il polmone verde nel centro della città. Speriamo per sempre. 

Ph. dimitrisvetsikas1969

Continua la lettura con: Quando l’opposizione dei cittadini non è bastata: la fine del Vivaio Riva, il gioiello verde nel cuore di Milano

ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.

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