Uno dei quartieri più iconici di Milano è ricco di curiosità che solo pochi a Milano conoscono. Foto cover di @valeparasec IG
21 fatti sulla Bovisa che non conoscevi
- La Bovisa è un quartiere “ferroviario”: è diviso in due dal tracciato delle Ferrovie Nord con direttrice nord-sud. Non solo: i suoi confini sono delimitati dai binari della ferrovia di gronda nord e a sud dalla circonvallazione esterna della 90/91.
- La Bovisa è un quartiere attraversato dal passante (linee S1, S2, S3, S4 e S13), da treni regionali, dal Malpensa Express. Ma non è servito dalla metropolitana: la stazione più vicina è Dergano, sulla M3.
- Esiste una storica rivalità tra la Bovisa e il quartiere confinante: Dergano. Una rivalità che nasce dalle origini in cui erano due borghi autonomi e agricoli, poi caratterizzatisi in modo diverso. La Bovisa si è trasformato in polo industriale, mentre Dergano è rimasto a lungo un borgo agricolo.
- Il gasometro della Bovisa è uno dei più famosi del mondo. Parte del merito deriva dal quadro di Mario Sironi del 1942. Viene considerato uno dei simboli del quartiere.
- E’ considerata la “Berlino Est” di Milano. Nel quartiere si respira un’atmosfera berlinese: quartiere storicamente operaio, conosciuto per il suo passato anarchico di sinistra (davanti a molte case di ringhiera sono ancora presenti le targhe dei tanti partigiani caduti), polo industriale, referente come centro cinematografico internazionale e distretto giovane prevalentemente universitario. In Bovisa si respira una besondere Stimmung, come la definirebbero lungo la Sprea.
- La Bovisa era un tempo borgo agricolo e questa sua origine la si ritrova nelle sue numerose cascine. La più nota è Cascina Albana, che si trova sulla via Bovisasca, ed è circondata da capanne di lamiera e il parcheggio dei camper. Lungo la via Bovisasca correva un tempo una roggia, una specie di Naviglio. In Cascina Albana si ritrovano immigrati, artisti, anziani, professionisti e risulta presente già nel catasto teresiano del 1722.
- La Bovisa era la capitale italiana del Cinema. Qui è nato il cinema italiano: nel 1910 ha inaugurato lo stabilimento della “Milano Films”, in attività fino metà degli anni ’30. I teatri di posa della Bovisa vennero utilizzati da altre aziende. Quello che rimane della prima casa di produzione italiana, l’Armenia Films (ex Milano Film), fa da cornice all’ingresso di un condominio ecologico.
8. Alla Bovisa è stato realizzato il primo lungometraggio italiano: si chiamava Inferno ed era un film muto del 1911 sulla Divina Commedia. Non solo: è stato celebrato e citato nel cinema (Rocco e i suoi fratelli), oltre che nel notissimo film di Visconti (Inferno). Ma non solo nel Cinema: anche nella letteratura (Il malinconico ragazzo della Bovisa di Ermanno Olmi), nella pittura (ovvio il riferimento nel Gasometro… di Sironi), nella musica da Van de Sfross (40 pass) a Danzi.
9. La Bovisa ospita l’unico “bosco spontaneo” di Milano. Si tratta della Goccia che ospita residui di archeologia industriale risalenti a inizio Novecento. E’ un’area di 33 ettari di verde e ruderi, chiamata così per la sua forma, compresa tra le stazioni di Bovisa e Villapizzone e dove sorgeva l’Union des Gaz con i suoi gasometri. Sta venendo riqualificata dal Politecnico che la trasformerà in un grande parco scientifico-tecnologico.
10. La Goccia della Bovisa era uno dei principali centri di produzione e stoccaggio di gas d’Europa. Era densa di fabbriche che traevano giovamento dalla logistica. Tra le fabbriche ancora in attività c’è la Fernet Branca, uno dei grandi marchi della storia di Milano.
11. La Bovisa ospita una scuola con rifugio. La Scuola di Viale Bodio è stata frequentata dal regista Emanno Olmi e conserva un rifugio antibombardamento della seconda guerra mondiale. Il rifugio è visitabile.
12. La Bovisa è quartiere di studenti. Questo grazie soprattutto alla seconda sede per dimensioni del Politecnico di Milano. L’area si suddivide in due campus universitari, in attesa dell’ampliamento all’interno della Goccia: quello est per la Facoltà del Design negli spazi della ex Ceretti e Tanfani e quello ovest per Ingegneria.
13. Nel cuore della Bovisa si trova una delle più belle fontane di Milano, quella di Piazza Bausan. Costruita nel 1928, è dedicata ai caduti della Prima Guerra mondiale. Sull’orlo del tamburo sono incisi i seguenti versi del Dannunzio “fontana pia, la tua voce quieta in murmure perenne ci racconta storie del piave, storie dell’isonzo. essa è la voce dei nostri morti che giammai si estingue“.
14. La Bovisa ospita il più grande incubatore d’Europa. Si tratta di TusStar che ha un giro d’affari globale superiore agli otto miliardi di euro e più di un miliardo e mezzo di profitti e che dal 1999 è stato in grado di incubare oltre 5000 aziende, una trentina delle quali già sbarcate in borsa. Di questo record bisogna ringraziare i cinesi dell’omonima società.
15. Il quartiere è al centro di un portentoso progetto di riqualificazione chiamato MoLeCoLa. Progetto vincitore della seconda edizione di Reinventing cities comprende la trasformazione della Stazione del quartiere, la cittadella per studenti, percorsi ciclopedonali e boulevard verdi.
16. La Bovisa ospita forse il locale più rappresentativo della tradizione milanese: lo Spirit de Milan in Via Bovisasca, tra i più ricercati in città, per il suo ampio spazio industriale, con palco e pista da ballo. Ci sono diverse serate a tema, come quelle dello Swing e delle lezioni di lingua milanese. Si mangia anche con menu rigorsamente milanese.
17. Nel quartiere, in via Candiani 131, si trova La Scighera. Si tratta di un circolo culturale di 480 mq che è un riferimento anche a livello cittadino. Si suddivide in due aree: un bar osteria e un grande salone con palco per concerti e spettacoli dal vivo. Non solo: si presentano libri e si fa teatro popolare.
18. Un altro locale di fama cittadina è “il tempio della birra artigianale”: il Birrificio la Ribalta. In via Cedevale rappresenta una garanzia per la birra artigianale, ma non solo: anche per la musica dal vivo, le degustazioni e gli eventi culturali.
19. Il quartiere è stato uno dei più politicizzati della storia di Milano. In particolare per la presenza dello storico circolo anarchico della Ghisolfa
20. La Bovisa ospita dei murales internazionali. Nel 2019 durante la Design Week quattro urban artist di fama internazionale (Rancy, Zedz, Luca Barcellona, 2501) e 20 studenti del Politecnico hanno coperto con murales artistici 2.000 metri quadri di muri del dipartimento di Design del Politecnico Bovisa.
21. Bovisa è “il quartiere del futuro”: secondo uno studio elaborato da “Scenari Immobiliari” la Bovisa è stata inserita tra i quartieri in cui la qualità della vita sarà migliore a Milano in un prossimo futuro.
Continua la lettura con: Bovisa e Dergano: la grande rivalità
ANDREA ZOPPOLATO
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