Questo quadrante della città è quello che ha impennato più di tutti. Non solo: continua a crescere, con un unico neo per ognuno dei settori trattati. Vediamo assieme come è cambiata la ex zona 13 di Milano.
La ZONA con più ALTE POTENZIALITÀ di CRESCITA
# Calvairate – Taliedo- Forlanini
La denominazione in Municipi che ha sostituito e accorpato le vecchie zone di Milano in 9 municipi risale al 2016: il Municipio 4 è quello che comprende la periferia sud-est della città costituito dai nomi storici dei quartieri Lodi-Corvetto, Calvairate, Rogoredo e Taliedo-Forlanini. La zona è sempre stata famosa per una grande intensità di traffico dovuta a un concentrato di corrieri espresso nella zona denominata CAMM, all’imbocco principale delle tangenziali e autostrade per chi deve lasciare Milano in direzione sud e all’aeroporto di Milano Linate.
L’aeroporto seppur ancora confinato a traffico aereo lontano anni luce da Malpensa (anche per questioni di spazio) è stato completamente rinnovato e ha visto il fiore all’occhiello della nascita della fermata Linate, capolinea della neonata linea Blu (M4) con cui si può raggiungere Piazza San Babila e quindi il Duomo in soli 12 minuti (cronometrare per credere!). Si parla inoltre da tempo di ulteriori prolungamenti metro sull’asse Mecenate-Ungheria, creando così un collegamento triangolare fra la zona di Piazzale Lodi e San Donato. Unico neo: a quanto pare difficilmente si potrà costruire una fermata metro Ovidio, dal nome dell’omonima piazza, dato che il sottosuolo in quella zona ha ceduto più volte decadi fa a causa del collasso dell’asfalto e di larghe zone vuote.
# Ponte Lambro – Case Bianche – Corvetto
Ponte Lambro, Case Bianche di via Salomone, San Donato, Corvetto e Viale Ungheria. Molti anni fa, nonostante non si potesse certo paragonare queste cinque zone alla famigerata e per fortuna scomparsa Five Point ottocentesca di New York, questi snodi della Milano sud-orientale non erano pericolosi nel vero senso della parola ma sicuramente non molto adatti a rappresentare il bello che c’è a Milano. Negli anni come altre periferie anche questi punti delicati sono stati trasformati radicalmente e continuano a farlo.
Le Case Bianche popolari di via Salomone sono state ristrutturate anche se solo in parte, Ponte Lambro e San Donato (comune nelle immediate vicinanze praticamente attaccato alla città) hanno avuto grandi riqualificazioni in termini di parchi, aree verde e nuovi edifici, mentre piazzale Corvetto e viale Ungheria seppur sostanzialmente uguali non hanno più la fama di strade poco raccomandabili di una volta: e nonostante non possiamo nascondere che Milano dopo il Covid ABBIA un problema sicurezza e anche qui vi siano state delle ricadute, la zona è destinata a migliorare sensibilmente, vedasi ad esempio la riqualificazione avvenuta con il nuovo quartiere di Santa Giulia. Il neo ancora da risolvere? Il Parco di Rogoredo, per motivi noti a tutti.
# La scommessa dello stadio
Da queste parti sorgerà quello che nel progetto sarà il nuovo e spettacolare stadio del Milan e la notizia nella notizia è che abbia deciso di parlarne proprio io che sono senza dubbio il più interista della redazione! Scherzi a parte, come molti sanno sia l’Inter che il Milan stanno da tempo pensando a uno stadio di proprietà che ormai è il modello prevalente già da molti decenni in tutta Europa e non solo.
Nonostante il progetto non sia stato ancora ben definito, è facile intuire come assieme allo stadio nasceranno edifici destinati ad aziende e uffici, residenze e svariati parchi e centri sportivi di contorno allo stadio, e anche qui l’unica preoccupazione sarebbe quella (legittima) di un degrado durante i giorni degli eventi sportivi in termini di sporcizia, vandalismo e tutto quel che già si osserva nelle abitazioni adiacenti allo stadio Giuseppe Meazza di San Siro.
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CARLO CHIODO
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