Una città in continua trasformazione e rigenerazione, dai piccoli edifici fino ad arrivare agli ex scali ferroviari. Non tutto però fila liscio: sono diverse le situazioni irrisolte da tempo.
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Le opere incompiute che Milano aspetta da anni
# Il “laboratorio di quartiere” a Ponte Lambro progettato da Renzo Piano: in attesa di diventare uno studentato
Partiamo dalla periferia est, Ponte Lambro. In via Ucelli di Nemi il “laboratorio di quartiere” progettato da Renzo Piano nel 2000 è rimasto per diversi anni rifugio per topi e spacciatori. Nel 2005 la firma del contratto di quartiere, con i lavori partiti solo nel 2011 ma già stoppati nel 2015 per le inadempienze dell’impresa responsabile dell’appalto, e lo sgombero nel 2022. In base a un progetto di fattibilità tecnico-economica del 2021 sarebbe infatti dovuto diventare uno studentato entro la fine del 2022, ma ad oggi non si è mossa una foglia.
# Le palazzine Liberty in Viale Molise: degradate e liberate dagli abusivi
Spostiamoci più a nord in zona Calvairate, lungo viale Molise, nei pressi del costruendo quartiere low cost “Aria” con annesso campus dello IED dove prima sorgeva il Macello. In stato di degrado e abbandono da anni, con graffiti e tag ovuque, troviamo un complesso di storiche palazzine Liberty liberate dagli abusivi nel 2021. Redo Sgr, che sta portando avanti il progetto di rigenerazione accanto, sta provando a presentare un progetto di riqualificazione ma il nodo sono i costi, dato che Palazzo Marino vorrebbe mantenere almeno in parte la vocazione pubblica.
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# Il nuovo polo sportivo culturale Urban Park a Porto di Mare: al posto della discoteca demolita “Karma – Borgo del Tempo Perso”
Nei terreni dove si trovava l’ex discoteca “Karma – Borgo del Tempo Perso”, a Porto di Mare, oggi c’è solo una distesa di sterpaglie. Nel 2022 la società Social Music City si era aggiudicata il bando per la concessione in diritto di superficie per trent’anni dei 6.100 mq, con un progetto da 11 milioni di euro, per l’insediamento di un polo sportivo e culturale dal nome Urban Park. Questo il complesso nel dettaglio: una piscina con anfiteatro urbano e relative strutture di servizio, un’area eventi scoperta, un’area eventi coperta in tensostruttura, un’accademia, camerini, uffici, campi di Padel e relativa struttura di servizio, un’area espositiva/mercato in concessione a “Coldiretti”, un’area parcheggio e un’area verde.
L’inaugurazione era prevista nell’estate 2023, ma oltre alla demolizione del complesso ci sono stati solo dei disboscamenti. Il via libera ai lavori non è ancora arrivato soprattutto a causa di lentezze burocratiche, si attende ancora infatti l’esito della Conferenza dei Servizi relativo al progetto di bonifica dei terreni presentato a dicembre 2023 da Social Music City, propedeutico alla fase successiva di realizzazione dell’Urban Park.
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# Piazza d’Armi a Baggio: dovrebbe diventare un grande parco con solo il 25% edificabile
Altra situazione in stallo da anni è quella della Piazza d’Armi a Baggio: un’area di circa 400 mila metri quadrati, situata tra la caserma Santa Barbara e via delle Forze Armate. La società di gestione del risparmio del ministero dell’Economia e delle Finanze, Invimit (Investimenti immobiliari italiani), proprietaria dei terreni, ha deciso di mettere in vendita il 70 per cento delle quote, mantenendo il restante 30 per cento. L’obiettivo è trovare un operatore privato disposto a investire in un piano di riqualificazione che prevede la creazione di un grande parco urbano su circa il 75 per cento dell’area, oltre allo sviluppo di circa 135 mila metri quadrati di superficie lorda edificabile. Nei mesi scorsi, la società ha comunicato che diversi investitori hanno mostrato interesse per l’area, il 24 luglio 2023 era scaduto il termine di presentazione delle domande, anche se finora nessuno ha presentato un progetto concreto.
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# Dropcity in Stazione Centrale: la rinascita sospesa degli ex magazzini raccordati
L’ultima tappa di questo viaggio tra le opere attese è a nord, presso la Stazione Centrale. Gli ex magazzini raccordati avrebbero dovuto diventare un polo di architettura e design. Il progetto dal nome Dropcity, a firma dell’architetto Andrea Caputo, non è ancora stato realizzato da parte dell’investitore Nhood che a Milano attende di procedere con la trasformazione di Piazzale Loretto. Nel frattempo è stato comunque rivisto al ribasso, dovevano essere riqualificati 28 tunnel in contemporanea, ma è comunque lontano dal vedere la luce.
Fonte: Repubblica Milano
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FABIO MARCOMIN
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