La principale arteria dello shopping milanese si trova in fase di trasformazione negli ultimi anni. Un progetto di rinnovamento che comprende alcune opere già realizzate come le piste ciclabili e altre che verranno realizzate in futuro, con qualche preoccupazione dei commercianti. Scopriamo come sta cambiando Corso Buenos Aires e il punto sul progetto.
Corso BUENOS AIRES sarà il BOULEVARD MILANESE? Le ultime news sul progetto
# Il nuovo progetto: marciapiedi più grandi, alberi e meno posti auto
Dopo le piste ciclabili, Corso Buenos Aires si prepara ad allargare i marciapiedi, eliminare i posti auto e a piantare alberi. Questi sono i tre elementi principali che rivoluzioneranno la via dello shopping, con l’obiettivo di renderla più vivibile e green. A maggio del 2021 è già stata fatta una simulazione, sul tratto compreso tra via Scarlatti e Pergolesi, con vasi in cemento a bordo marciapiede a simulare la larghezza della strada per valutarne l’impatto sulla viabilità futura.
Il progetto di riqualificazione prevede un vero e proprio restyling della via dello shopping e si unisce al piano per cambiare il volto di Piazzale Loreto diventando uno dei punti chiave del nuovo Piano di governo del territorio per ridisegnare la città del 2030.
# Le preoccupazioni dei commercianti: gli alberi oscurerebbero le vetrine e senza posti auto si registrerebbe un calo della clientela
A qualcuno però non convince affatto questa riqualificazione. I commercianti sostengono che gli alberi oscurerebbero le vetrine e che marciapiedi più larghi creerebbero ulteriori disagi. Dopo la chiusura di 25 negozi a causa della pandemia, le paure dei negozianti sono quindi molteplici: che gli affitti possano aumentare con il restyling del corso, che senza posti auto i clienti diminuiscano e che le grandi catene prendano il posto delle piccole botteghe.
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# Le Corti di Baires: il primo banco di prova del nuovo “boulevard milanese” con le prime inaugurazioni
Il Comune sembra però andare avanti con il progetto, puntando molto sul cantiere delle Corti di Baires, l’operazione che ha trasformato la vecchia e fallita corte commerciale in sei negozi, 166 appartamenti di lusso e 4 suggestive corti interne con giardino e percorsi pedonali. Sarà proprio questo tratto di corso, su cui si sviluppa parte del nuovo complesso di edifici riqualificato, ad essere il primo vero banco di prova per capire quali saranno gli effetti della rivoluzione del “boulevard milanese”.
La prima fase del progetto delle Corti di Baires è in completamento, sono state inaugurate a metà dicembre 2021 due attività commerciali a cui seguiranno le altre nel corso del 2022 quando saranno pronti anche gli appartamenti.
# L’avvio dei cantieri per il restyling del corso partiranno nel 2023
Partiranno proprio sui 120 metri di corso davanti alle Corti di Baires i lavori di ampliamento dei marciapiedi e di piantumazione degli alberi. A metà giugno 2022 infatti il Comune ha approvato lo schema di convenzione con le due società proprietarie delle Corti di Baires per riqualificare il tratto compreso tra via Petrella e via Pergolesi.
Nel dettaglio verranno rifatti i marciapiedi con pavimentazione in pietra e realizzati nuovi cordoli, installate 30 piante in vaso della cui cura se ne occuperanno i proprietari delle Corti. Verrà inoltre consolidato, probabilmente con un cordolo in cemento, il tratto di pista ciclabile che corre lungo il corso. Il secondo tassello della riqualificazione di Buenos Aires potrebbe essere i 90 metri di strada tra via Scarlatti e la stessa via Petrella. I cantieri dovrebbero aprirsi nel 2023, un anno in ritardo rispetto a quanto preventivato.
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FABIO MARCOMIN
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Ancora una volta i commercianti sollevano polveroni per la paura di perdere i clienti che amano fermarsi con l’auto davanti al negozio che vogliono visitare. E addirittura sale la paura di fare la “fine” di migliaia di colleghi in città sepolti sotto una cortina vegetale che toglie la luce….a quanto pare la loro resistenza a questa calamità é stoica visto che sono sempre li’….
A suo tempo per la riqualificazione di Corso Vittorio Emanuele II ci fu una vera a propria sommossa per fronteggiare il rischio di perdere i clienti affezionati al parcheggio selvaggio. Evidentemente la loro rabbia era anche fomentata dal sentirsi ingrottati come in una spelonca data la presenza dei portici che tolgono luce 24 ore su 24. Andate a chiedere loro adesso come gli vanno gli affari con la folla che ad ogni ora invade il corso dal Duomo a San Babila, evidentemente li per protestare, sfibrata e sofferente, per non potere parcheggiare di fronte alle vetrine….con due fermate di metro’ a qualche minuto di faticosa passeggiata.
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