Milano è sempre stata innamorata dell’acqua. Anche se non si affaccia sul mare, basta pensare a quanti sono i ponti costruiti sopra i fiumi. Per non parlare di quelli che, ancora, vivono nel sottosuolo. Ma la rete idrica accresce anche la bellezza architettonica di una città e le fontane milanesi ne sono un esempio.
Da quella in largo Cairoli all’ingresso del Castello Sforzesco, fino alla storica di piazza Fontana. Sicuramente, rappresentano delle belle scenografie da fotografare e postare sui Social e quella di cui vogliamo parlare oggi non fa eccezione. Si tratta della Fontana delle Quattro Stagioni, nel centro di Piazzale Giulio Cesare.
L’avanguardismo della FONTANA DELLE QUATTRO STAGIONI di CityLife
# Il suo scopo? Raccogliere l’acqua che riempiva la depressione del piazzale durante i temporali
Renzo Gerla fu un architetto di Milano noto per le sue grandi opere e per le ristrutturazioni che compié dagli anni 20 agli anni 60 del secolo scorso. Uno dei suoi primi progetti fu proprio la Fontana delle Quattro Stagioni, in Piazzale Giulio Cesare.
Ma perché realizzarla? Lo scopo era quello di costruire una fontana nella depressione del piazzale che, durante i temporali, si riempiva d’acqua.
E così, lavorando giorno e notte, la fontana venne ultimata nei primi mesi del 1927 e fu inaugurata il 12 aprile del medesimo anno, a ridosso dell’apertura della Fiera Campionaria di Milano. È sorprendente come, già all’inizio, gli impianti idraulici fossero a ricircolo delle acque, predisposti in contemporanea con l’illuminazione e i giochi d’acqua. Una soluzione avveniristica per i tempi.
# Il getto raggiunge gli otto metri di altezza
Pur risalendo al 1927, la Fontana delle Quattro Stagioni si inserisce perfettamente all’interno del polo fieristico di Milano. E, nonostante i numerosi interventi di ammodernamento architettonico, l’opera non ha perso la sua struttura originaria.
Infatti, la fontana, in calcestruzzo ricoperta di pietra di Sarnico, è da sempre costituita da un ampio bacino orizzontale lungo 82 metri e largo 18, diviso in tre vasche comunicanti. Quella centrale è rialzata di tre gradini e contiene un’isoletta di roccia naturale ricoperta di muschio: qui, 48 getti d’acqua disposti in circolo riescono a creare un effetto spumeggiante, raggiungendo anche gli 8 metri di altezza. Inoltre, intorno al perimetro della vasca, sono disposti 60 zampilli che, orientati verso il centro, completano i giochi d’acqua.
# Attraverso la mitologia classica, le statue simboleggiano le quattro stagioni
Lungo il bordo della Fontana delle Quattro Stagioni sono ricavate alcune fioriere, interrotte da 18 piramidi, 16 sfere, 20 pigne e 4 statue.
Che cosa rappresentano le 4 statue in pietra vicentina? Sono Autunno, Inverno, Primavera ed Estate. Infatti, attraverso simbologie legate alla mitologia classica, raffigurano proprio le quattro stagioni.
Purtroppo, la loro storia non è stata semplice: inizialmente realizzate da un piccolo scultore di Vicenza, vennero poi distrutte nel bombardamento degli alleati del 1943. Quindi, è allo scultore Eros Pellini che si deve la loro bellezza attuale.
# Una fontana del Novecento che si colloca perfettamente nel contesto di avanguardismo architettonico di City Life
Oggi, non si può non rimanere incantanti dall’imponenza e dallo spettacolo offerti dalla Fontana delle Quattro Stagioni. Un’opera che si colloca in un’atmosfera di grande modernità: infatti, l’ex quartiere fieristico è oggetto di riqualificazioni e ristrutturazioni, con anche l’edificazione di case, uffici e nuovi centri commerciali.
Eppure, la Fontana delle Quattro Stagioni, grazie al suo inserimento nel progetto di trasformazione del quartiere, non stona con quello che è lo sfondo di avanguardismo architettonico.
Anzi, durante le ore serali, la fontana offre uno spettacolo davvero bellissimo ed unico grazie ai colori che si alternano e cambiano a seconda delle coreografie dei getti d’acqua.
Fonte: www.fontanedimilano.it
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ALESSIA LONATI
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