Milano non è solo grattacieli e movida, ma anche un mosaico di quartieri dai nomi suggestivi, ognuno con una storia unica. Qual è il più bello? Per capire quali siano lo abbiamo chiesto ai milanesi. Questi sono i risultati.
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Questi sono i 5+1 quartieri di Milano con il nome più bello
# Maggiolina, il «posto delle fragoline» e delle case più curiose
Un nome che suona come una brezza primaverile. Maggiolina deriverebbe dalla “cascina Maggiolina”, un’antica tenuta agricola presente nella zona. Altre ipotesi lo riconducono agli antichi proprietari della cascina, la famiglia dei Maggiolini, oppure al termine dialettale magiòster, che significa fragola. Oggi il quartiere è noto per le sue affascinanti case igloo e la sua atmosfera rilassata, si sovrappone al vicino Villaggio dei Giornalisti, con la razionalista Villa Figini, e comprende anche il Quartiere Mirabello.
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# Bicocca, il campo di battaglia teatro d’innovazione
Bicocca è un nome che porta con sé la memoria di una battaglia. Il termine deriva con molta probabilità dal villino nobiliare fatto costruire della famiglia degli Arcimboldi in questa zona, un tempo fuori città, definita “bicocca” e che indica una “roccaforte o castello di modeste proporzioni posto in un luogo elevato”. Proprio qui nel 1522 si combatté la Battaglia della Bicocca tra francesi e spagnoli. Oggi, da teatro di guerra è diventata sede dell’innovazione con una delle università più importanti della città e un quartiere moderno grazie al polo industriale riqualificato.
# L’Ortica, il museo a cielo aperto di Milano
Più che un nome, una dichiarazione d’intenti. L’Ortica prende il nome dalla pianta urticante che cresceva abbondante in questa zona quando era ancora campagna. Storicamente legato alla vita ferroviaria e operaia, oggi il quartiere è famoso per i suoi murales, che lo hanno trasformato in un museo a cielo aperto, e il suo spirito autentico, un mix tra tradizione e creatività, con punti di ritrovo che ricordano i piccoli paesi, come la Balera dell’Ortica.
# Isola, il borgo operaio diventato di tendenza
Un nome che racconta un passato di separazione. Il quartiere Isola si chiamava così perché, prima della riqualificazione urbana, era isolato dal resto della città a causa della ferrovia. A questo si aggiungeva il Naviglio della Martesana che fungeva da ulteriore barriera naturale. Da borgo operaio è diventato uno dei simboli della nuova Milano, con i suoi locali alternativi, il Bosco Verticale e un’anima che mescola tradizione e futuro.
# Macconago, dove si trova il castello più antico di Milano
Un nome che richiama un’atmosfera rurale e medievale. Macconago è un piccolo quartiere nella zona sud di Milano, noto per il suo antico castello risalente al XIV secolo: il primo realizzato in città. Il nome potrebbe derivare da un’antica famiglia locale o da un toponimo di origine longobarda, “Maccone” o “Macconi”. Oggi è una zona tranquilla, con ampi spazi verdi e un’atmosfera quasi sospesa nel tempo, tra un paio di anni raggiunto dalla fermata del tram 24.
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# Baia del Re, l’affascinante antico nome della Stadera
Un nome che evoca viaggi esotici e paesaggi nordici. Baia del Re si ispira a un luogo ben lontano da Milano: una baia nell’arcipelago delle Svalbard, in Norvegia, esplorata dall’italiano Giacomo Bove, con un dirigibile partito da Baggio, anche se letteralmente il nome coretto sarebbe stato Fiordo Reale. La missione fu in realtà un fallimento e il termine Baia del Re fu associato prima a un posto sperduto nel nulla e poi a un luogo di sciagura e catastrofe. Non furono infatti gli abitanti a attribuirlo alla zona, ma i milanesi in modo scherzoso e ironico per la distanza dal centro cittadino e anche dalla sua periferia. Il nome del quartiere conosciuto oggi come Stadera, perchè sviluppato attorno all’omonima cascina, era stato in realtà ribattezzato 28 Ottobre, dalla Marcia su Roma.
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FABIO MARCOMIN
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