Milano vanta un ricchissimo patrimonio artistico. I diversi musei, con le loro mostre temporanee o permanenti, rispecchiano, e rispettano, i gusti di ognuno di noi. Ma, lasciando da parte questo periodo, le persone che frequentano i luoghi d’arte sono sempre meno, soprattutto i più giovani.
Non è giusto far finire nel dimenticatoio una simile eredità… Quindi, perché non agire?
Sogno una Milano più ARTISTICA
# Il patrimonio artistico di Milano è ricchissimo, ma forse ciò che manca sono gli stimoli
Dall’affascinante Pinacoteca di Brera, all’innovativo Museo del Novecento, fino ai rinascimentali Musei del Castello Sforzesco, passando per la Triennale, il primo museo del design italiano… Diciamocelo, il patrimonio artistico offerto da Milano è molto ampio e riesce a rispondere ai diversi gusti dei visitatori.
Ecco, magari quello che manca è il tempo: purtroppo, presi dalla nostra quotidianità, ci dimentichiamo dell’esistenza di luoghi e bellezze da ammirare e da visitare, da non perdere, ma in cui perdersi.
Ma viene tralasciato anche altro, soprattutto per i più giovani… Forse un po’ di incentivazione?
# Una bassa affluenza che potrebbe derivare da una sbagliata educazione all’arte
Immaginiamo di programmare un’uscita con i nostri amici. Alla domanda “Che si fa oggi?” nessuno risponderà “Dai, andiamo a farci un giro al Museo del Novecento”. Certo, ci sono le eccezioni, ma, diciamocelo, sono molto rare. E, sicuramente, la colpa non è del costo del biglietto.
Quindi, dove possiamo ricercare la causa della bassa affluenza dei ragazzi nei musei?
Forse portiamo con noi ancora qualche strascico di quando eravamo più piccoli e gli insegnanti organizzavano le uscite didattiche nei musei. Beh, io quei momenti li vivevo più come un gioco, un modo per stare con i miei amichetti e divertirci insieme. Di certo non prestavo attenzione alla guida che, con molta pazienza, provava a spiegarci quello che Raffaello voleva comunicare nello Sposalizio della Vergine.
Sicuramente un comportamento sbagliato, ma anche figlio di un’assenza di sollecitazione, di stimoli ad imparare qualcosa di nuovo con un approccio diverso rispetto alle solite lezioni in aula: quello visivo.
# La bassa affluenza deriva da una “avversione” nei confronti dei musei?
Ma come dare la colpa a dei bambini di 7 o 10 anni? Io, per esempio, ho imparato ad amare l’arte alla fine delle superiori, forse quando più nessuno mi “costringeva” ad andare nei musei ed ascoltare le spiegazioni. Forse quando ho iniziato a capire da sola le opere, lasciandomi trasportare anche a tempi lontani.
Ma alcuni ragazzi, e parlo per conoscenza, hanno una “avversione” nei confronti dei musei. Si annoiano, non sono interessati alle opere, a niente di quello che si può scoprire. E torniamo lì: i gusti sono gusti, ma è davvero un peccato.
Un peccato perché un tempo l’arte era davvero amata, mentre ora sembra un interesse per pochi, un argomento di nicchia.
# Il mio sogno per Milano? Valorizzare i musei e fare in modo che la loro bellezza non vada persa
Quindi, ecco qual è il mio sogno per Milano: valorizzare i musei sul suo territorio e renderli più attrattivi, più stimolanti in modo che la loro eredità non vada persa. Non basta più fare sconti, biglietti di gruppo, incrementare gli orari fino a sera, postare sui social contenuti accattivanti. No, è necessario trovare soluzioni affinché tra i più giovani non si perdano quelle sensazioni, e quel patrimonio, propri dell’arte.
Ma quali soluzioni? Beh, basterebbe avvicinarsi a questo target, chiedergli espressamente cosa desiderano e perché proprio quello, e cercare di andare incontro anche alle loro esigenze e non più solamente a quelle di “pochi”.
Continua la lettura con: 5 attrazioni uniche del MUSEO DEL NOVECENTO
ALESSIA LONATI
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