Il giardino zen unisce l’arte del giardino giapponese e la filosofia zen, ricreando un
vero e proprio paesaggio dove ogni elemento esprime un doppio valore spaziale e umano
in un equilibrio di pieni e di vuoti.
Si può prendere spunti dall’essenza di questa tradizione orientale per rendere l’esterno della propria abitazione un luogo di rigenerazione.
Ma come è nata l’idea di questi giardini esemplari e come si è evoluta?
Vivere zen a Milano
# La storia di questi giardini: a Milano uno dei più celebri è all’orto Botanico
Affascinanti leggende taoiste narrano di cinque isole montuose situate sul retro di una enorme tartaruga marina.
Queste isole erano abitate dagli Otto Immortali, che vivevano in assoluto equilibrio con la natura e volavano sul dorso di una gru. Questi concetti, riprodotti nei giardini in Cina, ispirarono all’epoca del VI – VII secolo i mercanti giapponesi, che modellarono l’estetica dei giardini sulle caratteristiche paesaggistiche dell’Honshu, la grande isola centrale del Giappone.
Questi giardini vennero sviluppati in tre categorie: come giardini religiosi nei templi atti alla contemplazione, come giardini laici nelle residenze nobiliari a scopo estetico-ricreativo e come giardini nelle case per la cerimonia del the, continuando poi dal XIX secolo la diffusione attraverso le influenze occidentali.
Uno dei maggiori esempi di giardino giapponese è il Ryōan-ji a Kyoto, città che rende possibile visitare i più spettacolari giardini zen al mondo. Qui a Milano, uno dei più famosi si trova all’Orto Botanico di Brera che ospita il Ginkgo Biloba.
# I quattro elementi base del giardino giapponese
Gli elementi base di ogni giardino giapponese sono 4: rocce, acqua, vegetazione, manufatti paesaggistici; la modalità della loro giustapposizione è chiarita nel Sakuteiki (un testo anonimo del XI secolo).
Le montagne e le isole sono riprodotte dalle rocce, simbolo di solidità e stabilità, in
contrapposizione al vuoto; non sempre è facile reperire l’elemento dell’acqua, così
con la creazione dei giardini “secchi” viene metaforicamente riprodotto nelle distese
di ghiaia mimando le sue increspature.
Per la vegetazione si usano piante sempreverdi e le lanterne in pietra sono un tipico elemento perché derivano dalla tradizione della cerimonia del tè, simboleggiando il punto di arrivo e il giardino interiore.
# Stile Zen vs Stile Urban
Avvicinandoci alla primavera ci si prepara a creare un rifugio sensoriale di relax in
contrapposizione allo stile urbano della città, utilizzando il modello orientale
proviamo a rendere più zen il nostro outdoor, che sia un giardino, un terrazzo o un
balcone, trasformandolo in un’estensione della casa.
1° step: iniziamo a prestare attenzione all’organizzazione degli spazi, in cui regni
l’equilibrio tra arredamento, luci e piante.
2° step: optiamo per i materiali naturali come il legno e la pietra per tavolini bassi,
sedute regolabili, vasi e pavimentazione.
3° step: arricchiamo con tonalità neutre e sobrie, usando i cuscini in modo armonico e
curiamo con toni soffusi e caldi l’illuminazione come luci a led a terra o con lanterne
e candele.
4° step: inseriamo essenze vegetali di origine botanica giapponese come l’acero,
l’azalea e il bonsai.
Continua la lettura con: Itadakimasu; Giappone a tavola
TATIANA CAGLIA
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