Andrea Cuomo. Giornalista, caposervizio presso Il Giornale, ma soprattutto autore di Milano vista da un ROMANO: bastano 3 minuti e mezzo per apprezzarla, una delle testimonianze che ha fatto più scalpore su milanocittastato.it
Andrea CUOMO: “la mia Milano è un punto di RIFERIMENTO per l’ITALIA intera”
La cosa che ami di più di Milano?
La scoperta della sua bellezza sempre nascosta, mai sfacciata.
Quella che invece ti piace di meno?
La sorprendente tendenza dei suoi abitanti, soprattutto di sesso femminile, a “paccarti” con disinvoltura e in continuazione.
Il tuo locale preferito?
Gong.
Il tuo passatempo preferito a Milano?
Guardare le persone vestite in modo bizzarro sui tram durante le settimane della moda e del salone.
La canzone su Milano a cui sei più legato?
Luci a San Siro.
Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?
L’abbazia di Chiaravalle. E Sesto San Giovanni.
La cosa più bella che ti è capitata a Milano?
Ripartire da zero e rifarmi un’intera vita in meno di un anno.
La fermata della metro a cui sei più affezionato (e perché)?
Rovereto. La mia prima fermata.
La cosa più curiosa che hai visto a Milano?
Milanisti e interisti che fraternizzano. Per me, che sono di Roma dove il derby è una guerra per bande, tuttora inspiegabile.
Il quartiere che ami di più?
La Bovisa.
Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?
Rendere meno pericolose le strade con i lastroni e i binari del tram. Per me che sono un vespista sono un continuo attentato.
Milano città stato: sei a favore oppure no a che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?
Milano in qualche modo è già una città-Stato, quindi troverei giusto formalizzare questo status.
Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?
Parigi.
Se avessi due miliardi per Milano che cosa faresti?
Lavorerei sulle periferie.
Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?
Che continui a essere un punto di riferimento per l’Italia intera imparando però a dialogare con il resto del Paese senza fare campionato a sé. Se vogliamo che l’Italia si milanesizzi (cosa auspicabile) anche la città deve non cannibalizzare il resto del Paese.
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