Enrico Saverio Pagano. Direttore d’orchestra. A 19 anni ha fondato l’Orchestra da Camera Canova che raduna alcuni dei migliori giovani professionisti italiani, la cui età media è di 25 anni. Nel mese di marzo 2021, la rivista Forbes Italia lo ha inserito nella lista dei 100 leader del futuro under 30, unico rappresentante del mondo della musica classica. Nato a Roma, cresciuto a Varese, lavora a Milano.
Enrico Saverio Pagano: “la mia Milano è una CITTÀ da VIVERE”
La cosa che ami di più di Milano?
Milano ha quel connubio unico al mondo tra italianità ed europeismo. Penso sia l’unica città del nostro Paese che, pur mantenendo una sua identità e un suo modo di essere vissuta puramente italiani, è contemporaneamente proiettata in una dimensione europea e internazionale. È capace di attrarre e accogliere persone da tutto il mondo, e di dare mezzi e opportunità per esprimersi e portare avanti idee e progetti.
Quella che invece ti piace di meno?
Da romano di nascita sento la nostalgia (oltre che, inutile dirlo, della bellezza artistica della mia città) dei parchi e delle ville di Roma. Poter andare a correre nel verde e nella natura è qualcosa che a Milano manca, o comunque è presente in maniera non adeguata.
Il tuo locale preferito?
Ce ne sono molti. Ho tanti bei ricordi al Joy, il bar accanto alla sala dove provo con l’Orchestra Canova.
Il tuo passatempo preferito a Milano?
Milano è una città da vivere, infatti nel periodo dei lockdown rispetto a tante altre città italiane, a mio modo di vedere, aveva perso la sua anima. Mi piace uscire con gli amici e approfittare di tutto quello che la città ha da offrire (dai locali, agli eventi e tutto ciò che ne consegue).
La canzone su Milano a cui sei più legato?
Sinceramente non saprei proprio (che forse è grave per un musicista).
Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?
Ho praticato per molti anni canottaggio agonistico sul lago di Varese e, sicuramente, i laghi della Provincia di Varese sono dei luoghi a cui sono tutt’ora molto affezionato.
La cosa più bella che ti è capitata a Milano?
Comprare e avere, per la prima volta, casa mia.
La fermata della metro a cui sei più affezionato (e perché)?
Pagano, ovviamente.
La cosa più curiosa che hai visto a Milano?
Una ragazza che portava un maialino al guinzaglio.
Il quartiere che ami di più?
Amo molto la Milano moderna e i mutamenti che ha avuto negli ultimi due decenni, quindi direi senz’altro la zona di Porta Nuova e Isola.
Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?
Milano è una città che corre moltissimo, ma in questa corsa non deve lasciarsi i cittadini alle spalle. Penso che si debba puntare a interventi che possano permettere a tutti di vivere appieno la città e di poter godere di ciò che la città ha da offrire.
Inoltre, interventi che rendano la città più verde e sostenibile sono quanto mai attuali, per quanto bisogna ammettere che l’amministrazione si sta già muovendo in questa direzione.
Milano città stato: sei a favore oppure no a che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?
Senz’altro. Milano ha dimostrato più volte di essere una città che si muove a un ritmo diverso rispetto al resto d’Italia ed è giusto che questo sia favorito e incoraggiato anche a livello amministrativo. Troppi progetti subiscono rallentamenti dovuti a intoppi burocratici o alla mancanza di autonomia nel poter prendere decisioni.
Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?
Mi piacerebbe tornare a vivere a Roma, cosa che non escludo di fare in futuro.
Se avessi due miliardi per Milano che cosa faresti?
I progetti di ammodernamento e riqualificazione hanno dimostrato di poter cambiare il volto della città e quindi è sicuramente qualcosa che bisogna continuare a fare. Da qui possono nascere nuovi spazi culturali, aree verdi e luoghi dedicati ai cittadini. Tutto questo per continuare il percorso che sta portando Milano a essere una delle città più attrattive d’Europa.
Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?
Sembrerò ridondante, ma lo smog e la scarsità di verde pubblico rendono la vita dei cittadini più difficile e meno salubre. Sogno una Milano sempre più verde e attenta a quella che è la principale sfida dei nostri tempi: la sostenibilità ambientale.
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