Roberto RASIA: “la mia Milano avrà la CLASSE POLITICA DIRIGENTE che si merita”
La cosa che ami di più di Milano?
La sua velocità, è a parer mio la sua caratteristica principale. Viene anche presa a modello per questo, ma anche presa in giro. Le persone sui marciapiedi non camminano, corrono. C’è un perché: è una città iperattiva, una piccola New York italiana, in cui non si viene per fare un solo lavoro. A Milano si viene da fuori per fare più cose.
Quella che invece ti piace di meno?
La qualità dell’aria. Non è colpa di Milano però, ma della sua posizione geografica, in una conca padana che non aiuta il ricambio d’aria. I fumi delle caldaie, del trasporto pesante e solo per ultimo del trasporto automobilistico, poi, peggiorano le situazione per i nostri polmoni.
Il tuo locale preferito?
Refeel in Porta Romana.
Il tuo passatempo preferito a Milano?
Lavorare.
La canzone su Milano a cui sei più legato?
Porta Romana di Gaber, è del ’64.
Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?
Pavia, città di una bellezza nascosta.
La cosa più bella che ti è capitata a Milano?
Davvero tantissimi ricordi mi legano alla città che mi ha consentito di fare tutto ciò che ho fatto dai 23 anni in poi. Ma il primo ricordo è di quando ancora non ci vivevo, avevo solo 18 anni e venni in treno per un colloquio con il fratello di una signora che abitava a Genova, dove vivevo all’epoca. Non mi disse che suo fratello era uno dei più noti scrittori del secondo ‘900: Umberto Simonetta. Fu un incontro straordinario. Era già malato e non stava bene, ma fu molto gentile con me. Mi regalò alla fine il compendio dei suoi romanzi, dicendomi che era l’unico a cui l’editore aveva già pubblicato una raccolta prima che morisse, lo considerava di buon auspicio. Aveva una ironia inarrivabile.
La fermata della metro a cui sei più affezionato (e perché)?
Porta Genova, perché mi riporta in un lampo al 1999 quando arrivai a Milano, lavoravo come stagista a Radio24 e la fermata più vicina era la “verde” Porta Genova.
La cosa più curiosa che hai visto a Milano?
Ho fatto un giro del Duomo guidato da una guida e sono rimasto a bocca aperta di fronte alle migliaia di statue inserite sui 4 lati esterni del Duomo.
Il quartiere che ami di più?
Porta Romana doverosamente. Il primo dove capitai per puro caso 23 anni fa e quello in cui abito tuttora.
Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?
Tante cose, gliene ho anche parlato personalmente. Se dovessi scegliere la prima, la pulizia, per combattere il degrado (oltre che la sicurezza) che è un tema davvero caldo per Milano.
Milano città stato: sei a favore oppure no a che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?
Mi piace il concetto in generale e in teoria. Sarei curioso, però, di vedere come possa essere realizzato. Non credo la Regione voglia “mollare” alla città alcune sue competenze.
Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?
Zoagli, perché tutti vanno a Portofino, ma alle 15 non c’è più il sole, mentre Zoagli guarda Portofino in faccia, c’è sole fino alle 19.30 ed è la scogliera più bella del mondo.
Se avessi due miliardi per Milano che cosa faresti?
Due miliardi di euro? Beh, ci vorrebbe tempo per rispondere, farei una strategia ad hoc e agire. Mi limito ai titoli degli interventi: qualità di vita, qualità dell’aria, sicurezza, Wi-fi gratuito, sistema di trasporto pubblico diverso e servizi per gli anziani.
Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?
Quello di avere una classe dirigente politica che si merita, non quella che altri decidono che abbia.
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