Silvia Lora Ronco. Più nota come “Silvia dei Fiori”: “emotional designer”, “maestra d’arte floreale”, imprenditrice, tutto mettendo i fiori al centro, una passione per cui ha mollato una carriera manageriale di successo. Nata e radicata a Milano, viene guidata nella sua vita da armonia ed estetica.
Silvia LORO RONCO: “la mia Milano sarà una FUCINA di BELLEZZA”
La cosa che ami di più di Milano?
L’energia, la varietà, i milanesi.
Quella che invece ti piace di meno?
Poco verde e poca cura negli arredi urbani, eppure basterebbe cosi poco. Sarà che è il mio lavoro e che sono una ottimizzatrice nata…vedere tanta poca cura e un potenziale lasciato andare, quando basterebbe anche solo qualche indicazione senza incidere sul portafogli di nessuno mi disturba non poco.
Il tuo locale preferito?
Sono un po’ zingarella, non ne ho uno in particolare, diciamo qualsiasi locale con una terrazza con una Milano viva e fremente sotto i miei occhi spalancati. Il resto lo fa la compagnia…
Il tuo passatempo preferito a Milano?
Camminare con il naso per aria, osservare e sognare ad occhi aperti. Ho un’idea ogni 100 metri. Una fatica passeggiare con me …
La canzone su Milano a cui sei più legata?
Milano di Lucio Dalla mi è sempre piaciuta tanto a livello emozionale. Però ce ne è una un po’ speciale… non mi ricordo il titolo che le avevo dato… durante una gara ho composto un testo dedicato a Milano sulle note di “E tu “ di Baglioni. L’ho scritta di cuore e di getto. Da ragazzina ero insicura e timidissima, mi consideravo una “perdente” e invece in quella gara, grazie alla mia canzone sulla mia Milano ho vinto.
Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?
Ovunque ci sia natura. Ultimamente sono innamorata del Bosco in Città dove passo le ore con il mio cane, sogno di prendere un orto e sogno un giorno mi venga affidata la cascina per creare eventi che arricchiscano l’anima. Ogni volta la guardo, la fisso e immagino quanto di più bello possa accadere in quel posto incantato.
La cosa più bella che ti è capitata a Milano?
Un’esperienza. Avevo 17 anni, ho deciso di battere il record di cose fatte in un giorno. Ho forzato un’assenza a scuola (ergo bigiato) e dalla mattina alla sera ho girato per la mia città seguendo un elenco infinito di cose che volevo fare e vedere. Quel giorno ho fatto incontri, ho vissuto mille avventure…eravamo io e la mia Città. Forse è stata la prima volta che l’ho sentita mia e mia complice. Quel giorno qualcosa è cambiato dentro di me e lo ricordo con grande emozione.
La fermata della metro a cui sei più affezionata (e perché)?
Cadorna. Un ricordo sempre legato alla mia adolescenza, quando tutto passava da Cadorna. Quando dovevi “cambiare” in Cadorna era sempre per qualcosa di importante. “Cambiare” in Cadorna nel mio immaginario è sempre stato come prendere un volo internazionale. Oggi fa sorridere lo so.
La cosa più curiosa che hai visto a Milano?
Gli scorci che ho scoperto andando in bici lungo i Navigli e lungo la Martesana. Una città nella città. Sui Navigli una volta ho visto arrivare alla chiesa di San Cristoforo due sposi in Canoa. Non so se la definizione “Curioso” è giusta ma per me è stata inaspettata e sorprendente.
Il quartiere che ami di più?
Borgo degli Ortolani dove vivo da dieci anni, pieno di colore e di mille sfaccettature. Parco Sempione, davanti a casa è il mio polmone di scorta.
Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?
Per favore, caro sindaco Sala, non so a livello tecnico con quale carica potrei far parte della sua squadra, ma desidero candidarmi all’ufficio del verde ed arredo urbano. Naturalmente va benissimo un ruolo di consulente, di consigliera, di suggeritrice di idee che aggirino gli ostacoli della burocrazia…il nome del mio ruolo lo scelga lei, il fine è rendere Milano sempre più bella e sempre più green.
Dunque caro sindaco Sala, per rendere Milano ancora migliore le chiedo di fare una scommessa…e di condividere un caffè con me.
Milano città stato: sei a favore oppure no a che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?
Sono a favore e sono convinta che, se gestita con trasparenza ed onestà, sarebbe l’occasione per esprimerci al meglio.
Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?
Cambierei direttamente Nazione, e probabilmente sceglierei la Spagna.
Se avessi due miliardi per Milano che cosa faresti?
Mi piacerebbe creare un punto di riferimento per coltivare l’anima, per la formazione, per l’informazione e la presa di coscienza del singolo come parte di un tutt’uno universale. Prenderei uno spazio e vorrei diventasse una fucina di bellezza, per gli occhi e per l’anima fatta dai Milanesi per tutti i Milanesi.
Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?
Menti illuminate ed oneste che possano far splendere tutto il potenziale dei Milanesi e della loro città. Persone che abbiano voglia di percorrere nuove strade, per vedere panorami diversi, persone coraggiose che trovino nel cambiamento l’energia e la motivazione e non la paura. Milano è fatta dai milanesi, la grandezza di Milano dipende da noi.
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