Sonia Bedeschi. Nata a Tortona, trasferita a Milano ai tempi dell’Università. Giornalista su carta, video e radio con collaborazioni, tra gli altri, con Mediaset, Telelombardia e Il Giornale.
Sonia BEDESCHI: “la mia Milano tornerà a SOCIALIZZARE”
La cosa che ami di più di Milano?
Le sue bellezze architettoniche, la sua cultura e la dinamicità.
Quella che invece ti piace di meno?
Il degrado delle periferie.
Il tuo locale preferito?
Le abbazie come Mirasole.
Il tuo passatempo preferito a Milano?
Come giornalista scoprire gli aneddoti milanesi e le figure storiche che hanno reso grande Milano.
La canzone su Milano a cui sei più legato?
O mia bela Madonnina, senza dubbio! Perché ho creato trasmissioni sullo spirito milanese e questa è senza dubbio la colonna sonora.
Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?
Milano2 per il suo verde, la praticità e tutto a disposizione.
La cosa più bella che ti è capitata a Milano?
Organizzare e moderare convegni per le giovani generazioni su temi sociali.
La fermata della metro a cui sei più affezionata (e perché)?
Fermata metro preferita è Lotto, è stato il mio primo colloquio a Telenova, zona a cui sono affezionatissima e che ho visto migliorare negli anni.
La cosa più curiosa che hai visto a Milano?
Vedere una giovane ragazza in metro, sedermi accanto, scoprire di frequentare la stessa università IULM, condividere studi, diventare giornaliste insieme e sceglierla come mia testimone di nozze. Lei è Chiara Maffioletti del Corriere della Sera. Destino!
Il quartiere che ami di più?
Zona Castello.
Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?
Chiederei di coinvolgere le giovani generazioni in laboratori/workshop/spettacoli dove riscoprire le persone che hanno reso grande la Lombardia e l’Italia agli occhi del mondo. Inventori/imprenditori. Riscoprire la nostra storia e il nostro essere italiani!
Milano città stato: sei a favore oppure no a che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?
Favorevole a regione autonoma.
Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?
Se lasciassi Milano andrei a vivere sul lago di Garda.
Se avessi due miliardi per Milano che cosa faresti?
2 miliardi ben spesi: riqualificherei scuole in città e case nelle periferie. Gestirei diversamente traffico automobilistico e sicuramente meglio il traffico su due ruote. Milano ha tanto da valorizzare, non dobbiamo copiare realtà esistenti. Ogni città ha la propria storia da valorizzare. Nb: più strutture per i senzatetto.
Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?
L’augurio è che si ritorni a socializzare con eventi mirati. Lo Smart-working ha creato troppa alienazione, dobbiamo tornare a guardarci negli occhi e a stringere relazioni. Non abbiamo nulla da invidiare agli Americani … anzi!
Continua la lettura con: Tutti i personaggi di #milanomia già pubblicati
Ogni giorno Milano Mia su milanocittastato.it: l’intervista a personaggi innamorati di Milano
MILANO CITTÀ STATO
Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.