È quasi pronto l’elenco di proposte da sottoporre all’Europa per ottenere le risorse tramite il Recovery Fund. Mentre i ministeri a vario titolo hanno fatto il loro lavoro e alcune città si sono mosse inviando le loro idee al governo, nessuna proposta è arrivata da Milano e nessuna è stata proposta per Milano dai rappresentanti dei partiti di maggioranza.
La cosa più incredibile però sono i progetti inseriti, di cui l’acquario pugliese è solo il più bizzarro. Chissà che faccia faranno i paesi frugali del Nord Europa…
Se vuoi vedere le proposte di Milano città stato per il recovery plan: Recovery Milano
🔴 I 600 progetti del Recovery Plan del governo: ZERO per Milano ma un ACQUARIO a Taranto
Pubblichiamo estratti articolo di Filippo Calleri per “Il Tempo” – Conte tira il pacco all’Europa
Una prima anticipazione dei 600 progetti che si vorranno finanziare con il Recovery Fund.
#1 Mezzo miliardo di euro per realizzare un sondaggio dei cittadini verso la pubblica amministrazione
Il quotidiano romano ha analizzato la bozza dei progetti da presentare all’Europa, ecco cosa ha scovato tra i 600 progetti inseriti. Il più costoso: un sondaggione lungo 5 anni per monitorare e analizzare il grado di soddisfazione del cittadino nei confronti dei servizi della Pubblica Amministrazione, controllando sia la reputation sia il sentiment dell’utente, “individuando i diversi gradienti di criticità con la creazione di un sistema strutturato di raccolta e analisi dei feedback e il coinvolgimento di figure come i data analyst“. A ben vedere sembra la riedizione hi-tech delle faccine che Renato Brunetta, quando era ministro della pubblica amministrazione mise dinnanzi agli sportelli pubblici a contatto con i cittadini. Un metodo più artigianale ma sicuramente meno costoso. Costo: 500 milioni di euro. A carico dell’Unione Europea ovviamente.
Nella bozza della lista dei circa 600 progetti che saranno presentati a Bruxelles per usare i soldi del Recovery non mancano oltre ai macroprogetti smart, green e hi-tech anche quelli poco comprensibili in termini di rilancio economico. Ma che sono la spia che il vizietto italiano di assaltare la diligenza dei soldi pubblici, nonostante i richiami di olandesi e popoli del Nord, sia sempre dietro l’angolo.
#2 Altri 35 milioni di euro per i “navigator digitali”
Il Tempo scopre un’altra singolare proposta, quella di una sorta di “navigator digitali”. Per costituirli la richiesta del ministero dell’innovazione tecnologica è di 35 milioni di euro da destinare ai giovani volontari del servizio civile. La proposta ha infatti l’obiettivo di attivarne nel triennio circa 5000 e almeno 100 enti per servizi di cui usufruiranno circa un milione di cittadini. “Un servizio di facilitazione digitale che ha come obiettivo il supporto e l’agevolazione del cittadino nell’uso delle tecnologie informatiche e nell’accompagnamento all’utilizzo dei servizi pubblici digitali. Durante gli appuntamenti tutte le attività, incluso l’accesso a Internet, si svolgono in presenza e con l’assistenza di almeno un facilitatore, che collabora all’individuazione delle esigenze del cittadino, fornendo supporto ed orientandone l’attività“.
“In ottica smart working la stessa attività potrà essere svolta anche in remoto, tramite telefono o con altri strumenti funzionali all’obiettivo, come ad esempio la messaggeria istantanea. Con il corollario che, chi è a digiuno di informatica, potrà così anche esercitarsi.”
#3 22 milioni per gli “italo-discendenti nel mondo”
Un’altra chicca è legata alla ripresa del turismo nell’epoca del post-Covid, con un velo di nostalgia c’è la richiesta di 22,4 milioni di euro in tre anni da parte della Farnesina “per un’iniziativa intitolata Turismo delle radici. Riguarda gli “italo-discendenti nel mondo che rappresentano un segmento turistico dalle enormi potenzialità per l’Italia. Sono interessati alla riscoperta dei piccoli borghi da cui provenivano i loro antenati, generalmente situati in territori che non rientrano nei circuiti del turismo di massa. Generano un turismo sostenibile e una domanda internazionale che utilizza le infrastrutture tutto l’anno. Non è chiaro se si tratterà di promozione o di viaggi premio.”
#4 La richiesta più bizzarra da Provenzano: 50 milioni per un acquario green nel porto di Taranto
La proposta più bizzarra arriva sicuramente del Ministro per il sud Provenzano, sempre nell’ottica ludica, quella della realizzazione di un acquario green nel porto di Taranto. Costo: 50 milioni in sei anni. Obiettivo: incentivare la creazione di posti di lavoro e restituire all’area un valore socio-ambientale, produttivo e turistico.
Fonte articolo: Il Tempo
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