La notizia positiva di giovedì 12 marzo della realizzazione di un’ospedale temporaneo con 600 posti letto di terapia intensiva, da montare in 7 giorni, per dare sollievo al sistema sanitario lombardo in forte difficoltĂ pare venga smentita dai fatti. Il Governo ha fermato l’iniziativa sul nascere perchĂ© la Protezione Civile ha dichiarato che non può rispettare gli accordi presi nei giorni scorsi con la Regione. La replica della Regione è che ora proverĂ a farcela con i propri mezzi.
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Dal Governo arriva lo stop all’ospedale in zona Fiera per la terapia intensiva
La Protezione Civile non riesce a rispettare gli accordi presi giorni fa
L’emergenza sanitaria e la relativa scarsitĂ di camere attrezzate per il ricovero in terapia intensiva dei pazienti affetti da difficoltĂ respiratorie a causa del Covid-19, che si manifesta sotto forma di polmonite, non è ancora finita. Per tamponare e risolvere il prima possibile questa drammatica situazione la “macchina” era giĂ partita all’inizio della settimana: Regione Lombardia e la Fondazione Fiera Milano avevano messo su carta un progetto che prevedeva l’installazione temporanea di 20 moduli da 3 letti ciascuno, un maxi reparto di terapia intensiva, da localizzarsi nei padiglioni vuoti della vecchia fiera in zona Portello.
L’accordo era stato trovato anche con il Governo, attraverso l’ente nazionale di Protezione Civile che avrebbe dovuto mettere a disposizione tutti i letti, macchinari e personale per rendere funzionante il nuovo presidio ospedaliero.
Nella giornata di ieri è arrivato l’improvviso stop: la Protezione Civile ha comunicato infatti l’impossibilitĂ di consegnare i beni promessi alla Regione Lombardia in quanto questi sono quasi totalmente a servizio di altri ospedali. Il Governatore Fontana preso atto della situazione di stallo, che di fatto fa cadere i presupposti per la realizzazione dell’ospedale, ha subito dato mandato ai tecnici regionali di avviare una ricerca di aziende italiane e operatori internazionali disponibili a fornire in breve tempo tutte le attrezzature necessarie e sopperire alle mancanze dell’ente nazionale per dare seguito al progetto previsto in origine.
La domanda è: se siamo tutti costretti all’isolamento per evitare il collasso dei nostri ospedali, non dovrebbe essere la prioritĂ favorire la costruzione di un nuovo ospedale temporaneo, in grado di potenziare la terapia intensiva?
FABIO MARCOMIN
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