Secondo i dati preliminari del bilancio demografico dell’Istat, incrociati con quelli provenienti dall’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, non si raggiunge la soglia di 400.000 nuovi nati. Il risultato peggiore da quando l’Italia è unita. Ecco i numeri nel dettaglio per città: una sola registra un incremento.
2020: l’anno con il più BASSO NUMERO di NASCITE dall’unità d’Italia. Una sola città in controtendenza
# Due record negativi: maggior numero di decessi dalla seconda guerra mondiale e minor numero di nati dall’Unità d’Italia
In base ai dati preliminari sul bilancio demografico dell’Istat, il 2020 rischia di passare alla storia per due record negativi. Il primo è il maggior numero di morti, oltre quota 700.000, superato nell’ultimo secolo in due sole occasioni nel 1920 a causa dell’epidemia di Spagnola con 1,3 milioni di decessi e durante la Seconda guerra mondiale.
Il secondo, forse ancora più preoccupante in prospettiva futura, è quello del minor numero di nati dall’Unità d’Italia se, fatto molto probabile, non si raggiungerà la quota di 400.000. Nell’attesa del bilancio demografico definitivo per il 2020 alcune di queste valutazioni a supporto si possono elaborare incrociando i dati dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente con il contributo di altre fonti amministrative. “I dati segnalano un calo delle nascite già nei primi dieci mesi dell’anno, destinato a peggiorare negli ultimi due: secondo le informazioni relative a 15 grandi città, a dicembre il crollo si dovrebbe attestare intorno al 22%.”
# La situazioni nelle 15 grandi città prese in esame
Un valido indizio in tal senso viene appunto fornito da un resoconto provvisorio su un insieme di quindici grandi città per le quali si ha la disponibilità di un dato anagrafico completo e attendibile per l’intero anno 2020. Nell’ambito di tale insieme, che aggrega circa 6 milioni di residenti e ha dato luogo nel 2019 al 10,6% dei nati in Italia, la frequenza di eventi nel corso del 2020 è diminuita mediamente del 5,21%. Nel dettaglio si passa dal -0,1% di Bologna al -16% di Bari, subito prima di Taranto che registra un -12% e Modena un -11%. Le città di Palermo, Napoli e Perugia sono circa allo stesso livello, attorno al -6%, mentre Milano, Brescia e Firenze si posizionano al -4% circa. L’unica città in questo grafico a registrare un segno positivo nelle variazione delle percentuali di nati nel 2020 rispetto al 2019 è Foggia con il +2%.
Se non venisse raggiunta la soglia di 400.000 nuovi nati per il 2020 cadrebbe anche una delle poche conseguenze positive derivanti dal lockdown, il fatto che rimanendo più tempo a casa si sarebbe registrato un incremento delle nascite. “I lockdown e le restrizioni, oltre a pesare sulla salute mentale e sulle prospettive economiche, hanno anche fisicamente impedito a tante persone di incontrarsi e formare legami che possano poi portare a una gravidanza.”
Fonti: Business Insider, Istat
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FABIO MARCOMIN
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