30mila euro di multa e 2 anni di carcere contro i graffiti: Milano copierà Parigi anche in questo?

La svolta di Parigi potrebbe arrivare anche a Milano, come già successo con la “città dei 15 minuti”, con le politiche anti-traffico, le ciclabili e le strade a 30 all'ora?

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fratotolo2 X - Place de la République
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La città più presa a riferimento dall’attuale giunta per le politiche green mostra i muscoli contro chi imbratta palazzi e monumenti. Un problema endemico anche dalle nostre parti. Milano farà lo stesso? 

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30mila euro di multa e 2 anni di carcere contro i graffiti: Milano copierà Parigi anche in questo?

# Imbrattati di nuovo i leoni della statua di Marianne in Place de la République

fratotolo2 X – Place de la République

Parigi è una città dove la street art convive con l’eleganza urbana. Ma ora qualcosa è cambiato. Le scritte si sono moltiplicate, invadendo non solo muri anonimi ma anche palazzi storici, monumenti ottocenteschi, alberi, panchine e addirittura simboli nazionali come i leoni della statua di Marianne in Place de la République. Alcune zone centrali sembrano diventate gallerie di tag sovrapposte, spesso senza alcun intento artistico. Non si parla più di murales o arte urbana, ma di vandalismo seriale. Cittadini e turisti osservano inermi alcuni dei luoghi più iconici della capitale trasformarsi in spazi trascurati e degradati. Il danno è anche economico: ogni anno il Comune spende oltre 6 milioni di euro per la rimozione dei graffiti. E mentre i responsabili agiscono indisturbati, spesso riprendendosi mentre imbrattano e pubblicando i video online, l’impunità alimenta un circolo vizioso che ha fatto perdere la pazienza all’amministrazione.

# Il pugno di ferro di Parigi: tecnologia, multe e carcere

HubertdeThé – pixabay – Polizia Parigi

Di fronte a questo scenario, il sindaco del centro città, Ariel Weil, ha deciso di non restare a guardare annunciando una serie di misure drastiche per fermare quella che viene ormai considerata una vera emergenza urbana. In primis il rafforzamento della videosorveglianza, con nuove telecamere installate nei punti più sensibili della città. Poi la richiesta alle forza di polizia di utilizzarle per individuare i responsabili. Già oggi, come dichiarato da Emmanuel Grégoire, ex vicesindaco e attuale candidato alla guida, viene fatto uso dell’intelligenza artificiale per incrociare immagini, social network e prove digitali utili a identificare i colpevoli.  Infine un coordinamento più stretto con la polizia municipale e le autorità giudiziarie per trasformare le denunce in condanne.

Il nuovo regolamento prevede sanzioni pesanti: fino a due anni di carcere e multe fino a 30.000 euro, soprattutto se l’atto di vandalismo colpisce un bene storico o è considerato particolarmente grave. Negli ultimi anni, infatti solo in un caso, nel 2022, si è arrivati a punire con due mesi di carcere e 17.000 euro di multa. Secondo alcune associazioni, una cinquantina di tagger seriali sarebbero responsabili di buona parte dei danni. Individuarli e colpirli duramente è l’obiettivo dichiarato. 

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# Milano seguirà anche in questo caso la strada intrapresa dalla capitale francese?

Emiliano Orsi Fb – Degrado Darsena

Il problema di Parigi è ben noto anche a Milano: i graffiti sono ovunque, compresi chiese e monumenti. Tra i bersagli più celebri ci sono l’Arco della Pace, la statua di Vittorio Emanuele II in piazza del Duomo e persino l’omonima galleria. Per non parlare del retro della Basilica di San Lorenzo, dell’arco medievale del Ticinese o della Darsena, ricoperta di enormi tag giusto qualche giorno dopo la recente ripulitura. In tutti questi casi si tratta di atti vandalici e non si contano gli edifici privati usati come lavagne dai writer, a cui Palazzo Marino sembra a molti rispondere girandosi dall’altra parte. Ma la svolta di Parigi potrebbe arrivare anche a Milano, come già successo con la “città dei 15 minuti”, con le politiche anti-traffico, le ciclabili e le strade a 30 all’ora?

Fonte: worldy.it 

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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